domenica 2 maggio 2010

Francesco Carbone (il coraggio di denunciare): una lettera contro i poteri dirigenziali.

Giorno 31 marzo ho protestato davanti il parlamento per la se guente motivazione:

Mi chiamo Carbone Francesco e le scrivo per metterla al
corrente della mia situazione che ha a dir poco dell’incredibile. Ho denunciato
con denuncia querela i capi della procura di Verona Papalia e Schinaia
i quali , pur avendo in mano tutte la prove fornite da me allegate
alla mia denuncia contro alti dirigenti Di Poste Italiane , Dirigenti
dell’Ispettorato del Lavoro, Dirigenti dello Spisal, ditte appaltanti e un
dirigente della Cgil, non hanno fatto alcuna indagine e dopo 17 mesi e 8
giorni hanno archiviato la mia denuncia senza neanche avvisarmi come la
legge prevede. Hanno leso il mio diritto di avere giustizia per i diritti
negati. Brevemente le spiego la situazione. Io per 7 anni sono stato
responsabile su Verona della ditta che ha l’appalto di Poste Italiane fino a
quando sono stato costretto a dare le mie dimissioni a seguito di minacce e
vessazioni ricevute dall’amministratore della ditta appaltante , e dagli
alti dirigenti di Poste Italiane per le mie lamentele sulle lacune
lavorative che praticamente erano: nessun tipo di sicurezza e igiene sul
posto di lavoro, obbligati a fare lavori che non ci competevano per
contratto, presenza di lavoratori in nero, straordinari sottopagati in nero,
mezzi di trasporto mal messi e spesso senza revisione, continui insulti e
minacce dal personale e dai dirigenti. Praticamente ho denunciato i fatti al
dirigente della Cgil il quale oltre a non fare niente mi ha consigliato di
non disturbare gli alti Dirigenti di Poste Italiane in quanto avrei perso il
posto di lavoro e vedendo la mia perseveranza, ha riferito a tutti gli
autisti che per colpa mia e delle mie continue lamentele avrebbero perso il
posto di lavoro , creando attorno a me il vuoto.Ho denunciato presso
l’ispettorato del lavoro la presenza ,all’interno di Poste Italiane ,di
lavoratori in nero con tesserino identificativo fornito dai dirigenti di
Poste Italiane e non è stato fatto alcun controllo. Ho denunciato presso lo
Spisal di Verona tutte le irregolarità riguardanti la sicurezza e igiene nei
posti di lavoro ed è stato fatto solo qualche controllo. Dopo tutto ciò essendo
sicuri di essere intoccabili, il Direttore del Triveneto di Poste Italiane Roberto Arcuri
manda una raccomandata al mio datore di lavoro obbligandomi a non entrare in
tutti gli uffici di Poste Italiane e di consegnare il pass di entrata , in
quanto elemento indesiderato per aver chiesto il rispetto del contratto e
della sicurezza sul lavoro. A questo punto prendo tutta la documentazione in
mio possesso ( documenti , foto e video) e vado a presentare denuncia alla
Procura della Repubblica allegando il tutto. Dopo un mese il mio avvocato
viene convocato per consegnare alla procura tutti i numeri di telefono di
tutti i lavoratori in nero e poi il nulla. Nessuna convocazione e dopo 17
mesi e 8 giorni , dopo che gli appalti erano stati riconsegnati alle stesse
ditte, il capo della procura Schinaia mi archivia la denuncia senza neanche avvisarmi
come la legge prevede ,con nessuna motivazione e senza interpellare il Gip (FACCIO PRESENTE
CHE ALL’EPOCA DEI FATTI OLTRE A ESSERE PERSONA OFFESA DAI REATI ERO
INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO OBBLIGATO DAL CODICE PENALE A DENUNCIARE
FATTI DI RILEVANZA PENALE). Secondo lei è giusto e normale in una Nazione
definita Civile , perdere il posto di lavoro , perdere la dignità , perdere
il diritto di avere giustizia per aver fatto il mio dovere e aver preteso i
miei diritti? Mi sono dovuto ritrasferire con tutta la mia famiglia nella
mia terra di origine la Sicilia . Mi ritrovo disoccupato da 2 anni , deriso
e guardato male da tutti in quanto mi sono messo contro alti Dirigenti
pensando di avere giustizia e come ciliegina sulla torta mi viene negato il
diritto di chiedere il risarcimento dei danni subiti da me e dalla mia
famiglia.
Agli atti mancano documenti importanti che erano stati inseriti a loro dire dai miei avvocati
e che comunque dovevano inserire i direttori di ulls e direzione lavoro
nelle loro misere e false perizie . Per questo motivo e per tutti gli altri motivi gravi
ho scritto al presidente della repubblica e al ministro alfano chiedendo che immediatamente
vengano inviati gli ispettori a verona per sequestrare e verificare l’operato del capo della procura.
Ancora una volta nessuno si muove e nessuno fa niente.
Ho consegnato la richiesta fatta al ministro alfano e la lettera al presidente della repubblica
allegando tutta la documentazione in mio possesso piu le denunce anche a:
Procura di Roma
Procura Generale di Roma
Consiglio Superiore della magistratura.
A tutt’ora nulla………..
VI SEMBRA UN MOTIVO VALIDO PER PROTESTARE DAVANTI IL PARLAMENTO?
VI SEMBRA GIUSTO NON AVERE IL DIRITTO DI ESSERE ASCOLTATO?
VI SEMBRA GIUSTO CHE NESSUN GIORNALISTA ABBIA IL CORAGGIO DI PUBBLICARE LA MIA STORIA?
DAVANTI AL PARLAMENTO HO PORTATO TUTTA LA DOCUMENTAZIONE CON TUTTE LE DENUNCE CHE HO FATTO FINO A ORA COMPRESE LE
DENUNCE QUERELE CONTRO I MIN. ALFANO BRUNETTA SACCONI PER ART 328 C.P.
UN ONOREVOLE DOVEVA ESSERE PRESENTE PER FARGLI VISIONARE IL TUTTO E QUANDO L’HO CHIAMATO AL CELLULARE SI E’ NEGATO FACENDO FINTA DI NON CONOSCERMI.
PUR AVENDO UNA PETIZIONE ON LINE MI NEGANO ANCHE IL DIRITTO DI AVERE UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE.
http://vaffanculogrillo.wordpress.com/2010/04/28/francesco-carbone-il-coraggio-di-denunciare-una-lettera-contro-i-poteri-dirigenziali/#comment-12

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto