giovedì 29 aprile 2010

IL PERCHE' DI UN SILENZIO

IN QUESTO PERIODO LE VOCI SI RINCORRONO: REGIONALIZZAZIONE SI' O REGIONALIZZAZIONE NO ? NULLA VI E' DI CERTO, DI CERTO VI SONO SOLO I TAGLI E SONO NUMERI DA VITTIME DI CONFLITTI BELLICI. DI CERTO VI E' ANCHE LA TRANQUILLIZZAZIONE CHE DA ANNI ORMAI CERTI SINDACATI DANNO AI LORO ISCRITTI. CASO MAI UNO CAPISSE E NON SI SAI MAI, POTREBBE ANCHE RIBELLARSI. QUESTA POLITICA DI ALCUNE ASSOCIAZIOINI DI CATEGORIA E' ALQUANTO DISCUTIBILE SOTTO MOLTI ASPETTI. IN PRIMIS, DA UN PUNTO DI VISTA DELLA CORRETTEZZA PROFESSIONALE, POI DA UN PUNTO DI VISTA INFORMATIVO ED INFINE MORALE ANCHE; NON è CERTO MORALMENTE ACCETTABILE ILLUDERE LE PERSONE CHE ATTENDONO UN POSTO DI LAVORO. QUESTE PERSONE, LAVORATORI DELLA SCUOLA, DA TEMPO HANNO CAPITO LE LORO INTENZIONI E LI HANNO RIPAGATI CON  IL NON RINNOVO DEL TESSERAMENTO. CERTO MOLTO ALTRO ANCORA POTREMMO FARE, MA C'è ANCORA TEMPO PER INIZIARE UN'AZIONE COMUNE DI PUBBLICO RIFIUTO A TALE ATTEGGIAMENTO. PER I MOTIVI SOPRA ELENCATI, NON STIAMO POSTANDO, ONDE EVITARE IL DIFFONDERSI DI FALSE INFORMAZIONI.
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lunedì 26 aprile 2010

DA APRILE CEDOLINI SOLO VIA WEB

Vi ricordiamo che  da aprile cessa l'invio sia cartaceo che e-mail dei cedolini, che  saranno scaricabili solo dal sito http://stipendipa.
tesoro.it/ dopo essersi registrati.
Per registrarsi occorre il codice fiscale e i codici ID degli ultimi
3 cedolini (gennaio, febbraio e marzo). Molti si sono spaventati, ma è solo l'ultima trovata della Gelmini, cerchiamo di tranquillizare i colleghi. 
per info: ipcaserta@gmail.com Continua a leggere!

domenica 25 aprile 2010

25 APRILE: LA RESISTENZA

OGGI 25 2010 FESTA DELLA RESISTENZA , MEGLIO CONOSCIUTA COME DELLA LIBERAZIONE.  MA COS'è LA RESISTENZA? E' LA LIBERAZIONE DELL'ITALIA DAL NAZIFASCISMO, AD OPERA DI UOMINI E DONNE CORAGGIOSE: I PARTIGIANI, I QUALI ANCHE CONTRO UNA STORIA SFAVOREVOLE, HANNO LOTTATO, HANNO CREDUTO ED HANNO VISTO POI UN'ITALIA LIBERA E DEMOCRATICA.ORA UN MINISTRO CANCELLA DAI LIBRI DI STORIA LA RESITENZA, ESSA NON SI STUDIERA' PIU'. QUELLI CHE VERAANNO, NON CONOSCERANNO DI COME I LORO BISONONNI I LORO AVI ERANO CORAGGIOSI.  LA MAGGIOR PARTE DELLA SOCIETA' CIVILE NON CONOSCE QUESTO DISEGNO GOVERNATIVO DI STAMPO DITTATORIALE . QUELLI CHE VERRANNO AVRANNO UN VUOTO INTELLETTUALE, NON CONOSCERANNO LA STORIA DELLA LORO PATRIA, POICHE' QUANDO SI INIZIA NON è DIFFICILE IMMAGINARE CHE ALTRE PAGINE DELLA NOSTRA STORIA, CHE IL GOVERNO  NON VUOL FAR CONOSCERE, VERRANNO CANCELLATE. CHE LE PERSONE CHE OCCUPANO I PIU' ALTI LIVELLI DELLE ISTITUZIONI ITALIANI E CHE DOVREBBERO ESSERE SUPER PARTES, CHE DENUNCIASSERO QUESTO ULTERIORE ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA ED ALLA LIBERTA' DI PENSIERO. UN SALUTO IN QUESTO GIORNO SPECIALE, VA A TUTTI COLORO CHE HANNO LOTTATO PER LA LIBERTA' DELL'ITALIA E UN GRAZIE A COLORO CHE CON I LORO RACCONTI RAPPRESENTANO ANCORA LA NOSTRA MEMORIA STORICA.
ipcaserta@gmail.com
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martedì 20 aprile 2010

La Gelmini maschera con la "continuità didattica" l'accoglimento dei diktat leghisti.

La Gelmini, e con lei il governo, si apprestano a pagare il successo leghista alle elezioni regionali con l'accoglimento delle richieste del partito di Bossi.
Una di queste, la predisposizione di graduatorie regionali, viene spiegata, con notevole faccia di bronzo, come atto volto a ricercare una "fantomatica" continuità didattica, mai ricercata nei decenni passati e anzi ostacolata dalla mancata assunzione delle migliaia di precari costretti ogni anno a cambiare scuola e a volte anche città.
PUBBLICHIAMO QUELLO CHE POTREMMO DEFINIRE GIA' UN DECRETO LEGGE: LE GRADUATORIE REGIONALI CHE DI FATTO CHIUDEDREBBERO LE PORTE DEL LAVORO A MOLTI DOCENTI MERIDIONALI. DA QUI ALLA PRIVATIZZAZIONE IL PASSO E' BREVE. IL PROSSIMO ANNO MIGLIAIA DI DISOCCUPATI DELLA SCUOLA ANDRANNO AD INFOLTIRE QUESTO ESERCITO GIA' SATURO. SIAMO PRONTI A MANIFESTAZIONI A LIVELLO NAZIONALE, MA OCCORRE LA VOLONTA' E LA VOGLIA DI DIFENDERE IL LAVORO DI UN'INTERA CATEGORIA. TI INVIATIMO AD ISCRIVERTI E PARTECIPARE ALLA NOSTRA PROSSIMA RIUNIONE. SE NON PROTESTIAMO ORA, TUTTO CIO' CHE VERRA' CE LO SAREMO MERITATI. NON ASCOLTATE IL POLITICO DI TURNO O L'ESPONENTE DELLA COSIDDETTA "OPPOSIZIONE", CHE VI PROMETTE ARIA, DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO, LA SCUOLA STATALE E IL LAVORO.
ipcaserta@gmail.com
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Il governo sta pensando a un disegno di legge che sarà varato nel 2011 per il miglioramento della qualità dell’insegnamento in cui saranno inserite le graduatorie regionali degli insegnanti. A dirlo è il ministro della Pubblica istruzione, Maristella Gelmini, parlando a margine della riunione del “Tavolo della Lombardia” che si è svolto al Pirellone di Milano.

«Stiamo ragionando su come garantire al continuità didattica e il miglioramento della qualità dell’insegnamento - ha detto la Gelmini alla sua prima uscita ufficiale a pochi giorni dal parto - e questi temi saranno inseriti in ddl che riguarderà il reclutamento e la valutazione degli insegnanti».

«Noi abbiamo proceduto a realizzare i risparmi previsti dalla Finanziaria - ha spiegato - e tutto questo porta una cifra piuttosto considerevole che dovrà essere riversata in incentivi per gli insegnanti nel 2011. Non dobbiamo quindi perdere tempo ma questo lasso intermedio di mesi deve essere utilizzato per mettere a punto un ddl che ottenga due obiettivi. Da un lato un avanzamento degli insegnanti legato alla carriera e non all’età di servizio, come oggi purtroppo è, dall’altro un sistema di valutazione avanzato che ci consenta di ridistribuire i risparmi in termini meritocratici».

La Gelmini ha quindi spiegato che la vicinanza fra la residenza degli insegnanti e il luogo di lavoro va verso la direzione di garantire la continuità didattica e quindi la qualità dell’insegnamento e che l’introduzione di graduatorie regionali degli insegnanti saranno inserite nel 2011.

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martedì 13 aprile 2010

CAMPANIA E SICILIA ANCHE QUEST'ANNO IN TESTA PER I TAGLI. PROTESTE IMMEDIATE!

La riforma epocale continua  tagliare 3.686 docenti in Campania e 3.325 in Sicilia. Seguono la Calabria e la Sardegna che rispetto all’anno precedente vedranno ridotti i propri organici di diritto del -5,32% e del -5,18%. Le regioni del sud, pagano la presunta razionalizzazione della scuola italiana.
Mentre in altri paesi europei come la Finlandia, che Gelmini indica come virtuosi, le scuole sono aperte tutto il giorno gratuitamente, in Italia con la proposta della Lega, si va verso la regionalizzazione della scuola statale. I docenti del mezzogiorno, se dovesse passare la il ddl di legge della Lega, non potranno più recarsi al nord per cercare lavoro. Casera sarà certamente la più colpita e mi  chiedo se non protestiamo ora, quando? A settembre? Propongo proteste permanenti, abbiamo organizzato a Caserta una riunione il 16 aprile a cui potranno partecipare tutti i docenti e ata con qualsiasi tipologia di contratto. ipcaserta@gmail.com

http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1249420923825#!/profile.php?ref=profile&id=1762631247 (pagina facebook Precari Caserta)
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sabato 10 aprile 2010

LA POSIZIONE DEL PD SUI TAGLI AL PERSONALE DELLA SCUOLA

 LE POSIZIONI DEL PD SULLA SCUOLA STATALE, SONO SEMPRE STATE POCO CRISTALLINE. DA UNA PARTE C'è UNA DICHIARAZIONE DALL'ALTRA UNA CONTRODICHIARAZIONE. ORA PER SOMMI CAPI, CERCHEREMO DI RIASSUMERE LE POSIZIONI DEL PD, POICHE' SOLO IN QUESTO MODO SI PUO' CAPIRE IL PERCHE' I TANTI TAGLI ALLA SCUOLA STATALE, NON HANNO PRODOTTO QUEL  SENSO DI INDIGNAZIONE E DI STRENUE PROTESTE DA PARTE DI QUELLA CHE VIENE CHIAMATA OPPOSIZIONE GOVERNATIVA.

Riporto una recente esternazione dell'on. Livia Turco (PD) durante  la rubrica Omnibus, in onda su La7. Durante la trasmissione, ha definito la scuola pubblica  un vecchio orpello!
8 aprile 2010 durante un seminario Treelle svoltosi alla Luiss di Roma, la Aprea intervenendo, ha riproposto il suo ddl con l'ingresso nella gestione delle scuole stateli delle fondazioni, la carriera dei docenti attraverso l'instaurazione di albi regionali e una nuova forma di reclutamento. Ancora una volta un esponente PD ha benedetto tutto ciò che ha a che fare con la pseudoriforma della scuola e con i tagli. 
 Giovanni Bachelet, presidente Forum Istruzione del Partito democratico, ha spalancato le porte , alla Aprea, quasi incitanto una ripresa dell'iter parlamentare sul suo ddl, interrotto in estate.
 (QUESTA E SOLO PARTE DELLE POSIZIONI PD, MA MOLTE ALTRE VERRANNO PUBBLICATE)




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venerdì 9 aprile 2010

I TAGLI 2010/2011 IN CIFRE

 Iniziamo a fare un pò di chiarezza sui tagli del prossimo anno ai danni dei docenti della scuola statale. Innanzitutto, i tagli sono stati tutti confermati e non c'è stato nessun ripensamento. Nei giorni scorsi, i sindacati hanno incontrato i vertici del ministero dell'istruzione ed anche i prossimi giorni, potrebbero esserci altri incontri.
Le cifre dei tagli (docenti) sono le seguenti: 25.600 posti in meno così ripartiti: 22.000 in organico di diritto  e 3.600 in organico di fatto. Facendo un pò di calcoli, ci saranno molti sovrannumerari di ruolo, dove verranno ricollocati? E i precari? Che fina faranno? Il limbo del salvaprecari ci sarà per il prossimo anno ancora, ma il prossimo ancora di anno? E' un licenziamento su vasta scala da cui nessuno si salva, neanche i docenti di ruolo. Continua a leggere!

mercoledì 7 aprile 2010

Stop ai trasferimenti e albi regionali. Ecco la nuova riforma del Carroccio

Di Floriana Rullo
Niente più trasferimenti in caso di assunzione, obbligo di residenza sul territorio per chi chiede l'iscrizione negli albi regionali per cinque anni. Senza tralasciare il trasferimento delle funzioni amministrative alle regioni. E' questa la nuova riforma della scuola annunciata ad Affaritaliani.it da Paola Goisis, segretaria in commissione Istruzione alla Camera e onorevole del Carroccio. Senza contare che solo la scorsa estate la riforma del reclutamento dei docenti e degli organi collegiali delle scuole era stata affossata proprio dai leghisti, perchè non era stato inserito un test di cultura del territorio da far fare ai docenti neo assunti.

GLI ALBI- La Lega vuole gli albi regionali dei docenti, con l'obbligo di residenza sul territorio per chi chiede l'iscrizione e l'impegno a non chiedere trasferimenti, in caso di assunzione (che avviene attraverso una prova anche questa regionale), per cinque anni. Nei concorsi per i posti a tempo indeterminato, poi, avranno più punteggio quegli insegnanti che dimostreranno di aver operato con continuità in una data regione per almeno tre anni. Forte del risultato ottenuto alle ultime consultazioni elettorali, il Carroccio riparte dalla difesa del territorio e dei posti di lavoro. Per mettere un freno alla trasmigrazione di prof da regione a regione (soprattutto dal Sud al Nord, con conseguenti perdite di posto per i 'locali'), la deputata Paola Goisis, segretaria in commissione Istruzione alla Camera, ha presentato una proposta di legge che affida alle Regioni tutta la partita del reclutamento degli insegnanti, ma, più in generale, tutta la gestione del personale scolastico, dai professori, passando per Ata e presidi. "Basta con l'equazione docente uguale personale statale", si legge nell'introduzione alla proposta Goisis che sta sollecitando l'attenzione di altri colleghi della Lega e che preme l'acceleratore sull'applicazione dell'articolo V della Costituzione.

"Abbiamo presentato una proposta di legge- spiega Paola Goisis ad Affaritaliani -Insomma questo è il nostro federalismo scolastico". che prevede nuove norme per il trasferimento delle funzioni amministrative centrali e periferiche alle Regioni, oltre al reclutamento, l'organizzazione e l'inquadramento del personale scolastico nei ruoli regionali e l'attivazione di autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa regionale.

IL PERSONALE SCOLASTICO- Secondo la proposta di legge la gestione del personale scolastico (dal reclutamento al trattamento economico) passi in mano alle Regioni. Lo Stato girerà le somme necessarie direttamente alle realtà territoriali quindi. Appositi uffici regionali sostituiranno quelli attuali dell'amministrazione scolastica, gli Uffici scolastici regionali e provinciali. Le scuole dovranno comunicare alle Regioni quanti posti vacanti hanno a tempo indeterminato e determinato, dati che serviranno per il reclutamento.
E come si farà per essere assunti? Semplice. I docenti, dovranno iscriversi in appositi albi regionali distinti per ordine di scuola. Per accedere serviranno la laurea magistrale e l'abilitazione all'insegnamento. Ma anche la residenza in uno dei comuni della Regione. Un modo per scoraggiare gli spostamenti continui da un territorio all'altro. L'albo conterrà i dati dei docenti, il voto ottenuto al test di ingresso (una prova che riguarderà anche, tra l'altro, il Titolo V della Costituzione e le nuove autonomie regionali), la residenza. Ma soprattutto ci si potrà iscrivere ad un solo albo.

I CONCORSI- Quanto ai concorsi, si svolgeranno su base regionale ogni tre anni, tenuto conto dei posti liberi. Nella valutazione dei titoli la commissione terrà conto anche del servizio prestato "con continuità per periodi non inferiori a tre anni nelle scuole operanti sul territorio regionale". Chi risiede sul territorio sarà avvantaggiato. I vincitori di concorso non potranno spostarsi in altre regioni per cinque anni e, per tutta la durata dell'incarico, non potranno cambiare residenza. Un modo per scoraggiare i pendolari del Sud. Anche per i presidi è previsto un albo regionale. Quanto alla contrattazione, le Regioni potranno attivare "autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa regionale".

I NUOVI ORGANI COLLEGIALI DELLE SCUOLE - Con la proposta Goisis cambia anche la governance delle scuole che va riformata dagli anni Settanta. Gli organi diventano: Consiglio dell'istituzione, collegio dei docenti, dirigente scolastico. Le scuole saranno dotate di autonomia statutaria, avranno una carta dei servizi a garanzia degli utenti e dovranno raccordarsi con il territorio.
Le scuole saranno finanziate dalle Regioni. Ma i contributi potranno arrivare anche dalle famiglie, da enti pubblici, privati e soggetti esterni. Le scuole avranno autonomia finanziaria.
Quanto ai curricula, anche qui si sente l'impronta Lega: "le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado utilizzano una parte del curricolo obbligatorio per la costruzione di percorsi interdisciplinari dedicati alla conoscenza del territorio di appartenenza, dal punto di vista storico, culturale, ambientale, urbanistico, economico, sportivo".
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sabato 3 aprile 2010

PROSEGUE IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA PIU’ DI 40 MILA POSTI DI LAVORO CANCELLATI DA SETTEMBRE

Se qualcuno/a avesse nutrito dubbi su quanto i Cobas dicono a gran voce
da mesi - e che hanno ribadito il 12 marzo durante lo sciopero e la
manifestazione nazionale della scuola - a proposito delle prossime
tappe del massacro della scuola pubblica, il governo e Gelmini si sono
incaricati di fugarli definitivamente. Nell’incontro con i sindacati
concertativi hanno ribadito (sulla entità dei tagli Tremonti era stato
chiarissimo, i sindacati di comodo e la sedicente opposizione
parlamentare sanno tutto da parecchi mesi) che nel prossimo anno
scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti
(qualche
migliaio in più secondo i nostri calcoli) e circa 15 mila tra gli ATA.
Insomma, come se a settembre chiudessero tutti gli stabilimenti Fiat in
Italia e i petrolchimici nello stesso tempo. Ma mentre quest’ultima
notizia costringerebbe anche i sindacati passivi e la sedicente
opposizione partitica, PD in primis, a reagire in qualche modo, la
sparizione di altri 41 mila posti di lavoro nella scuola lascia tutti
costoro, che vivono solo di simulato antiberlusconismo, beatamente
indifferenti:
e poi ci si interroga sul perché il 42% degli italiani/e -
tra chi non è andato alle urne e chi ha votato scheda bianca o l’ha
annullata - si è rifiutato di votare alle elezioni regionali.
Ma la partita non è affatto chiusa. Abbiamo due mesi di tempo per
organizzare una fine d’anno scolastica assai “movimentata”, recuperando
quell’arma che ci è stata sottratta tanti anni fa, grazie a quel
mega-inciucio tra sindacati concertativi (Cgil e Cisl in primis) e
governi che produsse la micidiale e anticostituzionale legge 146/90
antisciopero e anti-Cobas, come venne chiamata all’epoca
. Dobbiamo
preparare tutti/e insieme, a partire dai precari, le maggiori vittime
del massacro, e con la partecipazione di tutti i docenti ed Ata
intenzionati a difendere la scuola pubblica, un diffusissimo e
movimentatissimo SCIOPERO DEGLI SCRUTINI, che impedisca il nuovo
scempio, costringa il governo a cancellare i tagli, apra le porte
all’assunzione stabile dei precari che, spremuti e sfruttati
“sottocosto” (un docente precario costa allo Stato il 30% in meno di uno
“stabile”)
per decenni, oggi si vorrebbe espellere spietatamente dalla
scuola.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS Continua a leggere!