venerdì 28 maggio 2010

INIZIATIVE A CASERTA PER LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI E PER CONTRASTARE I TAGLI

 COMUNICATO
A tutti i docenti, personale ATA e genitori,
un invito a partecipare il 3 giugno,alle 18:00
alla riunione dell'Rdb scuola, presso l'USB di Aversa (via Magenta, 82/84) per parlare dei seguenti punti d'interesse collettivo:
1) Tagli previsti in Campania e in particolare a Caserta per l'anno prossimo
2) Sciopero degli scrutini (in Campania 14-15 giugno)
3) Possibilità di tenere assemblee nelle scuole per promuovere lo sciopero
4)Campagna informativa e di sensibilizzazione per la riuscita dello sciopero

 Vi allego parte del volantino dello sciopero

Finalmente lo Sciopero che serve!


                                   il 7 e 8 giugno in Emilia Romagna e in Calabria 
   il 14 e 15 giugno in Piemonte, Lazio, Campania:
RdB Scuola indice lo sciopero nelle giornate degli scrutini
sciopero breve, regionale delle attività funzionali all'insegnamento
Dopo più  di 10 scioperi “convenzionali”, la situazione per la scuola non è cambiata.
.........................................................
Costruire il Sindacato Generale, Conflittuale e di Base è divenuto indispensabile per ritrovare la nostra indipendenza nel formulare le nostre rivendicazioni così come nell'attuare forme di protesta più forti e, soprattutto, incisive. Contro la privatizzazione della scuola pubblica statale, per conquistare un futuro sicuro e dignitoso per i lavoratori e le nuove generazioni.   
RdB Scuola, fin da dicembre scorso si è detta disposta a raccogliere l’appello dei vari Coordinamenti di precari e dei comitati di lavoratori, studenti e genitori per l’attuazione dello sciopero degli scrutini.
RdB Scuola, con spirito unitario, ha proclamato lo sciopero nelle stesse giornate in cui è stato indetto dai Cobas ma con modalità diverse.
Con lo scopo di ampliare la partecipazione dei lavoratori ad uno sciopero importante e difficile per le gravi limitazioni della legge “anti- sciopero”, lo abbiamo indetto:
REGIONALE: per lasciarci la possibilità di indire, dopo sette giorni, lo sciopero del personale ATA in concomitanza della pubblicazione dei quadri e della consegna delle pagelle;
BREVE: per consentire ai docenti di scioperare solo per uno scrutinio e, dunque, alternarsi  nei due giorni consentiti per legge, con una trattenuta pari all'effettiva durata dello scrutinio “bloccato” (a 17,5 euro l'ora). Questa modalità si aggiunge a quella prevista dall'indizione dei Cobas ovvero l'astensione dal lavoro per l'intera giornata.
Per il momento, RdB Scuola ha proclamato lo sciopero solo nelle regioni in cui è maggiormente radicata ma siamo disponibili a proclamarlo, con le medesime modalità, anche nelle altre regioni, qualora venisse ritenuto utile da comitati o gruppi di lavoratori. Già in queste ore stiamo ricevendo diverse segnalazioni da gruppi di lavoratori interessati ad estendere l’iniziativa. 
Lo sciopero della scuola, inoltre, si colloca nella settimana della “Staffetta Precaria” che dal 7  giugno vedrà alternarsi mobilitazioni, scioperi di tutti i settori del pubblico impiego (sanità, ricerca, università, enti locali ecc..) fino al 14 giugno con la giornata nazionale di mobilitazione della scuola.
In quei giorni il Governo prepara, con il Documento di Programmazione Economica, la prossima Finanziaria di lacrime per i lavoratori e noi saremo in piazza per contrastare le politiche governative di distruzione e privatizzazione del settore pubblico per rifinanziare chi ha generato la crisi: banche, monopoli e imprese private. Ricetta applicata in tutto il mondo, da decenni, che non può risolvere la crisi strutturale dell'intero sistema capitalista e che, invece, aumenta lo sfruttamento e l'impoverimento dei lavoratori alimentando l'imbarbarimento sociale, i pericoli di guerra e di distruzione ambientale.
Dalla crisi Argentina fino alla Grecia, in Italia abbiamo vissuto e stiamo vivendo lo stesso scenario: stessi carnefici, stesse vittime
MA NOI NON CI STIAMO! 
a cura di RdB SCUOLA Via dell'Aeroporto 129, 00175 Roma info@scuola.rdbcub.it sito www.rdbcub.it
Sede di Aversa (Ce): RdB SCUOLA presso USB Aversa,Via Magenta 82/84, 81031 Aversa  email usbaaversa@libero.it



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lunedì 24 maggio 2010

EMENDAMENTO UDC CHIUDE L'ULTIMA FINESTRA DELLA LIBERTA' D'INFORMAZIONE! DOV'E' L'OPPOSIZIONE?

Il Senato ha approvato il tanto discusso "pacchetto sicurezza" (D.d..L. 733) In questo pacchetto è stato inserito, come se non bastasse,  un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet. Già la prossima settimana  il pacchetto arriverà alla Camera e l'mendamento diventerà art. 60
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in
seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.


L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta !
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset.
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di
repressione internet e tutto il istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.
Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico. Continua a leggere!

sabato 22 maggio 2010

I DOCENTI NON HANNO DIRITTO DI PAROLA PENA LA PERDITA DELLO STIPENDIO

Il Direttore dell'USR dell'Emilia Romagna chiede omertà sulla Riforma fatta "a pene di veltro"
Da:http://www.idocentiscapigliati.com/2010/05/shhhhh-silenzio-un-invito-allomerta.html

La scuola pubblica è morta. Non sta morendo. È morta.
Non ci interessano le colpe, i vizi o le virtù di questa squallida storia.
Guardiamo i fatti: il bavaglio va di moda e il Governo sta adattando, come ha scritto proprio oggi Guidoni, lo schema del "sistema sanità" alla scuola pubblica. I risultati?
Una tragedia senza precedenti, nonostante le frasi del ministro dell'istruzione dipingano cielo sereni, tempi pieni e aumenti pro-presidi che sanno tanto di leccaculismo di scambio.

Capita oggi che il direttore dell'USR dell'Emilia Romagna, con una circolare risevata, inviti i dirigenti degli USP a stare attenti a parlare con i giornalisti e a non far circolare all’interno della scuola o distribuire alle famiglie documenti nei quali si esprimono posizioni critiche.
Non ci interessa andare nel dettaglio, l'on. Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico (PD) lo hanno fatto meglio di noi.
Si sappia che una tizia con gli occhialini da porno B-movies è libera di sparate cazzate ogni santo giorno, come pure il direttore di Avvenire che ci vorrebbe convincere che la scuola privata è pubblica. E noi? E chi pensa che questa Riforma, a conti fatti, sia il prodotto di una riflessione "a pene di veltro"?
Dove si deposita la nostra protesta?
La nota di Limina non è affatto piaciuta alla Flc-Cgil che parla di «bavaglio» e chiede le dimissioni del direttore dell’Usr dell’Emilia Romagna.
Nella lettera, osservando che spesso si leggono sulla stampa «dichiarazioni rese da personale della scuola, con le quali si esprimono posizioni critiche, con toni talvolta esasperati e denigratori dell’immagine dell’Amministrazione di cui lo stesso personale fa parte» si ricorda che esistono specifiche disposizioni normative e contrattuali che impongono ai dipendenti pubblici di «astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’amministrazione pubblica e di rapportarsi con i loro superiori gerarchici nella gestione delle relazioni con la stampa».
Si invitano perciò i dirigenti degli uffici scolastici a «sensibilizzare il personale della scuola sul corretto comportamento da tenere con gli organi di stampa».
Dura la reazione della Cgil. «Il direttore dell’ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna ritiene che ilavoratori e le lavoratrici della scuola non possano esprimere a mezzo stampa 'posizioni critiche' nei confronti di un Governo che sta smantellando, con tagli indiscriminati, la scuola pubblica e ancora, ritiene 'improprio' che gli stessi lavoratori indirizzino ad alte autorità politiche appelli, richieste o altro per rappresentare la gravità della situazione. Questa comunicazione – afferma il segretario generale, Mimmo Pantaleo -è inaccettabile e illegittima. Rappresenta una gravissima lesione alla libertà di manifestazione del pensiero e il tentativo di mettere il bavaglio alle legittime proteste dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola, tra l’altro alla vigilia di una manovra che si prefigura pesantissima per l'occupazione e le retribuzioni dei dipendenti pubblici. L'unica risposta che attendiamo – conclude Pantaleo – è il ritiro immediato della nota e le dimissioni del direttoredell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna».

Milano 18 Maggio 197 d. S. (dopo Silvio, ovvero 2133) "Mi namo EMMA..."
Il Ruggito dei Genitori: assalto all'USR del Lazio
Scuola primaria: lo SCEMPIO va fermato
Dopo i soldi per la CARTA IGIENICA, i presidi chiedono quelli per pagare i supplenti
Italiani a rischio estinzione
Lettera di alcune mamme a TUTTI i genitori

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mercoledì 19 maggio 2010

ROMA: 300 DIRIGENTI SCRIVONO ALLE FAMIGLIE ....E A CASERTA? .........

Cari genitori, le scuole sono in bancarotta:
«Mancano fondi e personale»
I 300 dirigenti scolastici di Roma e Lazio scrivono alle famiglie. Preoccupazioni per la riduzione del tempo pieno. Ma il ministero replica: «Polemica pretestuosa»
ROMA - «Gentili genitori, le scuole sono alla bancarotta». I dirigenti scolastici dell’Asal, l’associazione scuole autonome del Lazio, scrivono alle famiglie dei propri alunni. E si tratta della seconda missiva, in un anno, che 300 presidi delle scuole di Roma e Lazio hanno deciso di far recapitare a circa 200 mila famiglie. Mercoledì mattina, in contemporanea, sono state raggiunte – spiega il direttore dell’Asal, Paolo Mazzoli – 70 mila famiglie, «il resto degli istituti afferenti alla nostra associazione, e parliamo di 345 scuole, spediranno la lettera nei prossimi giorni».

I PUNTI CRITICI - Nella lettera i dirigenti elencano le principali “criticità”, comuni a tutti gli istituti che l’hanno sottoscritta: «Le scuole sono senza materiale di consumo, con computer vecchi e privi di assistenza – sottolineano i presidi che, mercoledì, si sono riuniti nella scuola media Visconti di via IV Novembre – e siamo costretti a chiedere aiuto ai genitori dei nostri alunni per coprire le spese”. I dirigenti puntano il dito contro la cronica mancanza di risorse: «A livello di singola scuola, il finanziamento complessivo che ci è stato destinato – si legge ancora nella lettera – è gravemente insufficiente per assicurare il regolare funzionamento del servizio». Mancanza di fondi e tagli al personale docente e ata, scrivono ancora i presidi, determineranno «una forte riduzione del recupero scolastico e dei progetti educativi non finanziati direttamente dai genitori», «aule meno pulite per la mancanza di personale» e «alunni, anche in tenera età, meno vigilati negli spazi comuni e nei bagni e alunni che non svolgono le normali attività didattiche per un gran numero di ore».

TEMPO PIENO: 216 CLASSI IN MENO - Dice Mazzoli: «Con questa lettera i dirigenti scolastici manifestano la loro preoccupazione circa l’effettiva possibilità di garantire non solo il diritto allo studio – conclude il presidente del’Asal – e il rispetto dei tetti di spesa, ma anche un servizio scolastico di qualità a cui nessuno vorrebbe rinunciare». I dirigenti mostrano preoccupazione anche «per i tagli significativi al tempo pieno». E, martedì, studenti e genitori dell’istituto Comprensivo Via dell’Archeologia (Tor Bella Monaca) hanno avviato un presidio-occupazione proprio per «ribadire l'importanza del tempo pieno, soprattutto in scuole inserite nelle "Aree a rischio"»: «A fronte di una richiesta di organico per confermare il tempo scuola delle attuali classi e per attivare 6 nuove classi prime (tutte a tempo pieno) – dicono i genitori – il Miur ha assegnato alla scuola un organico che può consentire l’attivazione di 5 prime a Tempo Pieno e di una a 27 ore, e inoltre non garantisce le ore necessarie per il funzionamento a 30 ore dell’unica classe V a tempo normale esistente nell’istituto». Secondo i dati forniti dall’Asal, nel Lazio, «ci saranno per il prossimo anno, 216 classi in meno con il tempo pieno».

IL MINISTERO : POLEMICA PRETESTUOSA - Ma da Viale Trastevere replicano: «Il tempo pieno non è stato tagliano è, anzi, è aumentato, come avevamo promesso» ribadisce il ministro Gelmini a margine della firma del protocollo per la promozione della cultura della legalità nelle scuole. «Il ministero – spiega Gelmini – ha fatto una rilevazione da cui risulta che sono 50 mila in più i bambini che quest’anno usufruiranno del tempo Pieno. Anche questa polemica, mi pare assolutamente pretestuosa». Intanto, il Coordinamento scuole secondarie di Roma annuncia un sit-in, giovedì 20 maggio, davanti al ministero dell’Istruzione.

Simona De Santis
19 maggio 2010

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_19/scuola-prosteste-desantis-1703046584758.shtm
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lunedì 17 maggio 2010

OCCUPATA SCUOLA A ROMA

COMUNICATO STAMPA



Ieri 12 maggio, ricevuti dal Provveditore dott. Minichiello, abbiamo avuto la conferma che alla nostra, come a circa 70 altre scuole romane, vengono assegnate due classi in meno di tempo pieno rispetto alle richieste dei genitori per l’anno scolastico 2010/2011.
Si può pensare:”Cosa vuoi che sia qualche classe di Tempo Pieno in meno!”

Attenzione: nel caso della nostra scuola sulle 6 prime a Tempo Pieno ( 40 ore) richieste dai genitori anziché 12 docenti (due docenti su ogni classe ) ne sono stati assegnati soltanto 10 e com’è noto, l’orario di cattedra di ogni docente di primaria è di 22 ore settimanali.
Per portare il tempo scuola dei bambini di prima a 40 ore sarà necessario aggiungere ad ogni classe 18 ore, utilizzando le 2 ore di compresenza di tutti i docenti delle classi a TP regolare, impegnate finora nella propria classe per recupero e arricchimento dell’offerta formativa.
In altre parole: ognuna delle future classi Prime avrà una COSTELLAZIONE di DOCENTI e praticamente tutte le classi della scuola dovranno utilizzare una parte del proprio orario, per coprire l’orario delle classi prime, perdendo completamente la compresenza.
Proseguendo con il taglio di una o due classi l’anno, entro 3 anni in una scuola come la nostra non ci saranno più ore di compresenza disponibili e si dovrà passare a diminuire l’orario di tutte le classi, fino ad arrivare ai modelli standard delle 27, massimo 30 ore previste dalla “riforma” Gelmini e confermati oggi dal dottor Minichiello come gli unici modelli orari a cui fare riferimento, perché il modello a Tempo pieno “è un servizio e non un modello obbligatorio” che l’amministrazione è tenuta ad offrire.
In questo modo, anno dopo anno, si imporrà il modello a “maestro unico” magnificato dal Ministro: un maestro per classe tutt’al più “costellato” da un collage di interventi di pochissime ore di tanti docenti che ruoteranno sui poveri bambini, con quali effetti per la qualità dell’offerta formativa e della serenità dei bambini si può già immaginare!
Alle rimostranze dei nostri Consiglieri e dei genitori presenti all’incontro, il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale ha risposto che sarà solo per incapacità del Dirigente Scolastico che i genitori non vedranno soddisfatta la loro richiesta di 40 ore di scuola.
Così l’Amministrazione scarica sui Consigli di Circolo e di Istituto il problema dei tagli.
Ma noi Genitori non ci stiamo!
Comprendiamo perfettamente la partita che si sta giocando e non accettiamo supinamente
tagli indiscriminati e ingiusti.
DA IERI SERA IL COORDINAMENTO GENITORI INSEGNANTI DELL’IQBAL MASIH PRESIDIA LA SCUOLA E CHIAMA LE ALTRE SCUOLE ROMANE AD ATTUARE FORME DI PROTESTA SIGNIFICATIVE E VISIBILI
Il presidio inizia al termine delle lezioni, dalle 16.30, consentendo così il normale svolgimento le lezioni. Durante le assemblee dei genitori, a cui abbiamo invitato politici e personalità del mondo della cultura, individueremo ulteriori forme di lotta da attuare ad oltranza.
NON LASCEREMO CHE RUBINO IL FUTURO AI NOSTRI FIGLI E
ALL’INTERO PAESE!
Coordinamento genitori insegnanti Non Rubateci il Futuro del 126° Circolo Iqbal Masih di Roma


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sabato 15 maggio 2010

Muore infermiera che si svenò per protesta

EPISODIO DI INDIFFERENZA CHE SI COMENTA DA SOLO. BASTERANNO I NOSTRI MINUTI DI SILENZIO?

Contro il mancato pagamento degli stipendi nella Asl Napoli 1

NAPOLI - Per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul mancato pagamento degli stipendi da parte dell'ASL Napoli 1, aveva attuato una singolare forma di protesta, Mariarca Terracciano, l'infermiera napoletana di 45 anni morta nell'ospedale San Paolo di Napoli in cui lavorava: si era fatta togliere 150 millilitri di sangue al giorno, fino quando non le sarebbe stata corrisposta la paga. Un arresto cardiocircolatorio con conseguente "danno ipossico cerebrale" - secondo i medici non provocato dalla protesta - l'ha uccisa ieri mattina, dopo tre giorni d'agonia, proprio nell'ospedale in cui lavorava e dove è stata ricoverata dopo il malore, accusato mentre era in servizio. Al problema degli stipendi finora non è stata ancora data una soluzione definitiva sebbene Mariarca Terracciano le avesse tentate tutte, anche la diffusione su Youtube di un video dei suoi prelievi. "Sto facendo anche lo sciopero della fame - riferisce dal web la donna che lascia un marito e due figli di 10 e 4 anni - può sembrare un atto folle ma voglio dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sul sangue di tutti: vedere il sangue, che è vita, rende evidenti le difficoltà nostre e degli altri ammalati".

E ora i suoi organi serviranno a far vivere altri esseri umani. Secondo Bruno Zuccarelli, ematologo del Monaldi e sindacalista dell'Anaao Assomed, tuttavia non ci sarebbe correlazione tra i prelievi e la morte della donna: "Non conosco le condizioni cliniche della signora. Se però la sua protesta è consistita nel farsi prelevare 150 ml di sangue al giorno per 4 giorni, allora non avrebbe dovuto avere problemi visto che singola donazione è pari a 500ml". A questo punto, determinanti sarebbero state le condizioni cliniche della signora: "A meno che non fossero già compromesse non ci sarebbero dovute essere conseguenze", sostiene Zuccarelli. Dello stesso avviso anche Mario Santangelo, docente di chirurgia generale, esperto di trapianti d'organo ed assessore regionale alla Sanità fino alle ultime elezioni, che definisce l'ipotesi "molto poco probabile". Ma Mariarca aveva cominciato anche uno sciopero della fame: era preoccupata per il mancato arrivo degli stipendi e c'erano scadenze da fronteggiare, come il pagamento del mutuo. Non c'é notizia di un'indagine della magistratura sulla vicenda, ciò nonostante il direttore sanitario del presidio sanitario di Fuorigrotta, Maurizio Di Mauro, ha comunque chiesto il riscontro autoptico-diagnostico per stabilire quali siano state le cause del decesso. Chi la conosceva ricorda Mariarca come una persona che ha dedicato tutto al prossimo e, come sottolineano i familiari, "lo ha fatto anche dopo" donando i suoi organi per consentire ad altri di continuare a vivere. Un'ombra sulla vicenda la getta un'amica della donna: "Mariarca era una persona sana - assicura - la conoscevo da 27 anni e non abbiamo capito com'é successo". I funerali di Mariarca Terracciano avranno inizio alle 10 di domani, nella chiesa di Santa Maria di tutti i Santi, a Napoli. La bara attenderà quel momento nella cappella del San Paolo: la salma della donna è coperta da un velo attraverso il quale é possibile scorgere il volto: su quel velo, amici, colleghi e parenti, hanno depositato delle rose. "La madre dice sempre che la figlia era una rosa - spiega una di loro - e noi la vogliamo ricordare così".
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martedì 11 maggio 2010

MERCOLEDI' 12 MAGGIO INCONTRO A CASERTA SULLE PROBLEMATICHE DELLA SCUOLA

RICEVO ED INOLTRO.
MERCOLEDI' A CASERTA ASSEMBLEA SUI TAGLI ALLA SCUOLA E NON SOLO. DI SEGUITO IL PROGRAMMA. PARTECIPIAMO NUMEROSI.

Per confrontarci su:

-  La bancarotta economica delle scuole e le proposte per contrastarla;
-  Linee da tenere per salvare la qualità del tempo scuola;
- Prime comunicazioni sulle iniziative che vogliamo proporre alle scuole del
territorio in occasione della chiusura dell'anno scolastico.


Saranno raccolte tutte le idee affinché ovunque, dentro e fuori le scuole,
arrivi la voce di chi non accetta i tagli alla scuola statale pubblica.

I nuovi dati sui tagli di personale previsti per il prossimo anno in tutti
gli ordini di scuole( la Campania conquista il primato con 5645 cattedre
soppresse) ci presentano un quadro sempre più drammatico per il futuro della
nostra scuola.

Facciamo in modo che nessuno domani possa dire “Io non sapevo…”.

STUDENTI, GENITORI, INSEGNANTI, A.T.A.
PARTECIPIAMO TUTTI
MERCOLEDI' 12 MAGGIO ORE 16.30
SALA MULTIMEDIALE
PARROCCHIA SS. NOME DI MARIA PUCCIANIELLO
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venerdì 7 maggio 2010

NASCE LA SCUOLA REGIONALE, MENTRE PARTITI E ALCUNI SINDACATI GUARDANO

LA TECNICA DELLA SCUOLA


Disegno di legge Goisis: nasce la scuola regionale
di Reginaldo Palermo
(TESTO RIDOTTO)
Pubblicato il testo definitivo della proposta che ridisegna completamente il profilo del sistema scolastico. Il reclutamento sarà fatto dalle Regioni che pagheranno anche gli stipendi al personale. Lo statuto di ciascuna scuola dovrà essere approvata dalla Regione.
E’ stato reso noto in queste ore il testo del disegno di legge avente come primo firmatario l’onorevole Paola Goisis della Lega: 42 articoli che, se fossero approvati tutti nella forma attuale, provocherebbero un vero e proprio tsunami nel sistema di istruzione nazionale che verrebbe quasi del tutto “regionalizzata” a partire dal reclutamento del personale (compreso quello dirigenziale).
Il ddl prevede concorsi e albi regionali; .... devo impegnarsi a rimanere per almeno 5 anni nella stessa regione .....................
La proposta di legge introduce anche la figura dell’”assistente educatore” addetto alle attività di assistenza e sostegno all’handicap (che non dovrebbe comunque confondersi con il docente di sostegno specializzato).
Ovviamente ci saranno contratti di lavoro regionali e verranno eliminate le rappresentanze sindacali unitarie di scuola. ..........
Tutto il personale dovrà essere sottoposto a valutazione e per ottenere questo risultato si prevede di istituire appositi organi a livello regionale.
Spetterà direttamente alle Regioni operare effettuare i controlli sulle attività svolte dalle scuole, così come sarà in capo alle Regioni il poter ispettivo.
Le scuole, attraverso i propri organi collegiali, dovranno dotarsi di un proprio statuto che dovrà però essere approvato dalla presidenza della Regione.
Spariranno anche i revisori dei conti, sostituiti da organi di controllo regionali.
Le dotazioni organiche delle singole scuole saranno determinate dalla Regione contestualmente con l’approvazione della legge di bilancio. .................
...........La governance di ciascun sistema regionale sarà affidata al consiglio regionale della comunità scolastica territoriale di cui faranno parte l’assessore regionale, rappresentanti degli enti locali, esperti di chiara fama e dirigenti scolastici.
La prima impressione che se ne ha è che si tratta di una proposta con cui il centralismo ministeriale viene sostituito da un centralismo regionale peraltro ancor più pesanti soffocante.
Adesso non resta che aspettare le reazioni dei sindacati e dell’opposizione (non c’è dubbio peraltro che saranno negative) e quelle degli stessi alleati di Governo.
(CERTAMENTE LA COSIDDETTA PSEUDO-OPPOSIZIONE SI FARA' SENTIRE, MA NON SI OPPORRA' PIU' DI TANTO. L'UDC SI ASTERRA' E I SINDACATI A PAROLE SI OPPORRANNO, NEI FATTI MOLTI ACCONSENTIRANO.).

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martedì 4 maggio 2010

SOLO CON LA VISITA SI POTRA' CERTIFICARE LA MALATTIA

Notizia da diffondere.

Dal 19 luglio sarà obbligatorio inviare il certificato medico online. Con esso vi è un'altra importante novità: la visita domiciliare. In breve il medico curante dovrà recarsi a casa dell'ammalato e accertarne la malattia, altrimenti potrebbe incorrere in gravi sanzioni sia penali che amministrative. Soffrire di mal di pancia o mal di testa, sarà sempre più difficile da certificare, bisogna recarsi al pronto soccorso. Un altro diritto leso, un altro decreto di Brunetta ed un ulteriore aggravio per medici.
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domenica 2 maggio 2010

Francesco Carbone (il coraggio di denunciare): una lettera contro i poteri dirigenziali.

Giorno 31 marzo ho protestato davanti il parlamento per la se guente motivazione:

Mi chiamo Carbone Francesco e le scrivo per metterla al
corrente della mia situazione che ha a dir poco dell’incredibile. Ho denunciato
con denuncia querela i capi della procura di Verona Papalia e Schinaia
i quali , pur avendo in mano tutte la prove fornite da me allegate
alla mia denuncia contro alti dirigenti Di Poste Italiane , Dirigenti
dell’Ispettorato del Lavoro, Dirigenti dello Spisal, ditte appaltanti e un
dirigente della Cgil, non hanno fatto alcuna indagine e dopo 17 mesi e 8
giorni hanno archiviato la mia denuncia senza neanche avvisarmi come la
legge prevede. Hanno leso il mio diritto di avere giustizia per i diritti
negati. Brevemente le spiego la situazione. Io per 7 anni sono stato
responsabile su Verona della ditta che ha l’appalto di Poste Italiane fino a
quando sono stato costretto a dare le mie dimissioni a seguito di minacce e
vessazioni ricevute dall’amministratore della ditta appaltante , e dagli
alti dirigenti di Poste Italiane per le mie lamentele sulle lacune
lavorative che praticamente erano: nessun tipo di sicurezza e igiene sul
posto di lavoro, obbligati a fare lavori che non ci competevano per
contratto, presenza di lavoratori in nero, straordinari sottopagati in nero,
mezzi di trasporto mal messi e spesso senza revisione, continui insulti e
minacce dal personale e dai dirigenti. Praticamente ho denunciato i fatti al
dirigente della Cgil il quale oltre a non fare niente mi ha consigliato di
non disturbare gli alti Dirigenti di Poste Italiane in quanto avrei perso il
posto di lavoro e vedendo la mia perseveranza, ha riferito a tutti gli
autisti che per colpa mia e delle mie continue lamentele avrebbero perso il
posto di lavoro , creando attorno a me il vuoto.Ho denunciato presso
l’ispettorato del lavoro la presenza ,all’interno di Poste Italiane ,di
lavoratori in nero con tesserino identificativo fornito dai dirigenti di
Poste Italiane e non è stato fatto alcun controllo. Ho denunciato presso lo
Spisal di Verona tutte le irregolarità riguardanti la sicurezza e igiene nei
posti di lavoro ed è stato fatto solo qualche controllo. Dopo tutto ciò essendo
sicuri di essere intoccabili, il Direttore del Triveneto di Poste Italiane Roberto Arcuri
manda una raccomandata al mio datore di lavoro obbligandomi a non entrare in
tutti gli uffici di Poste Italiane e di consegnare il pass di entrata , in
quanto elemento indesiderato per aver chiesto il rispetto del contratto e
della sicurezza sul lavoro. A questo punto prendo tutta la documentazione in
mio possesso ( documenti , foto e video) e vado a presentare denuncia alla
Procura della Repubblica allegando il tutto. Dopo un mese il mio avvocato
viene convocato per consegnare alla procura tutti i numeri di telefono di
tutti i lavoratori in nero e poi il nulla. Nessuna convocazione e dopo 17
mesi e 8 giorni , dopo che gli appalti erano stati riconsegnati alle stesse
ditte, il capo della procura Schinaia mi archivia la denuncia senza neanche avvisarmi
come la legge prevede ,con nessuna motivazione e senza interpellare il Gip (FACCIO PRESENTE
CHE ALL’EPOCA DEI FATTI OLTRE A ESSERE PERSONA OFFESA DAI REATI ERO
INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO OBBLIGATO DAL CODICE PENALE A DENUNCIARE
FATTI DI RILEVANZA PENALE). Secondo lei è giusto e normale in una Nazione
definita Civile , perdere il posto di lavoro , perdere la dignità , perdere
il diritto di avere giustizia per aver fatto il mio dovere e aver preteso i
miei diritti? Mi sono dovuto ritrasferire con tutta la mia famiglia nella
mia terra di origine la Sicilia . Mi ritrovo disoccupato da 2 anni , deriso
e guardato male da tutti in quanto mi sono messo contro alti Dirigenti
pensando di avere giustizia e come ciliegina sulla torta mi viene negato il
diritto di chiedere il risarcimento dei danni subiti da me e dalla mia
famiglia.
Agli atti mancano documenti importanti che erano stati inseriti a loro dire dai miei avvocati
e che comunque dovevano inserire i direttori di ulls e direzione lavoro
nelle loro misere e false perizie . Per questo motivo e per tutti gli altri motivi gravi
ho scritto al presidente della repubblica e al ministro alfano chiedendo che immediatamente
vengano inviati gli ispettori a verona per sequestrare e verificare l’operato del capo della procura.
Ancora una volta nessuno si muove e nessuno fa niente.
Ho consegnato la richiesta fatta al ministro alfano e la lettera al presidente della repubblica
allegando tutta la documentazione in mio possesso piu le denunce anche a:
Procura di Roma
Procura Generale di Roma
Consiglio Superiore della magistratura.
A tutt’ora nulla………..
VI SEMBRA UN MOTIVO VALIDO PER PROTESTARE DAVANTI IL PARLAMENTO?
VI SEMBRA GIUSTO NON AVERE IL DIRITTO DI ESSERE ASCOLTATO?
VI SEMBRA GIUSTO CHE NESSUN GIORNALISTA ABBIA IL CORAGGIO DI PUBBLICARE LA MIA STORIA?
DAVANTI AL PARLAMENTO HO PORTATO TUTTA LA DOCUMENTAZIONE CON TUTTE LE DENUNCE CHE HO FATTO FINO A ORA COMPRESE LE
DENUNCE QUERELE CONTRO I MIN. ALFANO BRUNETTA SACCONI PER ART 328 C.P.
UN ONOREVOLE DOVEVA ESSERE PRESENTE PER FARGLI VISIONARE IL TUTTO E QUANDO L’HO CHIAMATO AL CELLULARE SI E’ NEGATO FACENDO FINTA DI NON CONOSCERMI.
PUR AVENDO UNA PETIZIONE ON LINE MI NEGANO ANCHE IL DIRITTO DI AVERE UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE.
http://vaffanculogrillo.wordpress.com/2010/04/28/francesco-carbone-il-coraggio-di-denunciare-una-lettera-contro-i-poteri-dirigenziali/#comment-12
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sabato 1 maggio 2010

PRIMO MAGGIO: FESTA DEI LAVORO CHE NON C'è

DALLA COSTITUZIONE (QUELLA SCONOSCIUTA!! PER IL GOVERNO)
L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO.
BUON PRIMO MAGGIO
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