martedì 16 febbraio 2010

LA SCUOLA FALLITA!!!!!!!!!!!

di Tiziano Canneori

Sto guardando “Presadiretta” la trasmissione di RaiTre che oggi parla del mondo della scuola.

Ho il disgusto, sono arrabbiato, demoralizzato, incazzato nero forse è la definizione più esatta. INCAZZATO. Quello che vedo è raccapricciante, come si può definirlo in altro modo? Non si può… non si può… mi vengono i brividi.

E’ andata in onda una sequenza di orrori, orrori veri e propri, dall’umiliazione di gente esclusa dopo 23 anni di precariato, a chi emigra dalla Sicilia fino a Torino per trovare un posto come insegnante per un solo anno lasciando moglie e figli a casa , ai bambini diversamente abili lasciati di colpo soli, senza sostegno. Orrori compiuti da una classe dirigente cieca che sta ammazzando coscientemente il futuro del paese, i nostri figli.

Ma la cosa che più mi ha ferito, tolto il fiato, lasciato incredulo è stato l’accostamento di quel mondo impoverito, umiliato con il mondo “fatato“, efficiente e ricco della scuola paritaria. Uno vero schifo. Un vero schifo. Da una parte un mondo in completo abbandono, sia per quanto riguarda gli immobili, gli arredi, gli strumenti utili all’insegnamento e le persone che vi lavorano e da una parte un mondo che offre di tutto, forse anche il superfluo, ma che di fatto creerà i nostri nuovi dirigenti, i dirigenti dei miei figli, gente che, visto il terreno ove è cresciuta, tenterà, con sicuro successo, di aumentare ancora di più certi divari.

Da una parte si parla in inglese fin dalla materna e dall’altra non ci sono i permessi di agibilità, da una parte i genitori parlano di “aver fatto un investimento”, una mamma si è fatta uscire il verbo “creare…” riferendosi al futuro del proprio pargolo, come a sottolineare che la scelta della scuola non è stata assolutamente casuale, non l’ha mandato alla scuola del suo quartiere, ma là dove gli hanno dato le garanzie migliori per forgiare il suo discendente. A lei non interessa chi insegna, come e cosa ma il risultato finale: un bambino che da lì ha già tappe prestabilite, che non può fallire… “lavoro guadagno = pago pretendo”, semplice, no?

Perchè lo Stato deve finanziare più o meno massicciamente le scuole paritarie, le scuole private? Perchè? Come si fa a giustificare questo flusso di denaro con il concetto della “pluralità dell”offerta”, dicendo che le famiglie devono poter scegliere e contribuire alle rette significa offrire loro delle opportunità?

Come?
Come si fa a dirlo quando in quasi tutte le scuole pubbliche dell’obbligo manca di tutto, dalla carta igienica, ai pc, alle sedie?

Come?
Come si fa a parlare di scuole che sono sullo stesso piano, “paritaria” non è un termine casuale immagino, quando un bambino handicappato “può” (occhio al verbo…) essere tranquillamente rifiutato da un istituto?

Come?
Non si può infatti. Le scuole private, laiche o religiose che siano, devono esistere e operare grazie “solo ” alle proprie risorse. Punto e basta. Lo Stato ha mille problemi, dalle piccole incombenze alle grandi emergenze. Non si può tollerare inermi al crollo di un soffitto di una scuola per l’incuria e la mancanza di manutenzione e poi sentire l’ammontare delle erogazione fatte alle scuole per benestanti.

Siamo un popolo davvero collassato su se stesso, immobile e arreso altrimenti, e non lo dico con superficialità, avremmo già imbracciato i forconi e le torce, saremmo entrati nei palazzi del potere e avremmo chiesto di rimettere le cose a posto. Semplicemente. Questa classe dirigente autoreferenziata non si cura più di noi, vuole il meglio per se stessa e per la propria specie, il resto che si fotta. Già è dura da accettare come concetto ma vedere che ciò viene fatto pure con i miei soldi, è un rospo indigeribile… semplicemente questo… non con i miei soldi. I soldi alla scuola paritaria che vadano pure se ci sono, ma solo dopo che tutto quello che serve alla scuola pubblica sia stato soddisfatto: istituti, insegnanti, materiale, eccetera, eccetera… Solo dopo si può pensare al “superfluo”, a chi bisogno non ha… solo dopo.

Riuscire a mettere nero su bianco tutto il turbine di emozioni che questa trasmissione mi ha suscitato è impossibile, ma due cose vorrei sottolineare. Da una parte ci sono le immagini di certe scuole elementari paritarie che mi hanno mostrato bambini molto curati, eleganti e impegnati in attività davvero interessanti, ma con i volti erano seri, concentrati. Solo nella pausa, in certi parchi, lontani dai banchi ho rivisto in loro la gaiezza e la spontaneità tipica della loro età e questo mi ha confermato che questo meccanismo, l’esistenza delle scuole paritarie in fondo è solo un grande business per alcuni (imprenditori, chiesa, etc…) e per altri una mirabolante manifestazione di egoismo (genitori). L’altra immagine, più bella e di speranza, è legata alle olimpiadi di matematica, al fatto che un piccolo liceo di Massa Carrara (pubblico) abbia ottenuto risultati inimmaginabili grazie allo sforzo di un insegnante e all’amore vero per la conoscenza.

Non ve la prendete cari genitori benestanti o medio borghesi ma i vostri figli, ben vestiti e curati, sicuramente avranno rosei futuri e brillanti carriere ma io temo che nella vita vera, fatta di sfide e di piccoli e grandi problemi mal se la caverebbero, al contrario di quei ragazzi che con poco hanno ottenuto molto, che non hanno fatto il corso di dramatizzazione alla materna, che non hanno studiato sulle lavagne multimediali ma a cui hanno insegnato l’amore per qualcosa…

La scuola paritaria vuole creare scienziati… la scuola pubblica fortunatamente si prefigge di creare uomini e donne liberi.

Ora vado a letto e spero nella rivoluzione. Io intanto la mia piccola l’ho già cominciata e da quest’anno Matteo frequenta una scuola dell’infanzia pubblica dopo aver fatto il primo anno in una scuola privata. Nulla da dire su come è andata lo scorso anno ma non posso negare che oggi mio figlio mi racconta cosa fa, cosa gli accade intorno, si affrontano tante emergenze ma si parla con gli insegnanti e tanti piccoli cantieri sono all’opera. L’anno scorso Matteo aveva il grembiule pulito, sapeva pregare e non tornava a casa con i segni della lotta… non mi sembra sufficiente, voi che ne dite?

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