sabato 27 febbraio 2010

SCUOLA: FLC CGIL, L'ANNO PROSSIMO PER LA PRIMARIA NO SCELTA SU ORARI

(ASCA) - Roma, 26 feb - Per la scuola primaria il Miur annuncia tagli agli organici ancora piu' consistenti del previsto e, dunque, l'anno prossimo non ci sara' nessuna scelta di orari. La denuncia arriva dalla Flc Cgil che sul proprio sito torna a parlare della situazione gravosa in cui versano le famiglie italiane che, gia' quest'anno, hanno sostenuto file davanti alle segreterie per iscrivere i figli al tempo pieno. Per quanto riguarda l'anno in corso, spiega la Flc Cgil, sappiamo che per la prima elementare, i genitori avevano scelto nella misura del 3% le 24 ore settimanali, nella misura del 7% le 27, nella misura del 34% le 40, nella misura del 56 % le 30 ore. Non si hanno ancora i numeri certi e definitivi sulla quantita' di classe effettivamente istituite in base a ciascun modello orario. Si conosce bene, invece, insiste il sindacato, che cosa e' accaduto nella vita di ogni giorno delle scuole primarie del Paese. Si tratta di una realta' che abbiamo piu' volte raccontato e descritto.

Che cosa succedera' l'anno prossimo? L'organico sara' determinato: considerando 27 ore settimanali anche per le nuove prime oltre che per le seconde non prevedendo ore di compresenza e suddividendo il monte ore complessivo di docenza per il numero delle classi nel frattempo, stanno per chiudersi le iscrizioni. Alla luce di queste anticipazioni date dal Miur, il modello allegato alla circolare per far esprimere ai genitori le loro scelte sul modello orario, appare ancora piu' chiaramente come una gigantesca bufala.

Ma di quale scelta stiamo parlando? Con questi numeri, denuncia la Flc Cgil, non basteranno piu' nemmeno le fantasiose e improbabili acrobazie organizzative messe in atto quest'anno per realizzare le 30 ore.
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giovedì 25 febbraio 2010

MIA FIGLIA, PRECARIA DELLA SCUOLA

DA IL MESSAGGERO

All'Onorevole Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Onorevole Ministro, chi le scrive è una mamma settantenne e approfitto della sua prossima maternità, per augurarle ogni bene e felicità che di sicuro non mancheranno alla sua creatura. E' il sogno di ogni donna, e un privilegio, quello della maternità.

Mia figlia pure aveva un sogno. Costruirsi una famiglia ed aver assicurato un avvenire se pur con rinunce, difficoltà e sacrifici. Questo sogno si è frantumato per ben due volte. Un marito irresponsabile ed egoista, è andato via da casa un mese dopo il primo compleanno della loro piccola Lara, il secondo è svanito grazie alle misure restrittive prese dal suo Ministero.

Mia figlia Chiara è una delle tante precarie della Scuola Primaria,e, perciò da ben due anni se ne sta a casa aspettando che il telefono squilli entro le otto del mattino. Fino ad oggi è squillato solo pochissime volte. Signora Ministro, può dire qualcosa in merito alle migliaia di donne e giovani che si trovano nella medesime condizioni? Che ne sarà di loro? Che lavoro potranno e dovranno fare? Chi le assumerà? In attesa di una nuova proposta, le propongo di assumere mia figlia come baby-sitter, così potrà godere anche lei di una decente busta paga; poichè vive sulle spalle di due genitori che si trovano così a mantenere due figlie. Grazie ed Ossequi Intanto mi consolerò continuando a scrivere filastrocche e ninne nanne.
Mina Sicuro
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mercoledì 24 febbraio 2010

INSEGNANTI PRECARI ADERISCONO ALLA RETE LILLIPUT

GLI INSEGNANTI PRECARI DI CASERTA, HANNO ADERITO UFFICIALMENTE ALLA RETE LILLIPUT in considerazione dell'impegno per la giustizia sociale e climatica e nella difesa della gestione pubblica dell'acqua, in vista della manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma e del Referendum nazionale.
La rete è famosa per l'impegno in tutti i settori su menzionati, grazie all'impegno di Alex Zanottelli e di tanti altri.
In Caserta, l'impegno contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, è portato avanti con grande convinzione, dedizione ed altruismo dalla dott.ssa Mariella Natale.
Una persona splendida e orgoglio della nostra provincia.
Invitiamo altri settori della società civile ad aderire. La difesa dell'acqua pubblica è un'emergenza ed una priorità della nostra società. E' impensabile che, un bene primario possa essere privatizzato; è impensabile che l'acqua sia data in mano a imprenditori ed è altrettanto impensabile pagare l'acqua come l'oro.
Aderite! Il nostro corpo è formata da una altissima percentuale di acqua. Immaginate di togliergliela, non si potrebbe vivere. Continua a leggere!

martedì 23 febbraio 2010

DRAMMATICA TESTIMONIANZA SULLO SFRUTTAMENTO NELLE SCUOLE PRIVATE

DAL BLOG DI ROBERTA LERICI
di Roberta Lerici
Ho ricevuto oggi questa testimonianza sul sito e, pubblicandola , spero che siano in molti a leggerla. Spero anche, come dice l'autore, non si aspettino Striscia la Notizia o Le Iene per intervenire.

Quello che avviene in Sicilia e in particolar modo nella mia provincia di Catania, dove per quasi 9 anni ho svolto la mia attività lavorativa come docente è a dir poco deplorevole e schifoso e mi indigno nell'immaginare che tutto ciò non avviene solo nella mia provincia ma è un male diffuso peggio delle metastasi di un malato terminale.

Parliamo tanto di voler uscire dalla dilagante piaga dell'omertà, quando ancora non siamo altro che schiavi dei ricchi padroni, che per pochi spiccioli e dico spiccioli, ed in alcune scuole senza nemmeno quei pochi spiccioli,si arricchiscono e scialacquando nel denaro, permettendosi macchine lussuose, case fantasmagoriche e ville al mare, col frutto del nostro lavoro e con i sovvenzionamenti da parte dello Stato.

Non abbiamo il coraggio di alzare la testa e dire BASTA a questo lurido e vile sfruttamento della nostra categoria, che per una mangiata di punti l'anno ci tengono con le catene ai piedi, non dandoci possibilità alcuna di elevarci ne economicamente ne socialmente, rimanendo vittime dei nostri genitori che nutrono, un giorno, l'effimera speranza di un posto di lavoro statale. Siamo degli sciocchi incapaci di avere un carattere e di dire basta a tutto ciò.

Non pensiate che i vostri amatissimi genitori vivano in eterno e che vi possano mantenere per tutta la vostra esistenza, e quando più lontanamente possibile quel giorno avverrà, vi ritroverete come me con le spalle al muro e a dover cambiare professione per potervi sorreggere sulle vostre gambe, perché non si vive con la speranza del domani ma con la triste e cruda realtà di oggi. Ho lavorato in una grossa scuola paritaria, legalmente riconosciuta e autorizzata dallo stato, di Paternò in provincia di Catania, dove non percepii nemmeno un centesimo in due anni di lavoro dalla scuola e firmavo legali buste paga, con gli accordi che avrei percepito l'assegno di disoccupazione per il periodo di vacanza, ma non dalla scuola ma dall' INPS col trucco dell' assunzione e licenziamento ogni anno. Grande truffa hai danni dello stato, ma tanto, chi se ne fotte dello stato,qui per i Siciliani lo stato e distante 800 Km. In tutte le scuole in cui si lavora, prima di iniziare a lavorare, bisogna firmare le dimissioni, in modo tale che se ti vogliono buttar fuori per le tue lamentele o per qualsiasi altro motivo, hanno sempre un documento in mano che attesta la tua volontà di voler andar via, quindi addio vertenza e diritti del lavoratore, addio CCNL. In altre scuole del centro e della periferia di Catania, riuscivo fortunatamente a percepire 200€ al mese, lavorando sia la mattina che il pomeriggio fino alle 20.00.

In una nota scuola rinomata vicino Acicastello, 150 € al mese, sempre con previa firma delle dimissioni. In una scuola di Gravina di Catania e un altra San Giovanni la Punta, toccai le vette alte degli miei stipendi, 300 € al mese Mi sentii quasi un nababbo dopo il primo mese. La mia posizione lavorativa era, PARTIME 2 - 3 al giorno, soltanto che non ho mai capito cosa significasse questa parola inglese, forse perché ha scuola ho studiato il Gujarati?

So soltanto che entravo alle 8 e uscivo alle 16. Intanto i proprietari delle scuole paritarie si parano il culo,ti consegnano una busta paga adeguata alle ore che fai, circa 600 € al mese, poi vai in banca, cambi l'assegno o lo versi sul tuo conto, ammesso che io me ne sarei potuto mantenere uno, ritorni in istituto e gli consegni 300 € in mano,in modo tale che non lasci tracce di denaro.

Non illudetevi che tutto ciò fin ora raccontato risalga a tempi remoti, ma è stata la mia realtà fino a qualche mese addietro. Dimenticavo una cosa importante,altro che volontà decisionale sul TFR, qui sei OBBLIGATO, previo licenziamento immediato e diffamazione con passaparola alle altre scuole, a far gestire a loro il tuo TFR spettante, e alla fine, altro che TFR, consegni i soldi dell'assegno, una bella stretta di mano e appena fori dalla porta della scuola un bel VAFFANCULO. Onorevole Illustrissimo Sig. Silvio Berlusconi, Ministro Brunetta e Germini, Spettabilissima Guardia di Finanza, fannulloni ispettori del lavoro che programmate le visite alle scuole in modo tale che tutto risulti in ordine, cosa aspettate che sia Striscialanotizia o le Iene ad indagare su ciò che accade?

Avete la capacità di arrestare latitanti cinquantennali elogiandovi delle strepitose imprese e non vedete chi ci rapina ogni giorno, utilizzando la vile arma del ricatto sputando sull'articolo 1 della Costituzione Italiana, sotto l'occhio vigile dello Stato ? Come ho sempre avuto fiducia nelle Istituzioni, pur se arrivano sempre in ritardo, rimetto a voi le mie rimostranze, con la speranza che in molti abbiano il coraggio di eliminare il muro di omertà che copre da ormai troppo tempo questa TRUFFA e si accodino a me con le loro sconcertanti verità.

Tanto è la rabbia che ho dentro che vorrei gridare al mondo intero il mio nome, ma nella realtà in cui viviamo e per tutelare anche coloro che mi vivono accanto preferisco L'OMERTOSO e al quanto squallido anonimato
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INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE: PARTONO LE DOMANDE

Guida all'Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti
Dom, 25/10/2009 - 09:19

Requisiti
1) almeno un contributo settimanale accreditato prima del 2008 (in un qualsiasi anno precedente)
2) almeno 78 giorni di lavoro nel 2009 (nel calcolo delle 78 giornate sono comprese anche le festività e le giornate di assenza indennizzate: malattia, maternità, ferie, riposi ordinari e compensativi ecc.; non sono invece conteggiate le giornate di assenza imputabili al lavoratore: sciopero, permessi non retribuiti ecc.)

N.B. Un solo contributo settimanale si matura anche con un solo giorno di lavoro di qualunque durata oraria. Ciò è possibile perché il numero delle settimane contributive da riconoscere in un anno è quello risultante dal quoziente, arrotondato per eccesso, che si ottiene dividendo la retribuzione imponibile annua per il minimale settimanale pari al 40% del trattamento minimo di pensione in vigore al 1° gennaio di ogni anno.
Qualora la retribuzione imponibile annua fosse stata di euro 36,00 (scaturente da un solo giorno di lavoro di 2 ore) il contributo settimanale corrisponderebbe a uno.

Esempio:

trattamento minimo di pensione anno 2006 euro 427,58 (40% = euro 171,03)

retribuzione annua 2006 euro 36,00

36,00/171,03= 0,21 (arrotondato per eccesso a 1)

Documenti da presentare

* modello 86/88 bis, da richiedere a tutti i datori di lavoro dell'anno solare 2008 (da allegare in originale);
* modellods21/req rid , (rispetto al modello 2008 è stato previsto l'inserimento del codice IBAN nel quadro M);
* un certificato di servizio per ogni rapporto di lavoro del 2008 (presentarlo non è obbligatorio, ma utile all'Inps a liquidare correttamente la prestazione qualora nel mod. DL86/88bis fossero stati immessi dei dati errati, o quando l' attività lavorativa è stata prestata in più scuole con orario frazionato);
* modello detrazioni d'imposta MV10 ( (N.B. per le sole detrazioni personali non sarebbe necessario presentarlo; tuttavia è opportuno compilarlo e allegarlo alla domanda per evitare di dover ricorrere qualora le detrazioni spettanti non venissero applicate in automatico).
* fotocopia di un documento di riconoscimento (da allegare solo se si delega altra persona a presentare la domanda).

Per questa tipo di prestazione previdenziale non è necessario essere iscritti al centro per l'impiego (CPI).

Per dimostrare all'Inps di possedere il contributo di anzianità (quello precedente il biennio) è opportuno allegare al modello DS21/Req.Rid. la copia del CUD o di una busta paga di quel periodo. Ciò per evitare a priori che la domanda venga respinta per mancanza del requisito di anzianità qualora l'INPS non riscontrasse il dato contributivo nei suoi archivi.

A chi va presentata la domanda?
La domanda può essere presentata agli uffici Inps personalmente, oppure inviata per posta con racc. A.R. alla sede Inps di residenza, entro il 31 marzo, corredata dalla prevista documentazione.
Coloro che sono domiciliati altrove rispetto alla residenza anagrafica possono presentare la domanda alla sede di domicilio (solo se presentata personalmente).

Quanto si percepisce?
L'importo dell'assegno è pari al 35% per i primi 120 giorni e al 40% per i successivi giorni (determinato sulla retribuzione lorda delle sole giornate effettivamente lavorate), fino a un massimo di 180 giornate e comunque non superiore alla differenza tra il parametro 360, diminuito delle giornate di trattamento di disoccupazione ordinaria eventualmente goduto, delle giornate non indennizzabili dell' anno (periodi scoperti di retribuzione ricadenti nell'arco temporale di durata del rapporto di lavoro) e delle giornate di lavoro prestate (effettivamente lavorate e quelle non lavorate ma retribuite).
In alcuni casi il parametro 360 è elevato a 365 (anno solare). Negli anni bisestili a 366.

I riferimenti normativi
Circolare Inps n. 198 del 13/07/1995
Oggetto: indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti ridotti. Chiarimenti.
Con circolare n. 139 del 20 giugno 1988 e' stato disposto, al punto C - 4 a), che in presenza di periodi indennizzabili nel corso dell'anno 1987 con prestazioni previdenziali ovvero non indennizzabili a carico dell'assicurazione contro la disoccupazione involontaria (periodi di servizio militare di leva ed assimilati, di astensione obbligatoria dal lavoro per gravidanza e puerperio, ecc.) i periodi medesimi dovranno essere detratti prendendo a riferimento il parametro 365 ( e cioè dall'intero anno solare ), fermi restando ovviamente gli specifici limiti espressamente indicati dalla norma in esame. Al riguardo si precisa che si deve fare riferimento al parametro 365 in tutti i casi in cui gli interessati possano far valere giornate non indennizzabili (tali devono considerarsi le domeniche, le festività infrasettimanali e quelle non lavorate, siano state o no retribuite, rientranti nell'arco temporale di durata del rapporto di lavoro, nonché le giornate di ferie) ovvero comunque indennizzate con prestazioni previdenziali diverse dalla disoccupazione e, quindi, anche quelle indennizzate a titolo di malattia, di infortunio, ecc.

Circolare Inps n. 174 del 02/08/1989
Oggetto: Istruzioni operative per la liquidazione, con procedura automatizzata, dell'indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti ridotti
Per la liquidazione della prestazione nei casi di presenza di altre giornate non indennizzabili diverse dalla DS, a scioglimento della riserva contenuta nella circolare n. 235 del 24 novembre 1988, si fa presente che e' stato reso disponibile il campo di acquisizione di tali "altre giornate"; nella fattispecie, ai fini del calcolo di quelle indennizzabili, in presenza di un valore significativo nel sopracitato campo, la procedura opera come segue:
- se il numero delle giornate indicato nel campo 'GG.NON INDENNIZZABILI' e' superiore a 52 e' utilizzato il parametro '365' , altrimenti e' utilizzato il parametro '312' senza tener conto, ovviamente, del numero delle giornate presenti nel citato campo.
A maggior chiarimento valgano i seguenti

ESEMPI

N.B. Per le prestazioni in pagamento dal 1° gennaio 2008 il parametro 312 è stato aumentato a 360.
Articolo 1, comma 26, legge 24 dicembre 2007, n. 247.
Indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti ridotti. L'articolo 1, comma 26, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, ha disposto, tra l'altro, la rideterminazione della percentuale di commisurazione alla retribuzione, dell'indennità ordinaria con requisiti ridotti - di cui all'articolo 7, comma 3, del decreto legge 21 marzo 1988, n. 86 - al 35 per cento per i primi 120 giorni e al 40 per cento per i successivi giorni, fino a un massimo di 180 giornate e comunque non superiore alla differenza tra il numero 360, diminuito delle giornate di trattamento di disoccupazione eventualmente goduto, e quello delle giornate di lavoro prestate. Tali modifiche concernono i trattamenti di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti in pagamento dal 1° gennaio 2008.

L 'indennità può essere riscossa:
- allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale
- con assegno circolare;
- con bonifico sul proprio conto corrente bancario o postale

Il docente che nel 2008 ha lavorato in più scuole deve richiedere il mod. DL86/88bis a tutte?
Sì, il modello va richiesto in ognuna delle scuole in cui si è instaurato un rapporto di lavoro

Cosa fare se entro il 31/03 non si è ancora in possesso dei modelli DL86/88bis?
La domanda va comunque presentata all'Inps entro tale data; vi riserverete di integrare gli allegati appena ne sarete in possesso (entro 30 giorni)

Indennità di disoccupazione e contratto parasubordinato (lavoratori a progetto e collaboratori occasionali)
Chi ha lavorato nel corso del 2008 esclusivamente con rapporto di lavoro parasubordinato (lavoratori a progetto e collaboratori occasionali) non ha diritto all'indennizzo.
Per i lavoratori a progetto che soddisfano congiuntamente alcuni requisiti è prevista da quest' anno un'indennità; una tantum (art. 19, comma 2, legge 28 gennaio 2009 n. 2)
Chi ha lavorato sia con contratto subordinato che parasubordinato ha diritto all'indennizzo delle sole giornate di disoccupazione non coincidenti con l'attività lavorativa parasubordinata, e comunque per un numero di giornate non superiore a quelle effettivamente lavorate con contratto subordinato.

Esempi:

gg. effettivamente lavorate con attività subordinata n. 157

gg. non lavorate retribuite o non retribuite interne al rapporto di lavoro subordinato n. 60

gg. lavorate con contratto a progetto o con prestazione d'opera occasionale non coincidenti con l'attività lavorativa subordinata n. 30

366 -(157+60+30)= 119 giornate indennizzabili

********

gg. effettivamente lavorate con attività subordinata n. 89 gg.

non lavorate retribuite o non retribuite interne al rapporto di lavoro subordinato n. 19

gg. lavorate con contratto a progetto o con prestazione d'opera occasionale non coincidenti con l'attività lavorativa subordinata n. 30

360 - (89+19+30)= 222 = 89 (giornate indennizzabili)

Indennità e libera professione
Non si ha diritto all'indennità con requisiti ridotti se si è iscritti come liberi professionisti dalla data di iscrizione al relativo albo fino alla data di cancellazione.
Tuttavia, se non c'è stata prestazione lavorativa autonoma nell'arco dell'anno solare coincidente con l'attività lavorativa subordinata, anche a fronte di iscrizione all'albo professionale la richiesta della prestazione va presentata. Qualora non venisse accolta è necessario proporre ricorso al comitato provinciale Inps entro 90 giorni dalla notifica della reiezione.
L'esito positivo del contenzioso non è però garantito.

Indennità e prestazioni occasionali
E'; opportuno allegare al modello di domanda (DS21/Req Rid) un'autocertificazione dichiarando le date dell'attività lavorativa occasionale, il committente e la retribuzione percepita o da percepire.
Nel quadro G del modello, alla voce "attività autonoma/collaborazione" anziché inserire le date (dal/al) si rimanderà pertanto all'autocertificazione allegata.

Per la disoccupazione requisiti ridotti bisogna essere assicurati da due anni. Cosa vuol dire?
Vuol dire aver versato i contributi contro la disoccupazione involontaria per almeno 2 anni (uno dei due deve essere antecedente di almeno 2 anni rispetto al 31/12/2008).
Il primo anno è quindi quello in cui si è versata contribuzione per la prima volta in assoluto (anzianità assicurativa).
Il secondo anno è quello relativo al periodo di riferimento dell'indennità (2008).
Per avere diritto all'indennità per l'anno di riferimento è necessario aver lavorato per almeno 78 giorni.
I contributi versati nel 2007 non sono utili, eccetto se questi sono stati versati tra il 2 e il 5 gennaio. Ciò perchè la settimana contributiva si considera con riferimento al sabato (da domenica a sabato).
Esempio: chi ha iniziato a lavorare per la prima volta tra mercoledì 2 gennaio e sabato 5 gennaio 2007, ha maturato il contributo settimanale antecedente il biennio perchè il primo giorno della settimana è stato domenica 31/12/2006.
Per gli insegnanti ciò è però improbabile.
N.B. I contributi contro la disoccupazione involontaria sono obbligatori e sono versati dal datore di lavoro.

Il servizio militare o il servizio civile è utile per determinare l' anzianità contributiva per la domanda di disoccupazione a requisiti ridotti?
Tali periodi non vengono considerati utili a far valere l'anzianità d'iscrizione all'assicurazione contro la disoccupazione involontaria.
I periodi di servizio civile sono accreditati figurativamente e assimilati alle collaborazioni coordinate e continuative, ovvero ad attività parasubordinata (gestione separata).
Coloro che hanno invece prestato servizio militare obbligatorio valutare contenzioso.

Indennità di disoccupazione e contratto a tempo indeterminato
La prestazione è dovuta anche a coloro che hanno instaurato un rapporto di lavoro a T.I. durante l'anno, nel quale sussiste un periodo precedente sprovvisto di rapporto di lavoro.
Esempio: insegnante con costanza di rapporto di lavoro dal 1° gennaio al 30 giugno, nominato in ruolo dal 1° settembre.
In questo caso, se nel periodo luglio/agosto non ha goduto dell'indennità ordinaria (requisiti normali), conserva il diritto a richiedere e godere della requisiti ridotti.
La requisiti ridotti copre i periodi di disoccupazione dell'anno precedente la richiesta, indipendentemente dalla posizione giuridica successiva al periodo di disoccupazione (rapporto a T.I.) e da quella al momento della richiesta (rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato).

Indennità di Ds con requisiti ridotti e dichiarazione dei redditi
L'indennità che si percepirà quest'anno fa reddito per il 2009 anche se si riferisce al 2008. Da ciò ne discende che tale reddito va dichiarato nel 2010.
Sull'indennità lorda verrà trattenuta alla fonte l'Irpef al 23% (diminuita dalle detrazioni).
In sede di dichiarazione dei redditi (2010) verrà fatto il conguaglio d'imposta (trattenuta alla fonte sul reddito da lavoro e sull'indennità di disoccupazione) e sulle detrazioni applicate (in busta paga e sull'assegno previdenziale).

Modello detrazioni MV10
Le detrazioni fiscali contribuiscono ad annullare totalmente o parzialmente l'imposta Irpef applicata alla fonte (sulla somma indennizzata).

Giornate non indennizzabili e Modello DL86/88bis
Le giornate non indennizzabili devono considerarsi le domeniche e le festività infrasettimanali (se non effettivamente lavorate), siano state o no retribuite, e quelle non lavorate rientranti nell'arco temporale di durata del rapporto di lavoro [vedi nota 1], nonché le giornate di ferie, di permessi retribuiti o non retribuiti, di sciopero, di 104 e altri congedi riconosciuti da altre leggi, e quelle indennizzate ad altro titolo (disoccupazione ordinaria, malattia, maternità, infortunio, ecc.).
Per i lavoratori della scuola (insegnanti) con orario settimanale pieno, il giorno libero va computato tra le giornate effettivamente lavorate.
Allo stesso modo vanno considerate effettivamente lavorate tutte le giornate feriali ricadenti nei periodi di sospensione delle lezioni (natale, pasqua, carnevale ecc.), eccetto se durante il periodo di sospensione si è stati assenti ad altro titolo (ferie, congedo parentale, malattia ecc.). [vedi nota 2]
Tutte le giornate feriali ricadenti nel periodo compreso tra la fine delle lezioni (inizi di giugno) e il termine delle attività didattiche (scadenza contrattuale) vanno considerate effettivamente lavorate, ovvero anche quelle non utilizzate per scrutini, esami, collegi docenti ecc.
Qualora nel quadro E del modello DL86/88bis la segreteria non avesse inserito i periodi su indicati tra le giornate effettivamente lavorate (e, quindi, indennizzabili) non inserendo nella cella corrispondente il codice X (gg. eff. lav.), è necessario pretendere la rettifica del modello. Non richiedendola si perderebbe parte dell' indennità di disoccupazione.

nota 1: le giornate non lavorate rientranti nell'arco temporale di durata del rapporto di lavoro devono intendersi esclusivamente quelle per le quali non compete retribuzione.
Ad esempio: contratto di lavoro di 5 giorni, per 6 ore settimanali, prestate nei giorni di lunedì e venerdì. In questo caso i giorni di martedì, mercoledì e giovedì non sono indennizzabili.

nota 2: I periodi di sospensione delle lezioni non sono imputabili al docente, il quale utilizza tali periodi per attività connesse alla funzione, così come delineato nel profilo professionale di cui all'art. 27 del vigente contratto nazionale.
La prova provata che durante il periodo di sospensione si è in servizio a tutti gli effetti è implicitamente sancita dall'art.19 comma 2 del vigente contratto collettivo: "La fruizione delle ferie nei periodi di sospensione delle lezioni nel corso dell'anno scolastico non è obbligatoria" Ciò significa che, se nel periodo di sospensione non si è assenti per ferie, malattia, maternità ecc., l'intero periodo va considerato come effettivamente lavorato, escludendo per ovvie ragioni i soli giorni festivi.

Quando sarà erogata l'indennità?
L'Inps ha 120 giorni di tempo dalla presentazione dell'istanza per liquidare la prestazione senza dover pagare gli interessi. La prestazione con requisiti ridotti viene quindi corrisposta in questo arco temporale. Potrebbe quindi essere corrisposta nei primi 30 giorni o prima della scadenza del 120°;. Ciò dipende dal carico di lavoro (molte prestazioni da erogare).

N.B. Si consiglia ai colleghi di fotocopiare e conservare tutta la documentazione da presentare all'Inps, in particolare la domanda e il/i modello/i DL86/88bis. Conservare le copie è utile in particolare, per verificare se l'importo dell'indennità è stato calcolato correttamente. Gli errori vengono commessi specie quando i modelli DL86/88 bis sono due o più o quando il mod. DL86/88bis non è stato compilato correttamente.

E' possibile percepire nello stesso anno entrambe le disoccupazioni?
Le due disoccupazioni non sono incompatibili, eccetto quando l'ordinaria con requisiti pieni, richiesta l'anno precedente, ha già coperto tutti i periodi di disoccupazione dell';anno di riferimento, o nello stesso anno solare è stata erogata per un numero di giorni pari o superiori a 180.
In tutti gli altri casi si ha diritto all'una e all'altra.

Esempi di incompatibilità:
- attività lavorativa prestata dal 01/01/08 al 30/06/08 e dal 01/09/08 al 31/12/08. Indennità ordinaria percepita per il periodo luglio/agosto. In questo caso non è possibile richiedere la requisiti ridotti l'anno successivo.
- Attività lavorativa prestata dal 01/02/08 al 07/06/08. Indennità ordinaria percepita per il periodo giugno/dicembre per più di 180 giorni. Anche in questo caso, malgrado dal 01/01/08 al 31/01/08 tale periodo dell'anno è rimasto scoperto sia da retribuzione che da indennizzo, non è possibile l'anno successivo richiedere la requisiti ridotti perché nell' anno di riferimento sono già state indennizzate più di 180 giornate.

Esempio di compatibilità:
- attività lavorativa prestata dal 07/01/2008 al 15/02/2008, dal 12/03/08 al 03/04/08, dal 15/04/08 al 07/06/08, dal 15/10/08 al 28/11/08. Indennità ordinaria percepita nel periodo giugno/ottobre per 90 giorni. In questo caso è possibile richiedere l'anno successivo la requisiti ridotti per ottenere l'indennità di disoccupazione pei i periodi dell'anno non retribuiti e non indennizzati dall'ordinaria, che saranno liquidati per un numero di giorni non superiore a 90.

A cosa sono utili i contributi figurativi da disoccupazione?
I contributi figurativi da disoccupazione (con requisiti normali e ridotti) sono utili sia per raggiungere il diritto alla pensione (di vecchiaia e di invalidità) sia per aumentarne l'importo, eccetto per la pensione di anzianità (35 anni di contributi), per il raggiungimento della quale non sono utili i contributi figurativi da malattia e da disoccupazione, che concorrono solo per ottenere il requisito contributivo maggiorato (oltre 35 anni indipendentemente dall'età).
La contribuzione figurativa viene accreditata automaticamente e non è necessario riscattarla.
L'accredito avviene solo se si gode dell'indennità di disoccupazione e non anche per i periodi non coperti da indennizzo (ciò significa che non vengono accreditati i contributi figurativi per periodi in cui il lavoratore non possedeva i requisiti per richiedere l'indennità o li possedeva ma non l'ha richiesta).

L'Inps avvisa se la domanda sarà accolta o respinta?
Sì, la maggior parte delle sedi Inps inviano una comunicazione con posta ordinaria.

Se il modulo DS21/Req.Rid, è compilato in maniera errata o incompleta, la domanda può essere rifiutata o l'Inps chiama per rettificare?
L'errata o incompleta compilazione del modello di domanda non pregiudica nulla. Se alla stessa è stato allegato il mod. DL86/88bis, l'Inps provvederà a liquidare l'istanza sulla base dei dati in esso riportati e su eventuali altri in suo possesso (archivio informatico).
Qualora servisse altro sarà richiesto telefonicamente, per iscritto o inviando una mail all'indirizzo indicato nel modello di domanda.

Sanzioni in caso di falsa dichiarazione
Chi riscuote indebitamente (con alterazioni di dati o con altri metodi dolosi) l'indennità di disoccupazione con i requisiti normali o ridotti è punito, salvo che il fatto non costituisca reato, con una sanzione amministrativa. Il responsabile, inoltre, sarà privato, con determinazione dell'Inps, di 120 giorni di indennità di disoccupazione in occasione delle concessioni a lui spettanti nel biennio successivo alla data di accertamento dell'indebita riscossione. Tale sanzione, salve le eventuali pene previste dal codice penale, si applica anche nei confronti di chi tenti di ottenere, con dati alterati o altri mezzi fraudolenti, l'indennità di disoccupazione.

Guida compilazione Modello DS21/Req.Rid

Quadro A - indicare i dati anagrafici
Quadro B - da crocettare solo se richiedono gli assegni per il nucleo familiare
Quadro C - barrare l'intero quadro senza firmarlo e datarlo
Quadro D - barrare l'intero quadro senza firmarlo e datarlo. La dichiarazione di responsabilità del richiedente inserita nello stesso quadro va invece firmata e datata.
Quadro E - indicare la data d'inizio del primo rapporto di lavoro subordinato in assoluto (coloro che hanno già percepito la disoccupazione in anni precedenti possono non inserire nulla perchè il dato è già a conoscenza dell'Inps).
Quadro F Considerare solo il 2008.
Settore nel quale è stata svolta l'attività: Scuola statale/non statale.
Motivo di interruzione: Scadenza o termine del contratto
Se la supplenza è iniziata nel 2007 inserire la data di inizio e fine del contratto; se è iniziata nel 2008 ed è ancora in corso inserire la sola data di inizio (inserendo "in corso" alla voce "motivo di interruzione").
Quadro G
Malattia: se intervenuta durante il periodo contrattuale inserire la dicitura "vedasi mod. DL86/88"
Se intervenuta in periodi fuori nomina e non è stata indennizzata rispondere NO.
Maternità (obbligatoria e facoltativa): se intervenuta/i durante il periodo contrattuale inserire la dicitura "vedasi mod. DL86/88bis". Se l'astensione obbligatoria (retribuita) è intervenuta fuori nomina indicare il periodo dal/al
Infortunio: se verificatosi durante il periodo contrattuale inserire la dicitura "vedasi mod. DL86/88bis"
Se verificatosi fuori nomina e non è stato indennizzato rispondere NO.
Servizio militare di leva (o equiparato): rispondere NO se non intervenuto nell'anno solare di riferimento.
Integrazione salariale (CIG-CIGS): rispondere NO.
Indennitàdi disoccupazione (precedentemente percepita): inserire il periodo indennizzato nel 2008 da eventuale indennità ordinaria. Non va inserito il periodo indennizzato dalla requisiti ridotti del 2007 e riscosso nel 2008.
Sospensione di attività lavorativa: rispondere NO a prescindere da eventuali giorni di sciopero (che sono comunque indicati nel mod. DL86/88bis).
Passaggio di ruolo (per insegnanti): dovrà rispondere SI e inserire la data di inizio solo chi è stato assunto a T.I. dal 1° settembre 2008.
Attività autonoma/collaborazione: rispondere SI e inserire la dicitura "vedasi dichiarazione allegata" solo se durante i periodi fuori nomina si è svolta attività lavorativa con contratto parasubordinato o autonomo occasionale.
Quadro H, crocettare NO se non si è titolari di pensione.
Quadro I, barrare
Quadro L, barrare e non firmare
Quadro M, crocettare la voce che interessa e inserire il cod. IBAN se si opta per l'accredito in conto.
Quadri N e O, barrare e non firmare se non si richiedono gli assegni familiari.

Come si calcola l'importo dell'indennità spettante?
Stabilito il n. di giorni indennizzabili, per determinare l'importo lordo dell'indennità bisognerà proporzionare la retribuzione lorda per giornate eff. lav. al n. di giornate indennizzabili, e su questa determinare il 35% sui primi 120 giorni e il 40% sui rimanenti (da 121 a 180).

Esempio:

retr. per gg. eff. lav. x giornate ind. : gg. eff. lav. = retribuzione di riferimento

retribuzione di riferimento : giornate indennizzabili = retribuzione giornaliera

retr. giornaliera x n. di gg. ind. (fino a 120) x 0,35= ?

retr. giornaliera x n. di gg. ind. (diff. oltre i 120 e fino a 180) x 0,40= ?

Se le gg. indennizzabili sono più di 120, sommando i due totali si ottiene l' importo lordo dell'indennità.
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lunedì 22 febbraio 2010

BRUNETTA ATTACCA ANCHE I GIORNALISTI

Assunzioni amicali, e Brunetta se la prende con l'Unità: pensate a voi
di Bianca Di Giovannitutti gli articoli dell'autore

Assunzioni facili-facili, carriere mirabolanti, «galloni» da dirigenti anche a personale privo dei requisiti minimi (diciamo che almeno una laurea servirebbe?). Tutto questo è stata la gestione Bertolaso alla Protezione Civile. Lui, riconoscente, ha accontentato tutti: tra gli assunti (prima pro tempore, poi sine dire) ai massimi livelli anche la figlia (ingegner Franchina) del prefetto Anna Maria D’Ascenzo, a cui il «padre-padrone» del Dipartimento deve molto. «Fu la D’Ascenzo la punta di diamante per l’attacco all’allora Agenzia guidata da Franco Barberi», ricorda il senatore Pd Mario Gasbarri. La D’Ascenzo si rivela un personaggio chiave: sia nel 2001, sia nel 2006 quando scalza dalla guida dei Vigili del Fuoco il prefetto Mario Morcone, che Bertolaso considerava troppo ingombrante. Due colpi decisivi, che vengono ricompensati con un occhio di riguardo sulle assunzioni. Almeno stando alle ultime voci di corridoio.

In ogni caso la D’Ascenzo non ottiene molto di più di altri alti funzionari della Protezione Civile, anch’essi ricompensati con poltrone per i figli. Nel gennaio 2005 entrano come dirigenti di seconda fascia ben 5 persone (Paola Pagliara, Giancarlo Piccione; Anna Natili, Sisto Russo e Immacolata Postiglione), attraverso un’ordinanza e senza concorso. Nel maggio dello stesso anno, si prevede anche un concorso interno, mai bandito perché le «papabili» non hanno ancora raggiunto i requisiti necessari per legge (5 anni di anzianità). Insomma, fanno i dirigenti senza avere i requisiti. Ieri l’ultimo schiaffo ai lavoratori pubblici: la stabilizzazione di altri 150 contrattisti senza concorso.

Il ministro Renato Brunetta, gran fustigatore dei vizi dei dipendenti pubblici, è presente in Aula al momento del voto. E pare proprio tutto contento. Incrociato in Transatlantico, a richieste di chiarimenti sulle assunzioni senza concorso scuote la testa e ripete come un mantra: «venga in conferenza stampa, venga in conferenza stampa». Che ci azzecca la conferenza, direbbe Di Pietro. Pressato ancora, il ministro reagisce come sa (cioè attaccando, sempre e comunque): «Lei arriva troppo tardi, e pensi ai precari de l’Unità». Per professione, signor ministro, noi pensiamo a tutti i precari: soprattutto a quelli che non hanno trovato posto nelle scuole o negli uffici pubblici, scavalcati da altri raccomandati. Ecco perché dovrebbe leggere bene il decreto che il suo governo ha fatto approvare.
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sabato 20 febbraio 2010

UTENTI DELLA SCUOLA: I GENITORI

CASERTA:COME OGNI ANNO IN QUESTO PERIODO, I GENITORI SONO ALLE PRESE CON L'ISCRIZIONE DEI PROPRI FIGLI ALLA SCUOLA PRIMARIA. IL MODULO CHE DEVONO COMPILARE LI PONE DI FRONTE A NUMERSE SCELTE: TEMPO PIENO, 24 ORE SETTIMANALI, 30 ORE ETC. DAVANTI A QUESTA VARIETA' DI SCELTA ,I GENITORI, GIUSTAMENTE, CHIEDONO INFORMAZIONI. EBBENE, ANCHE IL NOSTRO GRUPPO, FORMATO DA DOCENTI DI RUOLO E PRECARI, DOPO IL VOLANTINAGGIO DAVANTI ALLE SCUOLE,OFFRE IL PROPRIO CONTRIBUTO AI GENITORI, SPIEGARE LORO GLI EFFETTI DELLA RIFORMA SUL FUTURO DEI LORO FIGLI, LA CULTURA CHE VERRA' E IL LORO DIRITTO DI GENITORI E DI UTENTI. SIAMO DISPONIBILI AD INCONTRI PER CHIARIRE TUTTI I PUNTI FIN QUI ESPOSTI.
TUTTI GLI INTERESSATI, POTRANNO SCRIVERCI AL SEGUENTE INDIRIZZO MAIL: cipcaserta@gmail.com
o TELEFONARCI IL SABATO O NELLE ORE SERALI AL SEGUENTE NUMERO: 334/3141733
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L'OMICIDIO DELLA SCUOLA STATALE

DA L'UNITA'

di Claudio Fava

Mettiamo che tra voi lettori ci sia un giovanotto da poco laureato in Lingue e Letterature straniere con un voto generoso, diciamo tra il 105 e il 110. Mettiamo ancora che conosca perfettamente inglese e francese, che abbia un diploma post laurea come esperto bibliotecario e che possa contare su una congrua esperienza maturata nell’organizzazione dei fondi bibliotecari. Mettiamo infine che abbia perfette conoscenze di biblioteconomia, bibliografia e storia delle biblioteche. E naturalmente che sappia usare tutti i programmi informatici necessari. Bene, se qualcuno di voi possiede questi titoli potrà partecipare a un concorso per la gestione della biblioteca della facoltà di Lingue con sede a Ragusa. Se i titoli verranno ritenuti idonei, se avrà sbaragliato la concorrenza e se supererà il colloquio d’ammissione, otterrà un incarico per sei mesi, dietro un compenso lordo complessivo di cento euro. Che, tolte le tasse, fa 13 euro al mese. Più o meno dieci centesimi di euro l’ora.

Il bando sta nel sito dell’Università di Catania, numero di riferimento 458. E non è storia isolata. Quando il ministro Brunetta parla dei bamboccioni che invece di andare a faticare vivono appesi alle gonne delle mamme, quando allude a un paese di pigri e imbelli, dovremmo chiedergli se il governo di cui è ministro è lo stesso che ospita la signora Gelmini. E se anche lui, Brunetta, ha condiviso i colpi di mannaia che il suo governo ha vibrato contro l’università e la ricerca. Qualche cifra? La sforbiciata al Fondo per il finanziamento ordinario delle università, operata dalla Finanziaria per il 2009, registra un taglio progressivo dai 702 milioni di euro nel 2010 agli 835 milioni di euro nel 2011. Il programma sistema universitario e formazione post-universitaria perde in un solo anno un miliardo e seicentoquarantaseimilioni di euro. I fondi per borse di studio, i prestiti d’onore, i contributi per alloggi, residenze universitarie e attività sportiva diminuiscono del 60%.

La ministra dice che i tagli servono a colpire gli sprechi, le cattedre inutili, i corsi fantasma, le aree di parcheggio universitario. Giusto. Peccato che queste sforbiciate abbiamo invece risparmiato le baronie, i califfati, le sacche di potere clientelare che si sono costruite all’ombra dei senati accademici nel corso dei lustri. Alla fine chi pagherà pegno sarà il laureato con titoli, eccellenze ed esperienza che si vedrà offrire tredicieuro al mese per gestire una biblioteca universitaria. Non è né una riformané una controriforma, commentava un preside di facoltà: è un omicidio che ha per vittima l’università e la ricerca.

Quando Sarkozy, presidente gollista, ha vinto le elezioni, il primo provvedimento che ha imposto al suo esecutivo è stato uno stanziamento ulteriore per la ricerca scientifica e l’università francese, un miliardo e settecento milioni in più. Il ragionamento suo e degli altri leader politici europei, di destra o di sinistra poco importa, è che un’uscita dalla crisi passa anche attraverso un investimento sulla qualità del nostro sapere, sugli strumenti cognitivi che metteremo a disposizione dei bamboccioni, su una ricerca scientifica adeguata a un tempo e a un mondo in cui crisi finanziaria e devastazione ambientale richiedono contromisure strutturali. E dove pensi di costruirle, queste contromisure, se non investendo nell’università, in un sapere applicato alle cose vere e concrete del mondo? Dove nasce la green economy, attorno alle macchinette del caffè alla Borsa di Milano o nelle aule universitarie che cercano e ricercano, sperimentano e inventano?

Noi invece i tagli preferiamo farli sulla pelle di quei ragazzi. Tredici euro al mese, e ringrazia che te li diamo. Altrimenti ti tocca fare come certi amici miei, eterni professori in attesa di cattedra, che per fare un po’di punteggio sperando in una supplenza, vanno a lavorare gratis nelle scuole private. Alla fine del mese si troveranno una busta paga compilata alla perfezione, stipendio ministeriale, tredicesime, assegni familiari, ferie non godute, spese d’aggiornamento professionale, scatti d’anzianità, contributi, straordinario...ogni cifra al posto giusto. Peccato che dentro non ci sia un centesimo. Una patacca. Questo è un paese di patacche. Non contano le cose, ma il modo in cui si dicono o si vendono. Il bando di concorso per quell’incarico a tredici euro al mese ha lo stesso linguaggio alto e perentorio dei bandi di gara della Nasa. Loro vanno sulla luna, noi restiamo qui, a casa: a chiederci, leggendo di Bertolaso, quale sia la differenza tecnica tra l’andare a puttane con i soldi degli italiani e un massaggio privato per combattere lo stress.
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venerdì 19 febbraio 2010

ROMA 49° CIRCOLO OCCUPATO. E' L'ITALIA CHE NON SI ARRENDE

COMUNICATO STAMPA
I genitori, il personale docente e A.T.A. del 49° Circolo Didattico “Principe di Piemonte” di Roma hanno deciso di occupare la propria scuola per protestare e per informare sui provvedimenti governativi che hanno ormai portato la scuola pubblica al collasso. Infatti, si tratta di un processo, iniziato da circa 15 anni, in cui la politica scolastica dei vari governi che si sono succeduti è stata caratterizzata prioritariamente da una dotazione di risorse finanziarie sempre più esigua, fino ad arrivare al quasi completo azzeramento dei finanziamenti ministeriali; parallelamente si assiste ad un crescente finanziamento nei confronti della scuola privata in evidente contrasto costituzionale.

Noi riteniamo che la scuola pubblica statale rappresenti, in forza del dettato costituzionale, il luogo di formazione delle coscienze dei giovani cittadini del domani basato sul principio di uguaglianza e che, se privata degli strumenti/investimenti necessari, non può assolvere a tali compiti istituzionali.

Il mancato finanziamento per le supplenze e per il funzionamento amministrativo e didattico ha creato una situazione di tale caos ed emergenza da rendere impossibile il regolare svolgimento delle attività didattiche ed educative.


L’occupazione si svolgerà nei giorni 23–24-25 febbraio 2010, con le seguenti modalità:


martedì 23 febbraio

* dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;
* ore 17.00 assemblea pubblica e attività con i bambini (ricami e pitture di protesta), nella scuola Principe di Piemonte

mercoledì 24 febbraio

* dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori, nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;
* ore 17.00 Coro di Piazza Vittorio, nella scuola L. da Vinci;
* dalle ore 19.00 eventi musicali ed artistici, danze popolari a cura dei genitori e degli insegnanti; lettura del brano “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante a cura di Bruno Crucitti (attore-regista), cena serale con assaggi dolci e salati preparati dai genitori e dagli insegnanti, nella scuola L.da Vinci;

giovedì 25 febbraio

* dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori, nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;
* dalle ore 17.00 lezioni dimostrative di yoga e tai chi e spettacolo di marionette a cura dei genitori e degli insegnanti, lezione di arte contemporanea per grandi e piccini a cura della prof.ssa F. D’alessio, musica e danze popolari, visione dei film “L’amore che non scordo” e “Essere e avere”, laboratori artistico-musicali con la partecipazione dell’Associazione Contro Chiave, nella scuola L.da Vinci.
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giovedì 18 febbraio 2010

ORGOGLIOSA DI INSEGNARE IN UNA SCUOLA PUBBLICA

Ecco la lettera che un’insegnante di ruolo al lavoro nella provincia, Alessandra De Fiori, ha invitato alla Flc Cgil di Bergamo, dopo aver visto la puntata di PresaDiretta del 14 febbraio mandata in onda da Rai 3 col titolo “La scuola fallita” (segnalata dal sindacato ai propri iscritti).

“Pur essendo una tra le fortunate 'di ruolo' ho condiviso la rabbia e l'amarezza dei colleghi e delle colleghe precarie, mi sono sentita umiliata per la situazione economica incresciosa delle nostre scuole e per l'insulto rappresentato dalla dote scuola della Regione Lombardia. Mi sono cadute le braccia di fronte allo stato di abbandono di tanti edifici scolastici italiani.
Eppure, ascoltando i portavoce delle prestigiosissime scuole paritarie di Milano, in una delle quali ho lavorato per tre anni, mi sono sentita enormemente ORGOGLIOSA di essere un'insegnante della scuola pubblica.
Perché, nonostante le enormi difficoltà nelle quali rischiamo di affogare, la scuola pubblica è la scuola di tutti, la scuola dove i bambini diversamente abili o non nativi possono stare seduti accanto agli altri, accanto ai figli dei medici, dei liberi professionisti, degli operai, degli insegnanti, dei panettieri, senza sentirsi in imbarazzo; dove tutti possono andare alla festa di compleanno di tutti indipendentemente dal regalo che possono permettersi di offrire, dove ad ognuno si danno le stesse opportunità di costruirsi un futuro libero e consapevole.
Perché la scuola pubblica frequentata da mio figlio non ha una vasca olimpionica, ma le sue maestre lo hanno comunque portato ogni anno in piscina, insieme a TUTTI i suoi compagni.
Perché, a dispetto delle mancanza di risorse, la scuola pubblica dà prova di straordinarie capacità di adattamento e di creatività, come dimostra la preside della scuola nautica di Messina, i cui alunni, nonostante le aule piccolissime e le continue "passeggiate" per il quartiere, trovano una collocazione non appena si diplomano. E perché sono i ragazzi del Marconi che, grazie alla passione del loro professore (fannullone? ), vincono le gare di matematica.
Sono convinta che la maggior parte di coloro che lavorano nella scuola italiana abbia una grandissima forza e anche una grandissima consapevolezza della propria missione, che ci permetteranno di stringere i denti in attesa di un Governo più consapevole e democratico”.
Alessandra De Fiori
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martedì 16 febbraio 2010

LA SCUOLA FALLITA!!!!!!!!!!!

di Tiziano Canneori

Sto guardando “Presadiretta” la trasmissione di RaiTre che oggi parla del mondo della scuola.

Ho il disgusto, sono arrabbiato, demoralizzato, incazzato nero forse è la definizione più esatta. INCAZZATO. Quello che vedo è raccapricciante, come si può definirlo in altro modo? Non si può… non si può… mi vengono i brividi.

E’ andata in onda una sequenza di orrori, orrori veri e propri, dall’umiliazione di gente esclusa dopo 23 anni di precariato, a chi emigra dalla Sicilia fino a Torino per trovare un posto come insegnante per un solo anno lasciando moglie e figli a casa , ai bambini diversamente abili lasciati di colpo soli, senza sostegno. Orrori compiuti da una classe dirigente cieca che sta ammazzando coscientemente il futuro del paese, i nostri figli.

Ma la cosa che più mi ha ferito, tolto il fiato, lasciato incredulo è stato l’accostamento di quel mondo impoverito, umiliato con il mondo “fatato“, efficiente e ricco della scuola paritaria. Uno vero schifo. Un vero schifo. Da una parte un mondo in completo abbandono, sia per quanto riguarda gli immobili, gli arredi, gli strumenti utili all’insegnamento e le persone che vi lavorano e da una parte un mondo che offre di tutto, forse anche il superfluo, ma che di fatto creerà i nostri nuovi dirigenti, i dirigenti dei miei figli, gente che, visto il terreno ove è cresciuta, tenterà, con sicuro successo, di aumentare ancora di più certi divari.

Da una parte si parla in inglese fin dalla materna e dall’altra non ci sono i permessi di agibilità, da una parte i genitori parlano di “aver fatto un investimento”, una mamma si è fatta uscire il verbo “creare…” riferendosi al futuro del proprio pargolo, come a sottolineare che la scelta della scuola non è stata assolutamente casuale, non l’ha mandato alla scuola del suo quartiere, ma là dove gli hanno dato le garanzie migliori per forgiare il suo discendente. A lei non interessa chi insegna, come e cosa ma il risultato finale: un bambino che da lì ha già tappe prestabilite, che non può fallire… “lavoro guadagno = pago pretendo”, semplice, no?

Perchè lo Stato deve finanziare più o meno massicciamente le scuole paritarie, le scuole private? Perchè? Come si fa a giustificare questo flusso di denaro con il concetto della “pluralità dell”offerta”, dicendo che le famiglie devono poter scegliere e contribuire alle rette significa offrire loro delle opportunità?

Come?
Come si fa a dirlo quando in quasi tutte le scuole pubbliche dell’obbligo manca di tutto, dalla carta igienica, ai pc, alle sedie?

Come?
Come si fa a parlare di scuole che sono sullo stesso piano, “paritaria” non è un termine casuale immagino, quando un bambino handicappato “può” (occhio al verbo…) essere tranquillamente rifiutato da un istituto?

Come?
Non si può infatti. Le scuole private, laiche o religiose che siano, devono esistere e operare grazie “solo ” alle proprie risorse. Punto e basta. Lo Stato ha mille problemi, dalle piccole incombenze alle grandi emergenze. Non si può tollerare inermi al crollo di un soffitto di una scuola per l’incuria e la mancanza di manutenzione e poi sentire l’ammontare delle erogazione fatte alle scuole per benestanti.

Siamo un popolo davvero collassato su se stesso, immobile e arreso altrimenti, e non lo dico con superficialità, avremmo già imbracciato i forconi e le torce, saremmo entrati nei palazzi del potere e avremmo chiesto di rimettere le cose a posto. Semplicemente. Questa classe dirigente autoreferenziata non si cura più di noi, vuole il meglio per se stessa e per la propria specie, il resto che si fotta. Già è dura da accettare come concetto ma vedere che ciò viene fatto pure con i miei soldi, è un rospo indigeribile… semplicemente questo… non con i miei soldi. I soldi alla scuola paritaria che vadano pure se ci sono, ma solo dopo che tutto quello che serve alla scuola pubblica sia stato soddisfatto: istituti, insegnanti, materiale, eccetera, eccetera… Solo dopo si può pensare al “superfluo”, a chi bisogno non ha… solo dopo.

Riuscire a mettere nero su bianco tutto il turbine di emozioni che questa trasmissione mi ha suscitato è impossibile, ma due cose vorrei sottolineare. Da una parte ci sono le immagini di certe scuole elementari paritarie che mi hanno mostrato bambini molto curati, eleganti e impegnati in attività davvero interessanti, ma con i volti erano seri, concentrati. Solo nella pausa, in certi parchi, lontani dai banchi ho rivisto in loro la gaiezza e la spontaneità tipica della loro età e questo mi ha confermato che questo meccanismo, l’esistenza delle scuole paritarie in fondo è solo un grande business per alcuni (imprenditori, chiesa, etc…) e per altri una mirabolante manifestazione di egoismo (genitori). L’altra immagine, più bella e di speranza, è legata alle olimpiadi di matematica, al fatto che un piccolo liceo di Massa Carrara (pubblico) abbia ottenuto risultati inimmaginabili grazie allo sforzo di un insegnante e all’amore vero per la conoscenza.

Non ve la prendete cari genitori benestanti o medio borghesi ma i vostri figli, ben vestiti e curati, sicuramente avranno rosei futuri e brillanti carriere ma io temo che nella vita vera, fatta di sfide e di piccoli e grandi problemi mal se la caverebbero, al contrario di quei ragazzi che con poco hanno ottenuto molto, che non hanno fatto il corso di dramatizzazione alla materna, che non hanno studiato sulle lavagne multimediali ma a cui hanno insegnato l’amore per qualcosa…

La scuola paritaria vuole creare scienziati… la scuola pubblica fortunatamente si prefigge di creare uomini e donne liberi.

Ora vado a letto e spero nella rivoluzione. Io intanto la mia piccola l’ho già cominciata e da quest’anno Matteo frequenta una scuola dell’infanzia pubblica dopo aver fatto il primo anno in una scuola privata. Nulla da dire su come è andata lo scorso anno ma non posso negare che oggi mio figlio mi racconta cosa fa, cosa gli accade intorno, si affrontano tante emergenze ma si parla con gli insegnanti e tanti piccoli cantieri sono all’opera. L’anno scorso Matteo aveva il grembiule pulito, sapeva pregare e non tornava a casa con i segni della lotta… non mi sembra sufficiente, voi che ne dite?
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INTEGRAZIONE SCOLASTICA: ASSISTENTE PER L'AUTONOMIA E LA COMUNICAZIONE

S F I D A Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità
www.sindacatosfida.it e-mail: infosfida@tin.it tel. 338 45 20 976

COMUNICATO STAMPA
INTEGRAZIONE SCOLASTICA:

NON SOLO IL DOCENTE DI SOSTEGNO MA ANCHE L’ASSISTENTE PER L’AUTONOMIA E LA COMUNICAZIONE

IL T.A.R. di Palermo Sez. I, dopo aver ordinato al MIUR il reintegro del numero massimo di ore di sostegno a 25 alunni con disabilità residenti nelle Province di Agrigento e Palermo, con Ordinanza del 15.12.2009, su ricorso proposto dall’Avv.to di SFIDA Agrigento, Giuseppe IMPIDUGLIA, ha riconosciuto il diritto di un alunno disabile all’Assistente per l’Autonomia e la Comunicazione.


La famiglia però si è vista costretta a ricorrere nuovamente al T.A.R. non avendo il Comune di Palermo dato seguito all’Ordinanza. I Giudici con successiva pronuncia del 10.02.2010, hanno intimato, nuovamente, al Comune di provvedere entro 30 giorni alla nomina della figura specialistica, in caso di “perdurante inadempimento”, hanno nominato il Prefetto di Palermo “quale Commissario ad acta, per il compimento della necessaria attività sostitutiva”.

Ancora una volta, le famiglie sono costrette a scontrarsi con il muro di gomma istituzionale che si interpone tra il diritto pieno dei propri figli all’integrazione scolastica e il dovere delle Amministrazioni preposte a fornire tutte le figure specialistiche necessarie atte a garantire lo sviluppo integrale della Persona.

Nessuno potrà MAI restituire ai nostri bambini i mesi di lavoro persi.

Il Segretario Nazionale
Dino DI TULLIO

Per info:
Segreteria Provinciale SFIDA Agrigento
e-mail: infosfidaagrigento@gmail.com
tel. 392 22 60 144
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lunedì 15 febbraio 2010

ADDIO ALLE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO

Messaggero
di ANNA MARIA SERSALE
ROMA - Pronte le regole per i nuovi insegnanti. Per mettere un freno al dilagare del precariato e selezionare chi sale in cattedra, i “posti” per gli aspiranti nelle università saranno a numero chiuso, calcolati sulla base del “reale fabbisogno”. Cinque anni di studio, poi un anno di tirocinio non retribuito. Così gli anni salgono a sei. Per curare i tanti mali della scuola - nelle comparazioni dell’Ocse risultiamo i più impreparati d’Europa: 33mo posto in lettura, 36mo in cultura scientifica, 38mo in matematica - ora l’obiettivo è quello di recuperare credibilità. Ai nuovi insegnanti non dovranno mancare “robuste conoscenze disciplinari” , oltre a “capacità organizzative” , “relazionali e comunicative” . Inoltre dovranno saper “motivare gli studenti allo studio”, fare “lavoro di gruppo” e avere “rapporti con le famiglie”. Una severa “selezione” costringerà quelli professionalmente inadeguati a cambiare mestiere. Un decreto del ministro Gelmini, che dopo un ultimo passaggio a Palazzo Chigi entro fine mese sarà mandato alla firma del Presidente della Repubblica, stabilisce in che modo si diventa docenti. Se le università, come dicono, saranno pronte il nuovo sistema di formazione partirà dal prossimo anno. I test d’ingresso nelle università saranno il primo filtro, con i corsi per la specializzazione a numero chiuso.
La scuola dovrà programmare i nuovi organici e il sistema universitario avrà il compito di formarli. I “posti” saranno calcolati sulla base delle previsioni delle scuole, tanti per la matematica, l’italiano, la storia e così via. L’anno scorso sono state assunte 16mila persone, il ministero dovrà programmare il prossimo triennio, poiché quasi la metà dei docenti è vicina all’età della pensione e i concorsi sono fermi da 10 anni. Per alcune materie, come matematica, scienze e francese, le graduatorie, soprattutto al Nord, sono esaurite (secondo i sindacati Milano, Treviso, Sondrio, Torino e Reggio Emilia sono le città con più cattedre vacanti nelle materie scientifiche) . Come si diventerà insegnanti? «Cinque anni di studio universitario: a ciclo unico, per chi punta alla scuola primaria, oppure tre anni per la laurea base in una disciplina, seguiti dal biennio specialistico, per chi pensa alla cattedra di medie o superiori». Per tutti, nel biennio, lo studio di materie professionalizzanti nel ramo pedagogico e psicologico.
Dunque, posti a numero chiuso nelle università, assunzioni programmate, stop al precariato, tirocini di un anno, ma anche più inglese e nuove tecnologie. Questo il piano.
Ma la vera novità è “l’anno di tirocinio obbligatorio, non retribuito, da svolgere nelle scuole”. Al termine scatterà automaticamente il contratto? No, entrerà in ruolo solo chi supererà l’anno di prova, sotto la guida di un tutor, e il concorso bandito ogni due anni, (da definire con un provvedimento a parte). Sarà poi compito degli Uffici scolastici regionali organizzare, aggiornare e controllare gli albi delle scuole accreditate che ospiteranno i tirocini (sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero). Il tirocinio non prevede salario (Tremonti ha detto che non ci sono i soldi) inoltre il ministero vuole evitare situazioni che potrebbero generare altro precariato.
Per completare il profilo dell’insegnante, la Gelmini si dice pronta al «prossimo passo, la riforma complessiva del reclutamento» , come ha annunciato l’altro giorno dopo il varo dei nuovi licei. Per questa seconda parte, ha in preparazione un secondo decreto. Ma che cosa ha in mente il ministro? Quali prospettive saranno offerte a chi andrà in cattedra? La scelta dei più bravi sarà il criterio guida. Il nuovo provvedimento conterrà due punti centrali: carriere differenziate e stipendi legati al merito e ai risultati ottenuti. Previsto anche l’accorpamento delle classi di concorso: per le superiori si ridurranno da 70 a 40, un modo per “ridurre la spesa”. Tornano anche i concorsi, fermi dal 2000. «Non ci possiamo permettere - afferma il ministro Gelmini - che migliaia di quindicenni non sappiano comprendere un testo scritto e che il 25% abbandoni la scuola nel primo biennio delle superiori». Per innalzare i livelli della qualità, il ministro promette nomine degli insegnanti fatte per merito, non per “scorrimento” automatico, questo decreterà la fine delle “graduatorie a esaurimento”, che verranno chiuse per sempre. Una svolta. Ma i tempi? Il decreto sulla formazione è in dirittura d’arrivo, quello sul reclutamento è allo studio.
Ma non è detto che quello alla firma diventi subito attuativo. Il Consiglio di Stato il 7 febbraio scorso ha inviato un primo parere al ministero: i giudici di Palazzo Spada chiedono alla Gelmini di avviare una fase di transizione per riconoscere “ai fini del tirocinio e dei crediti il servizio prestato in via precaria presso le istituzioni scolastiche”. Cosa che potrebbe portare a un “canale riservato” per l’assunzione dei precari (attualmente 200mila in attesa del posto). «Appare opportuno - sostengono le toghe - in una fase di passaggio dal vecchio al nuovo regime, tenere conto della esperienza professionale maturata, ferma restando la possibilità di fissare presupposti e limiti di tale rilevanza». Il che equivale a dire “sì” alle nuove regole, ma non senza avere prima sistemato i precari.
Si aggiungono le proteste dei sindacati: «Chi ha già una laurea magistrale e un periodo di supplenze a scuola, o incarichi annuali con contratti a tempo determinato, rivendica il diritto a vedersi riconosciuto l’anno di praticantato» , sostiene Massimo Di Menna, segretario nazionale Uil scuola. «Abbiamo insegnanti che hanno all’attivo quattro concorsi, o anni di servizio tra un incarico annuale e l’altro, vogliamo pure chiedergli il tirocinio obbligatorio? La loro esperienza a scuola vale forse meno?», aggiunge Francesco Scrima, segretario nazionale Cisl, che come altri sindacalisti si prepara a dare battaglia. Chiedono deroghe al decreto per governare una “fase di transizione”. «In questo modo - replicano fonti ministeriali - si vanifica tutto». Conclusione: si riapre il conflitto ma il governo andrà avanti.
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domenica 14 febbraio 2010

MANGANELLATE PER CHI PROTESTA

UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA. COLLEGATEVI ALL'INDIRIZZO CHE SEGUE PER CAPIRE. IN ITALIA SIAMO ARRIVATI ALLA DITTATURA VERA E PROPRIA E SOLO CHE NON VUOL CAPIRE. IN QUESTO VIDEO C'E' LA CARFAGNA, IN VISITA IN UN COMUNE DELLA CAMPANIA E LE PERSONE, FUORI, GIUSTAMENTE PROTESTANO, MA LE FORZE DELL'ORDINE, REPRIMONO LA LIBERTA' D'OPINIONE E DI MANIFESTAZIONE CON I MANGANELLI.

http://www.facebook.com/video/video.php?v=109392219071593&ref=mf

CONTESTATI LA RUSSA,CARFAGNA,COSENTINO,CIRIELLI & c. A SALERNO DA UNA CINQUANTINA DI PRECARI DELLA SCUOLA
http://www.youtube.com/watch?v=rAzDzdqyLP4

http://www.youtube.com/watch?v=8MD_6dV0OJs


http://www.youtube.com/watch?v=zm6NV0v3iek

http://www.youtube.com/watch?v=Y1YOj_9xsxA

http://www.youtube.com/watch?v=MyO8DwTKpP4&feature=player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=rVHOii85-EI

http://www.youtube.com/watch?v=FJYIThNbiks

http://www.youtube.com/watch?v=SHcLMmczC_o Continua a leggere!

DIRIGENTE SCOLASTICO AI GENITORI: VENITE A LAVORARE GRATIS PER LA SCUOLA

DA REPUBBLICA
Milano, il preside scrive ai genitori
"Venite a lavorare gratis per la scuola"
Il capo della elementare Sant'Ambrogio ha inviato una circolare: "Abbiamo bisogno di collaborazione per lavori di segreteria e pulizia, lavori elettrici e idraulici, piccoli facchinaggi, spostamento mobili, lavori amministrativi, tinteggiatura pareti e pronto intervento". La replica di un padre: "Mi candido a sobbarcarmi l’unico servizio davvero carente, cioè la direzione scolastica"
di Franco Vanni

Visto che mancano i soldi, la scuola chiede alle mamme degli studenti di fare gratis le segretarie, e ai papà di riparare i caloriferi e i lavandini. Più nel dettaglio: «Abbiamo bisogno di collaborazione — si legge nella circolare inviata alle famiglie della scuola elementare di via De Nicola, alla Barona — per lavori di segreteria e pulizia, lavori elettrici e idraulici, piccoli facchinaggi, spostamento mobili, lavori amministrativi, tinteggiatura pareti e pronto intervento».

Se non fosse firmato dal preside Cataldo Domina, l’avviso rivolto ai genitori dell’istituto comprensivo Sant’Ambrogio sembrerebbe uno scherzo. Molte famiglie non hanno apprezzato la bizzarra iniziativa, e nei giorni scorsi si sono riuniti in assemblea assieme agli insegnanti denunciando «una gestione stravagante e poco seria dell’istituto».

Nella circolare consegnata dalle maestre ai bambini, dal titolo "Richiesta collaborazione", il dirigente sottopone all’attenzione dei genitori una lista di mansioni e chiede loro di «contrassegnare con una X» i compiti che sarebbero disposti a svolgere nel tempo libero. Lo scopo, si legge, «è coprire alcuni aspetti operativi e organizzativi, che in caso contrario aumenterebbero i costi di gestione». Che l’idea di Domina sia peregrina è evidente: se nelle scuole è frequente che siano i genitori a imbiancare le aule e portare la carta igienica da casa, per riparare l’impianto elettrico o per maneggiare i registri servono assicurazioni e contratti di lavoro.

Il padre di una ragazzina, in una lettera aperta, lancia una provocazione al preside: «Vorrei aderire all’iniziativa — scrive il genitore — e mi candido a sobbarcarmi l’unico servizio davvero carente, cioè la direzione scolastica». La protesta delle famiglie e dei docenti dell’istituto, che oltre alle elementari comprende una scuola materna e una media, non riguarda solo la circolare di “ richiesta di aiuto”.

Insegnanti e genitori rimproverano al dirigente una serie di inefficienze e presunte irregolarità nella gestione della scuola: le lamentazioni sono state raccolte in una lettera, inviata nei giorni scorsi al provveditorato e alla direzione scolastica regionale, in cui si chiede un’ispezione sul modo in cui Domina guida l’istituto.
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venerdì 12 febbraio 2010

BERTOLASO: GLI APPALTI E LE ESCORT

DA REPUBBLICA
Il testo dell'ordinanza che ha portato agli arresti e nella quale Bertolaso è indagato
I magistrati parlano di "corruzione gelatinosa". I rapporti con l'imprenditore Anemone
Balducci e i suoi amici, la cricca degli appalti
Ville, escort, assunzioni e auto di lusso

Il capo della Protezione civile non disdegna i favori sessuali di una certa Francesca
"Oggi pomeriggio sono libero... Verrei volentieri per una ripassata"di CARLO BONINI
Balducci e i suoi amici, la cricca degli appalti Ville, escort, assunzioni e auto di lusso
ROMA - Una "cricca dei banditi". Il gip di Firenze racconta la corruzione che ha governato gli appalti della Maddalena e la ricostruzione a L'Aquila. Le escort di Bertolaso e gli imprenditori che la notte del 6 aprile ridono pensando agli appalti.

Il sistema, scrive il gip Rosario Lupo, funzionava così: "Angelo Balducci e Fabio De Santis, pubblici ufficiali presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri, incaricati della gestione dei "grandi eventi" (Mondiali di nuoto di Roma 2009, G8 della Maddalena, 150° anniversario dell'Unità d'Italia) insieme a Mauro Della Giovanpaola, pubblico ufficiale della struttura di missione per il G8 della Maddalena hanno asservito la loro funzione pubblica (alquanto delicata, attesi gli enormi poteri a loro concessi e i rilevantissimi importi di denaro e risorse a carico della collettività) in modo totale e incondizionato agli interessi dell'imprenditore Diego Anemone (e non solo). Tale asservimento veniva ben retribuito con vari benefit di carattere economico e non, anche di grande rilevanza patrimoniale: utilità indirizzate o direttamente ai tre pubblici ufficiali o a loro parenti o a soggetti a loro amici (in particolare Anemone e i suoi collaboratori si mettevano a disposizione dei tre, in particolare di Balducci per risolvere loro qualsiasi tipo di esigenza, anche la più banale)".


E il sistema, scrive ancora il gip, aveva un nome: "Gelatinoso". "Il caso in questione che ben potrebbe essere definito "storia di ordinaria corruzione" viene qui definito "gelatinoso". E non dagli investigatori ma dagli stessi protagonisti di tale inquietante vicenda di malaffare in una delle tante conversazioni telefoniche intercettate: "Il mio ragionamento è questo... Loro evidentemente stanno immersi in un liquido gelatinoso che è al limite dello scandalo" (...). Ma "sistema gelatinoso" non è l'unica definizione del Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri. Infatti la struttura cosiddetta della Ferratella (luogo dove ha sede il Dipartimento e di cui fanno parte Balducci, De Santis e Della Giovanpaola) viene definito - senza mezzi termini - dalle molto istruttive conversazioni telefoniche intercettate: "Cricca di banditi", "Banda di banditi", "Task force unita e compatta", "squadra collaudatissima", "combriccola", e i suoi componenti "bulldozer", "veri banditi", "gente che ruba tutto il rubabile", "persone da carcerare"".


Anche l'imprenditore Diego Anemone, del resto, a giudizio del gip, si dimostrava all'altezza della qualità della corruzione assicurata dal sistema in ragione del suo network di rapporti, a cominciare da quello con il Capo della Protezione civile e sottosegretario Guido Bertolaso: "È alquanto inquietante - si legge - che sussistano rapporti di collusione (che definire sospetti è mero eufemismo retorico) tra l'introdottissimo (nonostante la giovane età) Diego Anemone e il potente sottosegretario e capo della Protezione civile Guido Bertolaso (coinvolto nella gestione economica degli appalti aggiudicati con la normativa cosiddetta dei "grandi eventi") che, come risulta inequivocabilmente dalle intercettazioni telefoniche, frequenta spesso e volentieri Anemone e le sue strutture, per così dire, di "relax"".

Gli appalti e il prezzo della corruzione. Nell'elenco che ne fa il gip, sono almeno cinque gli appalti pilotati da Balducci e la sua "combriccola" della Protezione civile: "Lo stadio centrale del tennis del Foro Italico (Mondiali di nuoto Roma 2009); il Nuovo museo dello sport italiano di Tor Vergata (Mondiali di nuoto); il completamento dell'Aeroporto internazionale dell'Umbria Sant'Egidio di Perugia (Celebrazioni 150 anni Unità d'Italia); la realizzazione Palazzo della conferenza e area delegati (G8 Maddalena); la residenza dell'Arsenale (G8 Maddalena)". Il prezzo della corruzione sono ristrutturazioni di immobili, auto di lusso a sbafo, assunzioni di domestici e figli, favori sessuali con pagamento di escort a domicilio.
Balducci e i suoi amici, la cricca degli appalti Ville, escort, assunzioni e auto di lusso

Angelo Balducci


Scrive il gip: "Angelo Balducci: utilizzo di due utenze cellulari; personale di servizio nella proprietà di Montepulciano; uso di autovettura Bmw serie 5; messa a disposizione di Rosanna Thau (moglie di Balducci) di una Fiat 500; fornitura di mobili (un divano e due poltrone) per la proprietà di Montepulciano; esecuzione di lavori di manutenzione e riparazione negli immobili di Roma e Montepulciano; assunzione di Filippo Balducci (figlio di Angelo e della sua compagna Elena Petronela Buchila); messa a disposizione di Filippo Balducci di autovettura Bmw del valore di 71mila euro; lavori di ristrutturazione per l'appartamento di Filippo Balducci in via Latina a Roma con fornitura di materiali di arredo in legno e tessuti; viaggi a bordo di aerei privati; numerosi soggiorni su sua richiesta all'hotel Pellicano di Porto Santo Stefano; assunzione, su sua richiesta, di Anthony Smith e messa a disposizione di un'abitazione.

"Fabio De Santis: affidamento di lavori pubblici in subappalto a Marco De Santis; utilizzo di un'utenza cellulare; fornitura di mobili destinati alla sua abitazione; prestazioni sessuali a pagamento a Venezia (17 ottobre e 28 agosto 2008) e Roma (13 novembre 2008).

"Mauro della Giovanpaola: prestazioni sessuali a pagamento a Venezia tra il 17 e il 18 ottobre 2008; uso di un immobile con personale di servizio all'isola della Maddalena; messa a disposizione di tre autovetture Bmw; fornitura di mobili per la sua abitazione".

Bertolaso, il giovane Anemone, i contanti e i favori sessuali. L'iscrizione di Guido Bertolaso al registro degli indagati per concorso in corruzione ha - a giudizio del gip - un fondamento probatorio evidente. "Sono emerse dalle intercettazioni telefoniche conversazioni nelle quali il Bertolaso viene menzionato o è uno degli interlocutori (...) È emerso che lo stesso Bertolaso intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore Diego Anemone con il quale si incontra spesso di persona e in previsione dei quali Anemone di attiva di persona alla ricerca di denaro contante, tanto che gli investigatori ritengono abbia una certa fondatezza supporre che detti incontri siano stati finalizzati alla consegna di somme di denaro a Bertolaso".

Il 23 settembre 2008 Anemone si sbatte per cercare 50mila euro in contanti in vista dell'incontro con il capo della Protezione civile, previsto per quella stessa sera. È l'unica traccia dell'ordinanza su un possibile passaggio di denaro. Ma non è chiaro, o quantomeno, gli investigatori non sono riusciti ad accertarlo, se effettivamente i due si vedano e se ci sia o meno consegna di contanti.

È certo al contrario che Guido Bertolaso goda dei favori sessuali messi a disposizione da Anemone. Il 21 novembre 2008 Bertolaso è al telefono con Simone Rossetti (il lenone di Anemone): ""Sono Guido, buongiorno... Sono atterrato in quest'istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... io verrei volentieri... una ripassata". "Perfetto". "Perché so che è sempre molto occupata... siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo fra un quarto d'ora"". L'appuntamento viene fissato per le 16.

Una seconda prestazione sessuale è del 14 dicembre 2008 e ha luogo nel centro sportivo che è riconducibile Anemone ed è stato aggiudicatario della fetta più importante degli appalti per i Mondiali di nuoto 2009. "Tale prestazione - scrive il gip - è comprovata da intercettazioni con dialoghi del tutto espliciti e fortemente eloquenti e ha avuto luogo con una ragazza brasiliana presso il centro Salaria Sport Village".
Il 17 febbraio 2009, dalle 15 alle 16, Bertolaso è ancora allo Sport Village, per "fare terapia con Francesca", "per riprendermi un pochettino", "per uno dei soliti massaggi". Anemone lo aspetta fuori dalla cabina e al telefono si lamenta con il suo lenone perché il capo della Protezione civile tarda a congedarsi dalla massaggiatrice: "Mannaggia sto a morì de freddo".

Anemone, Balducci e la ricostruzione dell'Aquila. Le indagini - documenta l'ordinanza - accertano che Anemone "è di casa all'interno della Ferratella, dove oltre a Balducci, De Santis e Della Giovanpaola, ha rapporti con altri funzionari di rango minore che pure hanno piena consapevolezza dell'esistenza del "sistema gelatinoso": Maria Pia Forleo, Francesco Pintus e Fabrizio Ciotti. Fino al punto di alimentare una sorta di "cassa comune" per le piccole spese di rappresentanza". Naturalmente c'è dell'altro. A cominciare - scrive il gip - dai rapporti che si intrecciano tra Anemone e Balducci nella Erretifilm srl, società di produzione cinematografica che - come aveva scoperto un'inchiesta firmata da Fabrizio Gatti sull'Espresso del gennaio 2009 - vede come soci la moglie di Balducci (Rossana Thau) e la moglie di Anemone (Vanessa Pascucci).

L'11 aprile 2009, a pochi giorni dal sisma che ha devastato L'Aquila, Balducci, in una lunga conversazione con Anemone "fa pesare il fatto che si è fatto promotore per l'inserimento delle imprese di Anemone nei lavori post terremoto ("Ti rendi conto? Chi oggi al posto mio si sarebbe mosso?") ed esce allo scoperto pretendendo in cambio che il figlio Filippo goda di qualche ulteriore beneficio ("Tra qualche giorno compie 30 anni e io mi chiedo come padre: che ho fatto per lui? Un cazzo")". Filippo troverà una sistemazione.

D'altro canto, già il 6 aprile, in una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell'impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi si capisce che c'è attesa per le mosse di Balducci sugli appalti: "Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c'è un terremoto al giorno". "Lo so", e ride. "Per carità, poveracci". "Va buò". "Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto".
Le pressioni sulla stampa e il procuratore Toro

Nelle intercettazioni della primavera 2009 Anemone e Balducci discutono con grande preoccupazione delle inchieste di Fabrizio Gatti e dell'interesse di Annozero e di Milena Gabanelli (Report). Per provare a contenerle - si legge nell'ordinanza - muovono tale "Patrizio La Bella, amico del giornalista Gatti", che a sua insaputa li informa di quello che il cronista ha in animo di fare. Ma "i contatti tra gli indagati si fanno frenetici e fitti il 28 gennaio 2010, quando il quotidiano "La Repubblica" pubblica un'inchiesta a firma di Paolo Berizzi e Fabio Tonacci".

Gli indagati si muovono anche con Camillo Toro, commercialista e figlio del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, responsabile del pool dei reati contro la pubblica amministrazione (entrambi sono indagati). Il contatto con il magistrato e suo figlio è l'avvocato Edgardo Azzopardi ("Devo parlare con lui", dice a Camillo, che risponde: "Lascialo perdere che ce la vediamo noi"). Azzopardi il 17 dicembre 2009 parla con Toro e fissa un incontro di persona. Il 10 gennaio scorso parla con il figlio Camillo e lo esorta: "Assumi informazioni". Il 30 gennaio l'avvocato, al telefono, sembra aver avuto le informazioni: "Ci sono grossi problemi giudiziari in arrivo".
Malinconico e Masi

Il giovane Anemone rendeva felice anche Carlo Malinconico, in quel momento segretario generale alla presidenza del Consiglio e poi presidente della Fieg. "Su richiesta di Angelo Balducci l'imprenditore contribuiva all'organizzazione e pagamento di più soggiorni vacanza presso l'hotel "Il Pellicano" di Porto Santo Stefano". Naturalmente Malinconico non deve pagare un euro: "Mi raccomando, non è che si distraggono e gli fanno il conto". Anemone asseconda anche le richieste di Balducci perché assuma tale Anthony Smith, un tipo di Anacapri che Mauro Masi, direttore generale della Rai, gli aveva chiesto di sistemare.
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giovedì 11 febbraio 2010

SCATTI STIPENDIALI E D'ORGOGLIO PER I PRECARI

inviato da Vincenzo Brancatisano - Decine di migliaia di euro di risarcimento e avanzamento di carriera per i supplenti che hanno chiamato in causa la Gelmini

Sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica e riscossa dei supplenti. Una lunga e ormai inarrestabile serie di sentenze sta mettendo in ginocchio il Ministero dell’Istruzione, condannato a riconoscere gli scatti di anzianità ai precari. Ne dà notizia Vincenzo Brancatisano, in un’anticipazione del suo nuovo libro inchiesta “Una vita da supplente”, 352 pagine, pubblicato dalla casa editrice Nuovi Mondi, in libreria a marzo.

Una delle ultime sentenze ha riconosciuto ai precari della scuola che hanno fatto causa allo Stato cifre davvero ragguardevoli che superano le decine di migliaia di euro a testa a compensazione del mancato riconoscimento degli scatti di anzianità maturata negli anni di precariato. Gli scatti non sono previsti dal contratto collettivo del comparto scuola con grave violazione della parità di trattamento sul posto di lavoro. “Centinaia di migliaia di precari della scuola sono però ancora all’oscuro di questa opportunità – commenta Brancatisano – e il mio libro dimostra senza tema di smentita come di analoghe sentenze potrebbe giovarsi anche il popolo sterminato dei precari degli altri comparti che decidessero di agire in giudizio”.

Tanti lavoratori della scuola che hanno voluto abbandonare la tutela sindacale tradizionale, ritenuta ormai eccessivamente e inspiegabilmente remissiva e che si sono rivolti al proprio avvocato o ad altre nuove associazioni di autotutela, vedono così riconosciuta e pesantemente sanzionata la violazione del Principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, previsto dalla normativa in vigore.

“Il riconoscimento della carriera e dell’aumento stipendiale – commenta Brancatisano – fa a questo punto venir meno il movente che spinge il Ministero dell’Istruzione a mantenere nel precariato un esercito affollato di professori, abusati per anni e anche decenni da contrattazione a termine, titolari a un passo dalla pensione di uno stipendio di prima nomina (è il caso di un supplente di scuola media di 70 anni) e privati dello stipendio estivo”.

Non si tratta di lavoratori impiegati a tempo per esigenze transitorie ma di lavoratori assunti spesso sistematicamente su posti vacanti, tanto che nei prossimi giorni saranno puntualmente costretti dal Ministero a chiedere per iscritto di rivestire la qualifica di commissario agli esami di Stato di giugno. Altro che esigenze temporanee. “Senza i precari – precisa Brancatisano – la scuola chiuderebbe domattina. Infatti, proprio nei giorni degli scrutini del primo quadrimestre, ancora in corso, la mia inchiesta ha potuto verificare che buona parte delle classi italiane sono costituite per l’80-90 per cento da docenti precari”.

Le sentenze fanno giustizia della reiterazione dei contratti a termine nella scuola, benedetta dai sindacati della scuola, e screditano gli stessi sindacati poiché i pronunciamenti affermano (esplicitamente) il principio che il riconoscimento della carriera e il diritto agli scatti di anzianità spettano ai lavoratori precari anche se la legge e i contratti collettivi da loro voluti prevedono il contrario. E’ significativo che nei giorni scorsi un grande sindacato italiano (la Cisl-Scuola dell’Emilia Romagna) abbia spiegato all’autore dell’inchiesta, e davanti ai lavoratori in assemblea, che il diritto agli scatti ai precari è “un presunto diritto”. La Cisl ha incredibilmente giustificato e apprezzato un recente riconoscimento di analoghi scatti di carriera ai soli professori di Religione Cattolica, che dal mese di maggio avranno un cospicuo aumento stipendiale e gli arretrati, grazie a un provvedimento dell’ultim’ora del ministro dell’Economia Tremonti, che pure ha deciso i pesanti tagli che hanno steso la Scuola pubblica.
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DOMANDE DI TRASFERIMENTO ONLINE

DA QUEST'ANNO, ANCHE LE DOMANDE DI TRASFERIMENTO DOVRANNO ESSERE PRESENTATE ONLINE.

Oggetto: Domande di mobilità per la scuola primaria e secondaria di primo grado – Presentazione via web.

Come è noto il nuovo sistema POLIS (Presentazione On Line IStanze) realizzato da questo Ministero, consente la presentazione e l’invio delle istanze rivolte all’Amministrazione “on line”, eliminando la necessità di gestire la versione cartacea dell’istanza medesima con notevoli vantaggi operativi per gli uffici competenti al trattamento delle domande e di maggiore trasparenza per il personale utente.

A partire dalle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2009/2010, il personale docente di scuola primaria ha già potuto usufruire facoltativamente di tale modalità.
Inserendo direttamente la propria domanda, ha ottenuto una riduzione degli errori formali di compilazione nonché seguito i vari stati della domanda stessa, ricevendo via e-mail/sms la notifica delle operazioni disposte dai vari uffici su di essa.

Le scuole, con una semplice operazione di presa in carico, hanno consultato le domande acquisite, verificato la congruenza tra i dati inseriti e la documentazione presentata, inviato contestualmente la lettera di notifica via e-mail, e spedito tutta la documentazione all’Ufficio scolastico competente.

Ai fini dunque della graduale estensione di tale modalità di presentazione a tutte le istanze trattate nei procedimenti amministrativi concernenti il personale scolastico, per l’a.s. 2010/11 l’inoltro delle domande di mobilità per e nell’ambito della scuola primaria e secondaria di I grado avverrà esclusivamente mediante l’accesso a POLIS.

L’operazione sarà effettuata tramite apposite funzionalità messe a disposizione nell’area Istanze On Line (Presentazione delle Istanze via Web) presente sul sito internet dell’amministrazione all’indirizzo www.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/index.shtml.

Per l’utilizzo della funzionalità web, sono state previste due fasi: quella della registrazione nel servizio “Istanze On Line” da parte del personale interessato e quella della presentazione della domanda via Web.
Si precisa che la registrazione richiede il possesso di una casella di posta elettronica@istruzione.it.

Ciò premesso, tenuto conto che le funzioni per consentire la compilazione della domanda via web saranno disponibili secondo la tempistica prevista dalla normativa, si propone di suggerire ai docenti interessati di iniziare anzitempo la procedura di registrazione, in modo da ottenere le credenziali complete in tempo utile per le operazioni di presentazione delle domande.
Si rende noto, al riguardo che le funzioni di registrazione sono sempre disponibili nella suddetta area delle Istanze On Line, all’interno della quale sarà possibile consultare tutta la documentazione utente di supporto al procedimento.

Il successo dell’operazione è subordinato alla messa in atto di procedure e modalità organizzative che supportino gli utenti nello svolgimento delle fasi più critiche. La numerosità dell’utenza e il periodo di svolgimento dell’operazione impongono un coinvolgimento diretto delle scuole, che a loro volta potranno avvalersi di referenti provinciali e regionali, individuati dai rispettivi Direttori Regionali, quali referenti dei nuclei di supporto alle scuole.
Tali nuclei, composti da personale amministrativo qualificato, dovranno mettere a disposizione delle segreterie scolastiche la propria competenza soprattutto su tematiche tecniche e amministrative. Ciascun Direttore Generale potrà, in alternativa, individuare direttamente personale delle segreterie scolastiche laddove, per i carichi di lavoro degli USP, risulti impossibile attivare il suddetto nucleo di supporto presso l’USP medesimo.
I nuclei di supporto disporranno di strumenti e materiale per poter organizzare eventuali conferenze di servizio destinate in particolare al personale delle segreterie delle istituzioni scolastiche del proprio territorio e anche agli attori interessati alla corretta applicazione della nuova procedura, ivi comprese le dovute informative alle Organizzazioni Sindacali del comparto scuola.

Si ringrazia per la collaborazione e si prega di dare la massima diffusione della presente nota agli interessati.
IL DIRETTORE GENERALE
f.to Luciano Chiappetta

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Maria Domenica Testa
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L'ITALIA DI BERLUSCONI: UN PAESE CHE STA DIVENTANDO BARBARO

Un paese che sta diventando barbaro”

Lo scrive Libération nella pagina dei commenti: sotto accusa le leggi salva-premier, il decreto Pisanu e la Lega di Bossi. Ci va giù duro Libération: il quotidiano francese attacca pesantemente il governo e l’Italia intera in un articolo a firma Robert Maggiori, mettendo sotto accusa le leggi ad personam per riformare la giustizia, ma anche la libertà di internet e soprattutto la Lega Nord di Umberto Bossi, additata come il vero dramma del paese.

BARBARI E CENSORI! – “Un paese sempre più in via di barbarizzazione”, titola il quotidiano, che prima di tutto si chiede se l’Italia “è ancora un paese normale”: l’anomalia che rappresenta Berlusconi, il fatto che concentri su di sé il potere mediatico e che usi il parlamento come un’officina per fabbricarsi le leggi e che si porti dietro polemiche sulla Costituzione e scandali sessuali porterebbe a rispondere di no. Ma c’è di più: l’Italia, secondo Libé, sta regredendo a uno stato “provinciale”, dopo essere stata per tanto tempo un’avanguardia culturale. La sua classe politica non parla inglese, la sua televisione fa schifo, piena com’è solo di intrattenimento e programmi scemi mentre l’approfondimento politico è riservato a programmi come Porta a Porta, e raramente tra il pubblico si vedono neri o meticci. Il giornale cita anche le accuse di Bob Geldolf e Bill Gates per la scelta di ridurre gli aiuti ai paesi poveri. Quindi Libération passa a criticare il famigerato Decreto Pisanu, a causa del quale ci si può connettere a Internet negli hot spot soltanto presentando una carta d’identità, e si ricordano le polemiche nel governo tra quelli che volevano censurare Facebook. Infine, sul punto, si rammentano le tante petizioni per “liberare la rete”, che in Italia ha una penetrazione inferiore agli altri paesi europei. Ma, ricorda Maggiori, questo è normale visto che bossi ditomedio LItalia di Berlusconi? Un paese che sta diventando barbaroBerlusconi è un uomo e un imprenditore “vecchio stampo”, di quelli che guardano al web con sospetto.

UMBERTO BOSSI MON AMOUR – Ma a livello sociale è che il declino si fa sentire. Con il fatto di concentrare l’attenzione su di sè all’estero non si riesce a rendersi conto della polverizzazione della società che porta ad un degrado morale e civile, se non addirittura di” barbarizzazione“d’Italia. La Lega Nord di Umberto Bossi. il cui organo di stampa, La Padania scrive: “Quando ci libereremo di neri, prostitute, ladri,stupratori color nocciola e zingari che infestano le nostre case, le nostre spiagge, le nostre vite, le nostre menti?Buttiamoli fuori, quei bastardi! “. Alleato essenziale del partito di Berlusconi, la Lega è riuscita ad eleggere i suoi uomini, molti dei quali sono ministri, in posizioni di prestigio nelle amministrazioni diffondendo un po’ ovunque i suoi discorsi xenofobi.

L’ODIO SU YOUTUBE - Basta guardarsi i discorsi di Mario Borghezio su Youtube, oppure ascoltare stralci di trasmissioni di Radio Padania: nessun paese avrebbe tollerato una simile esplosione di odio e stupidità. Si promuovono i valori cristiani, della famiglia, il lavoro, vogliono la croce sulla bandiera italiana e il crocifisso nelle scuole, ma poi il Ministro dell’Istruzione intende imporre una quota di stranieri in classe, il Ministro degli Interni ha voluto istituire pattuglie (flop colossale, per fortuna, nessuno si è offerto come volontario) di poliziotti di quartiere,ha stabilito che è un crimine il semplice fatto di essere straniero senza documenti. Per non parlare di Daniela Santanché, una piccola star della politica, e leader a destra della destra estrema che dichiara di essere sotto-segretario al Welfare per il solo fatto di essere simpatica a Berlusconi (del quale dice: “Egli è ossessionato da me, ma non mi avrà mai” o “Gli piacciono le donne in orizzontale“) e che si è distinta per affermazioni del tipo: “Maometto era un pedofilo“. Tutto questo provoca scarse reazioni in Europa. Ed è, probabilmente colpa del fatto che l’Italia si sta provincializzando. Da qualsiasi parte la si guardi, la si può amare per la sua cucina, l’arte e il paesaggio, senza prenderla però mai sul serio, né nel bene né nel male. Immaginate cosa sarebbe accaduto nelle strade di Londra, Parigi, Berlino o altrove, se la Lega Nord fosse stato un partito, per esempio, austriaco o francese, e se Umberto Bossi si fosse chiamato Jörg Haider
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mercoledì 10 febbraio 2010

DOCENTI PENSIONAMENTO FORZATO, MA SOLO PER ELIMINARE LA CATEGORIA

Scuola. Il Governo inaugura il “pensionamento forzoso”. A casa i docenti sessantenni

di Fulvio Lo Cicero

Nel triennio 2009-2010, pur di tagliare gli organici, saranno collocati a riposo gli insegnanti che hanno iniziato giovanissimi. Inoltre, se sarà approvato un emendamento al mille proroghe, potrà godere di uno “scivolo” anche chi ha soltanto 58 anni
Il Governo vuole far fuori più insegnanti, mandandoli in pensione alla soglia dei 60 anni e, in alcuni casi, anche a 58 anni. È la conseguenza dei forsennati tagli imposti dalla legge n. 133 del 2008, con la quale si vuole abbassare il numero dei docenti, eliminando al contempo i precari. Pur di ottenere questo risultato, passa sopra alle sbandierate e “necessarie” riforme pensionistiche, che ogni tanto si sollevano in sede confindustriale, finalizzate ad abbassare il numero delle pensioni erogate, elevando l’età pensionabile.

Per la verità, Palazzo Chigi, proprio su questo argomento, sembra colto da una schizofrenia latente ma chiara nei suo intenti di fondo. Da un lato, si ipotizzano riforme per i supermagistrati (come nel caso del primo presidente della Cassazione), che se fossero approvate consentirebbero di lasciare l’incarico a 78 anni; dall’altro, si considerano già pronti per l’eterno riposo insegnanti di grande esperienza. E dunque, da un lato, si dice che non si possono mandare all’ospizio magistrati anche se ben dentro una matura senilità, mentre ciò è possibile, ed anzi auspicabile, per i docenti alle soglie dei sessant’anni.

Già con la direttiva n. 90 del 2009, firmata dalla ministra Gelmini, si è provveduto, per il triennio 2009-2011 (quello al centro della depredazione di fondi da parte del Governo), ad istituire il “pensionamento forzoso” per tutti quegli insegnanti che hanno compiuto 60 anni di età ed hanno la massima anzianità contributiva (35 anni). Per questi docenti, il 1° settembre del 2010 non si riapriranno le porte delle aule scolastiche ma soltanto quelle della propria abitazione.

Ma c’è di più. Il senatore Giuseppe Valditara, del Pdl, ha riproposto un emendamento al “decreto milleproroghe” (è il terzo tentativo, dopo che i primi due erano stati respinti dalla maggioranza stessa), in forza del quale sarebbe possibile, per gli insegnanti, avere uno scivolo contributivo in modo da anticipare la pensione addirittura a 58 anni. I docenti interessati al provvedimento sono circa 20 mila. Il meccanismo di anticipo della pensione prevede la seguente accoppiata anzianità contributiva- età: 33-60, 34-59, 35-58 (in pratica, il “numero magico” per andare in pensione si abbassa da 95 a 93). Il personale che ha maturato i numeri potrebbe dunque richiedere la pensione entro il 30 aprile 2010. L’intenzione è quella di liberare posti per assumere i precari che, con i tagli della “riforma” Gelmini rimarrebbero a spasso. Ma è davvero così? Il Governo veramente assumerebbe i giovani (e meno giovani) precari della scuola una volta che dovesse andare in porto l’emendamento Valditara?

«La scusa è quella di un ricambio generazionale ma, in realtà, si vuole solo mascherare i grandi tagli operati agli organici dal ministro Gelmini nella scuola, in particolare alle cattedre di Italiano» dice sconfortata una docente di Roma che ci scrive in redazione. «Al mio posto non verrà assunto nessuno: solo così si può avere un risparmio di spesa!». Stephny (questo il suo nickname) ha cominciato ad insegnare giovanissima ed ora ha 62 anni. «Che senso ha, con le nuove aspettative di vita, condannare al riposo forzato chi vuole ed è ancora in grado di lavorare? Inoltre è evidente la disparità di trattamento fra me e un politico, tra me ed un docente universitario, tra me e un magistrato, che va in pensione a 78-80 anni».

Per tagliare e trovare risorse, questa maggioranza ha colpito la scuola come nessun altro comparto della pubblica amministrazione. Fino al 2008, infatti, le norme consentivano perfino a chi avesse maturato il “numero magico” di chiedere la pensione ma di rimandarne gli effetti fino a 65 anni, magari chiedendo il part-time, in modo tale da far risparmiare all’amministrazione l’erogazione del vitalizio. Oggi, c’è una totale inversione di tendenza: si è disposti a pagare una pensione pur di togliersi dai piedi i docenti meno giovani. Scrive ancora la docente romana: «Anche il sindacato è rimasto sordo alle rimostranze mie e di altri con l’illusione di trovare posti per i precari. Basta un minimo di intelligenza per capire che non è così».
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martedì 9 febbraio 2010

LA SCUOLA: UNA BATTAGLIA DA AFFRONTARE UNITI

Questo è l'inizio del post.Una scuola adeguata
alle esigenze delle imprese

Il consiglio dei ministri ha approvato la "controriforma" della scuola secondaria superiore riportandola al 1963, quando entrò in vigore la riforma della scuola media unica, la scuola per tutte e tutti fino a 14 anni e abolì l'avviamento professionale.
Oggi, da settembre prossimo, si ridisegna la scuola adeguando le lezioni, la scuola tutta, alle esigenze delle imprese e del mercato.
Abbassando l'obbligo d'istruzione (tanto faticosamente innalzato durante la breve parentesi del governo Prodi) di un anno con la possibilità di espletarlo nell'apprendistato, si ritorna ad una scuola classista: chi non ce la fa viene abbandonato a se stesso. Si ridisegna la società futura per almeno vent'anni.
Occorre ricordare che oggi i giovani che proseguono gli studi fino a 18 anni sono circa il 90% e che sarebbe oculato da parte di qualsiasi governo, soprattutto in un momento di crisi economica e finanziaria quale quello che attraversiamo, capitalizzare questa tendenza ormai consolidata e potenziarla investendoci risorse adeguate. Si fa esattamente il contrario.
Si sono persi un milione e mezzo di posti di lavoro e chissà quanti se ne perderanno nei prossimi due anni; le piccole e medie imprese sono strozzate dalle banche e da un mercato che non può dare risposte poiché composto per la stragrande maggioranza da gente che percepisce salari inadeguati; si è abusato di contratti di lavoro atipici. Il governo che fa? Anziché dare risposte concrete migliorando le condizioni di vita dei lavoratori, aiutando le imprese ed investendo in formazione, punta ad abbassare complessivamente la qualità della scuola, dell'università e della ricerca pubblica.
E' una vergogna. Un cambiamento di tale portata avrebbe dovuto essere almeno frutto di un'ampia discussione e di un forte consenso da parte dei principali soggetti interessati: genitori, studenti, insegnanti, pedagogisti.
Si è fatto in fretta e male. Malissimo. L'opposizione parlamentare avrebbe dovuto avere il coraggio (e il senso di responsabilità) che hanno avuto i magistrati qualche giorno fa durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario:abbandonare gli scranni del Parlamento e chiamare a raccolta il mondo della scuola per una grande protesta davanti a Palazzo Chigi. Lo fanno i sindacati di base e la Cgil convocando, ancora separati, uno sciopero per il 12 marzo prossimo.
Dopo gli ultimi tagli le scuole sono disperate: rischiano pignoramenti, non sono in condizione di fare neanche i bilanci di previsione, molti i contratti di supplenza interrotti, le pulizie si fanno a giorni alterni, si aumenta la richiesta di contributi ai genitori. Il governo taglia le risorse, licenzia i precari, riduce le ore di lezione, umilia la scuola nella sua complessità… tanto gli insegnanti sono abituati a "metterci una pezza". Non può durare. La battaglia va continuata scuola per scuola, nelle piazze, nelle assemblee, nei comitati di quartiere, davanti alle fabbriche con gli operai, con gli immigrati…
E' una battaglia che va affrontata su un terreno culturale e sindacale insieme.
Un terreno, quello culturale, su cui la sinistra può e deve recuperare.

Gennaro Loffredo
responsabile nazionale Scuola
Liberazione 07/02/2010
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