domenica 31 gennaio 2010

BUGIE IN CLASSE: LA RIFORMA DELLE SUPERIORI NON E' ANCORA PASSATA

La stampa ha annunciato che la riforma delle superiori era passata. Non è vero. E in quei regolamenti è assente un progetto culturale per la scuola

di Marina Boscaino

A metà di questa settimana stampa e tv si sono incaricate di annunciare al Paese che la riforma delle scuole superiori era passata. Non è vero. Aveva ragione il ragazzo che qualche giorno fa, in una lettera su questo giornale, denunciava il disinteresse dei media: la dismissione della scuola della Costituzione è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno sembra interessarsene, persino accorgersene. Per quel ragazzo e per gli scettici, refrattari agli annunci del Tg di Minzolini: a metà della settimana la Commissione Cultura del Senato ha approvato (con una serie di raccomandazioni) i regolamenti della “riforma Gelmini” per un voto, quello di un senatore Udc. Analogo parere era stato espresso alla Camera. Secondo procedura, sui regolamenti di licei, istruzione tecnica e professionale, si erano anche espressi il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e la Conferenza Unificata Stato-Regioni: entrambi i pareri sono stati negativi. Si è poi pronunciato il Consiglio di Stato, prima negativamente, in dicembre; poi positivamente, in gennaio, con riserve però giuridicamente così sostanziali (ad esempio sull’intenzione di intervenire in alcuni ambiti con decreti “aventi natura non regolamentare”; o sull’eccesso di delega) da sollevare, in un esecutivo competente e responsabile, dubbi sulla possibilità di iniziare dal prossimo anno scolastico. Tanto più che il mondo della scuola non è stato minimamente consultato. Invece il Governo va avanti: “Quei pareri sono obbligatori e non vincolanti; è già tanto sembrano volerci dire che celebriamo l’iter prescritto. Non pretenderete che addirittura teniamo conto di quanto ci viene segnalato!”.
E così, alla fine, prima o dopo, regolamenti claudicanti, rozzi, iniqui, che ritornano a una scuola di almeno 40 anni fa, che sono nati dall’art. 64 della l.133/08 (“Contenimento della spesa per il pubblico impiego. Disposizioni in materia di organizzazione scolastica”) passeranno in seconda lettura in Consiglio dei Ministri e poi alla Corte dei Conti, per essere infine pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Il tutto, probabilmente, ad iscrizioni scadute. Solo allora – cari media che avete gridato alla “riforma” – saranno legge: questo prevedono le legittime procedure giuridiche della Repubblica Italiana. Solo allora passerà una riforma motivata – insisto – da quella legge, confluita nella Finanziaria 2009: taglio, nel triennio 2009-12, di 7.6 miliardi di euro sulle spese della scuola pubblica, con tanto di eliminazione di 135.000 posti di lavoro. Quella stessa che ha fatto optare (contro ogni evidenza formativa) per il maestro prevalente e messo in discussione il tempo pieno alla primaria.
Rispettare le previsioni di taglio per il prossimo anno scolastico: da qui la fretta disperata per far approvare i regolamenti, che tagliano cattedre, tempo scuola, diritti – e quindi crescita ed emancipazione per il Paese – riducendo la superiore alla caotica rappresentazione della pochezza politica e della spregiudicatezza di coloro che ci governano. Sarebbe un errore affermare che la scuola rappresentata in quei regolamenti non corrisponda ad un progetto culturale: l’assenza è il progetto medesimo. Estinzione di tutte le sperimentazioni, che hanno rappresentato in molti casi esperienze felici di crescita di professionalità e di apprendimenti; eliminazione di saperi fondamentali (Geografia, di cui si parla in questi giorni, non è che uno degli esempi); esproprio dell’autonomia scolastica; demolizione dell’idea di biennio unitario, con competenze garantite e comuni a tutti, per realizzare davvero l’obbligo scolastico; un’ istruzione per i nati bene (licei) e un’altra per i figli di un dio minore; frammentazione dell’unitarietà del sistema scolastico nazionale, con la regionalizzazione: sono alcuni degli ingredienti per sottrarre scientemente alla scuola la sua straordinaria forza di inclusione democratica e di crescita della cittadinanza e il suo mandato costituzionale. Questo il piatto che ci stanno preparando. Ma, per favore, non dite che è già pronto. per contatti:cipcaserta@gmail.com
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sabato 30 gennaio 2010

QUANDO LA SCUOLA ABBANDONA IL SUO PERSONALE

NON C'è SOLO LA JUVE A FAR NOTIZIA,MA ANCHE LAVORATORI LICENZIATI O ESONERATI, CHE CON CINISMO DA PARTE DI QUALCUNO, SALGONO AGLI ONORI DELLA CRONACA QUELLA PIU' BRUTTA. QUALCHE ANNO FA, UNA GIOVANE DOCENTE SI TROVO' SUO MALGRADO AL CENTRO DI UNO SCANDALO A SFONDO SESSUALE CON I SUOI STUDENTI. DALLE AULE SCOLASTICHE SI RITROVO' ALLE AULE DEI TRIBUNALI.
sabato 30 gennaio 2010

di Domenico Ciardulli

C’è voluta una sentenza della Corte dei Conti per scandire nettamente una verità inconfessabile: Il cinismo e l’ipocrisia burocratica imperanti in alcune scuole pubbliche del nostro paese.

Autunno 2006: un’insegnante supplente di matematica di una scuola media della provincia di Monza, dopo 17 giorni di supplenza, viene denunciata da cinque famiglie per atti osceni in classe ai danni di minori. Arriva la condanna penale di primo grado dopo un paio d’anni mentre si sviluppa presso la Corte dei Conti un procedimento per danno all’immagine della scuola con una richiesta all’insegnante di un risarcimento di oltre 4 mila euro.

Gennaio 2010: La Corte dei Conti ha assolto nel merito l’insegnante imputata dichiarando che il giudice penale “ha basato il proprio convincimento esclusivamente sui racconti di alcuni studenti, senza alcun riscontro probatorio, ma anzi in presenza di fatti che contrastavano in maniera stridente le morbose e fantasiose narrazioni dei minori”

I giudici contabili propendono per una bravata degli studenti e non escludono si siano spogliati “per mettere in difficoltà una supplente giovane, inesperta” non in grado di “tenere a bada dei ripetenti privi del benché minimo rispetto per l’istituzione scolastica e meritevoli di un’esemplare sanzione disciplinare”.

Se le eclatanti conclusioni dei giudici della Corte dei Conti fossero confermate nei successivi gradi di giudizio penali si sarebbe legittimati a pensare ad un’ipotesi triste e sconvolgente:

Nella scuola italiana può succedere che alcuni Presidi e Dsga, disumanizzati dalla burocratizzazione eccessiva del proprio ruolo e dalla preoccupazione accecante di tenere sempre in salvo il proprio fondoschiena, non abbiano scrupoli nel lasciare affondare una precaria o un precario, insegnante o collaboratore che sia, davanti ad un evento di bullismo o ad un ingiusto procedimento giudiziario.

E’ risaputo che la scuola è oggi un fronte di guerra, un fortino forse ancora non conquistato dalla mercificazione dei valori, un punto di riferimento della società soggetto alla tempesta del degrado e della crisi in atto. La scomposizione delle famiglie, la difficile integrazione tra culture, il bullismo e la perdita di punti di riferimento mettono a dura prova ogni membro attivo della Comunità scolastica. La mancanza di un collante di solidarietà empatica che tuteli effettivamente ogni lavoratore di questa comunità è l’anticamera della sconfitta definitiva, il crollo di uno dei pilastri che tengono la diga.

Servono anticorpi capaci di evitare il tracollo facendo funzionare bene tutti gli organismi di garanzia della scuola, sindacati compresi, serve una trasparenza interna maggiore e una supervisione e un coordinamento efficace di tutte le attività. Serve una maggiore apertura alle altre amministrazioni pubbliche come i servizi sociali comunali, le Asl con i loro medici scolastici, psicologi ed ispettori del lavoro, gli uffici scolastici regionali e ministeriali.

La Scuola può riprendere vigore e realizzare la sua Mission di motore di crescita e sviluppo della società attraverso un Management capace ed onesto che, oltre ad essere orientato dalla fredda applicazione di norme e leggi, sia in grado di stringersi intorno a tutti i suoi componenti, dare loro input e gratificazioni, sostenerli nelle difficoltà di questo lavoro socio educativo che oggi è diventato un’impresa faticosissima con il relativo rischio di fallimento anche per i più forti e per i più bravi.

Domenico Ciardulli, Educatore Professionale
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FACCIAMO DUE CONTI: 1.900 ORE IN MENO

1.900 ore in meno, quasi due anni di istruzione in meno; qui l'obbligo è a 13 anni!!!

di Giovanni Cocchi
Per una volta non parliamo di quanti insegnanti sono stati tagliati, ma di quanta scuola non ci sarà più.
Confrontiamo il percorso scolastico di un bambino che si è iscritto l'anno scorso e di uno che entrerà nella scuola il prossimo (e se sono pure fratelli, per le famiglie il confronto sarà ancora più facile).

Facciamo due conti.


Alle elementari passerà da 32-33 ore a 27, cioè - 5 x 35 settimane x 5 anni = - 875ore.

Alle medie da 33 a 30, cioè -3 x 35 settimane x 3 anni= - 315 ore.

Alle superiori, prendendo un taglio "medio" (ma è quasi sempre superiore) di 4 ore settimanali x 35 settimane x 5 anni = - 700 ore.

Ora, sommando le ore (875+315+700=1890) e dividendole per 30 ore settimanali si ottengono - 63 settimane, cioè quasi due anni in meno di scuola, d'istruzione, di formazione, di socializzazione, di costruzione di sè, di professionalità, di chances per il futuro e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo dopo che da decenni (visto che occorrono sempre più conoscenze ed abilità in un mondo sempre più complesso e bla bla bla) si parla di portare l'obbligo a 18 anni, come ormai quasi in tutta Europa, dopo che l'obbligo si è appena faticosamente portato a 16 e già lo si riporta, con la formazione-lavoro (cioè con l'espulsione da scuola) a 15 anni.

Tutto ciò significa, ore tagliate alla mano, che il bambino prossimo venturo uscirà dalla scuola con un'età anagrafica di 15-16 anni, ma con una reale età scolastica di 13-14.

Potrà rifarsi con le scuole serali o l'educazione adulta? No, eliminate per sempre anche quelle (alla faccia di chi dice che "occorre studiare tutta la vita").

A quando un sussulto di dignità e di rabbia di tutta la società?
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venerdì 29 gennaio 2010

CASERTA 30 GENNAIO PROTESTE DAVANTI ALLA PREFETTURA

CASERTA 30 GENNAIO 20010 DALLE ORE 16.00 ALLE 20.00sabato 30 gennaio 2010
IL POPOLO VIOLA PROTESTA DAVANTI ALLA PREFETURA. ANCHE NOI SIAMO VIOLA.

Di fronte all'ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione, che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano) e nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell'Art. 1 (L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro...), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al delirio distruttivo dell'establishment berlusconiano o reagire con la prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede. Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul principio di uguaglianza tra i cittadini e l'anticorpo più efficace contro il rischio di nuove derive autoritarie. E' per questo che ad ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.

Invitiamo i cittadini e le forze democratiche del Paese ad organizzare sabato 30 gennaio, contemporaneamente in tutte le città italiane, sit-in in difesa della Costituzione.

Promuovono
Comitato 30 gennaio - pagina del Popolo Viola
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ECCO LE MATERIE D'ESAME

SONO STATE PUBBLICATE SUL SITO DEL MINISTERO LE MATERIE D'ESAME DELLA SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI.
Segue il link inerente alle materie d'esame di tutte le scuole secondarie
http://www.pubblica .istruzione. it/normativa/ 2010/allegati/ all1_dm5. pdf
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I precari della scuola non si arrendono!

I precari della scuola statale italiana indicono un'assemblea nazionale il 31 gennaio a Napoli.

L'assemblea è aperta a tutto il mondo scuola e a tutti coloro che
vorranno portare il proprio contributo con il seguente odg

1. Contenuti, modalità e tempi di una manifestazione nazionale sull'emergenza scuola

2. Mobilitazioni e iniziative di lotta sui territori

l'assemblea si svolgerà presso

PALAZZO ARMIERI VIA MARINA 19/C, 80133 - NAPOLI

dalle ore 10,00 alle ore 16,00

CPS NAZIONALE, PRECARI SCUOLA COBAS, PRECARI SCUOLA IN LOTTA
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BENEVENTO-SALERNO: LA PROTESTA DEI PRECARI NON SI FERMA

IERI I PRECARI DI BENEVENTO, HANNO LASCIATO IL COMUNE. E' TERMINATA L'OCCUPAZIONE. GLI OBIETTIVI PREFISSATI, SONO STATI RAGGIUNTI.: OSSIA IL COINVOLGIMENTO DI ALTRI LAVORATORI PRECARI NELLA LOTTA. MOLTI LAVORATORI PRECARI DI ALTRI SETTORI IN QUESTE DUE SETTIMANE, SI SONO UNITI AI PRECARI DELLA SCUOLA. E' UN PICCOLO, MA SIGNIFICATIVO PASSO VERSO UA PIATTAFORMA PIU' AMPIA DI RIVENDICAZIONI.LE PROTESTE NON SI SONO FERMATE E COME UN PASSAGGIO DI CONSEGNE; IERI A SALERNO I PRECARI DELLA SCUOLA, HANNO OCCUPATO L'INPS DELLA CITTA', PER PROTESTARE CONTRO IL SALVAPRECARI, CHE DI FATTO, NON RISOLVE IL PROBLEMA PRECARIETA. INFATTI, IL PROSSIMO ANNO, I PRECARI CHE HANNO USUFRUITO DI QUESTO STRUMENTO, SI RITROVERANNO COMUNQUE DISOCCUPATI. LA PROTESTA NON SI E' FERMATA!
PER COMMENTI:cipcaserta@gmail.com
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giovedì 28 gennaio 2010

REGOLAMENTI ATTUATIVI DELLE SUPERIORI PASSANO PER UN SOLO VOTO

PASSANO AL SENATO I REGOLAMENTI ATTUATIVI DELLE SUPERIORI. UN SOLO VOTO HA FATTO LA DIFFERENZA: QUELLO DELL'UDC CHE SI E' ASTENUTO. L'UDC IL PARTITO-OPINIONISTA-OPPORTUNISTA. L'OPINIONISTA E' COLUI CHE, INVITATO, PER MESTIERE, IN UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA, COMMENTA L'ATTUALITA'; ALLO STESSO MODO L'UDC- CASINI- COMMENTA CIO' ...CHE FANNO GLI ALTRI PARTITI, SENZA MAI FAR CONOSCERE LA SUA OPINIONE DI UOMO E DI POLITICO.VERGOGNA!
http://insegnantiprecaricaserta.blogspot.com
Scuole superiori: per un solo voto (quello dell’Udc) il governo ottiene l’ok ai regolamenti attuativi dalla commissione cultura del Senato.

Ieri, dopo un’ampia discussione e mentre era in corso un sit in di protesta (Rifondazione, GC, Flc-cgil, Cobas, Coordinamento dei Precari) sotto palazzo Madama, la commissione cultura del senato, con un solo voto in più, ha dato parere favorevole ai regolamenti attuativi relativi alla riforma della scuola secondaria superiore. Si continua l’opera di distruzione della scuola della Costituzione. L’Udc si mostra ancora una volta per quello che è: gioca su due (e più) tavoli ed in maniera sempre più equivoca. Vota contro alla Camera, vota con la maggioranza di governo al Senato. Poi dichiara di stare all’opposizione! I regolamenti, se dovessero continuare il loro iter senza interruzioni, vanno impugnati. Il parere del Consiglio di Stato, non di poco conto, sottolinea che essi devono avere valore regolamentare. Il governo, per la fretta di emanare i regolamenti, ha rinviato maggiori e più definitive indicazioni ad atti successivi. Si espropriano inoltre funzioni specifiche degli organi collegiali affidandoli ad uno pseudo comitato scientifico. Si toglie un anno di scuola ai giovani e li si destina, con la norma sull’apprendistato, ad una vita precaria e senza alcuna possibilità di futuro.

Roma, 28 gennaio 2010

Gennaro Loffredo
Resp. Naz. Scuola e Formazione Professionale Prc -
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Discorso di Obama sullo stato dell'Unione: investimento sull'istruzione

Il discorso alla nazione contiene indicazioni specifiche per rilanciare l'istruzione americana

Il presidente americano Obama, nel discorso alla nazione, ad un anno dall'insediamento alla Casa Bianca, ha ricordato principalmente le difficoltà finanziarie e le sofferenze del mondo del lavoro affrontate lo scorso anno.
Lo scenario futuro da lui illustrato, con il rilancio dell'economia, il sostegno ai lavoratori e la riforma sanitaria, è stato l'occasione per riflettere sulla necessità di guardare al percorso di istruzione dei giovani americani come l'investimento principale per la nazione.
Investire in competenza ed istruzione, anche in America, è una priorità che passa attraverso il sostegno alle scuole poiché, dice il presidente: "Nel ventunesimo secolo, il miglior programma contro la povertà è un'educazione globale. E in questo Paese, il successo dei nostri figli non può più dipendere dal luogo in cui vivono piuttosto che dalle loro potenzialità".
La imminente riforma della istruzione elementare e secondaria dovrà riguardare perciò tutti i 50 stati dell'Unione - ha detto il Presidente - e avrà come contraltare un'attenzione specifica alla formazione universitaria, in un mondo in cui saranno sempre più decisivi i livelli di competenza. Obama ammonisce le università e i college a fare la loro parte e diminuire il carico economico delle loro rette sulle famiglie.
Da parte del governo, ha assicurato l'impegno a rendere più leggeri i prestiti per ragioni di studio attraverso un più mirato utilizzo dei fondi provenienti dalla tassazione ordinaria e un finanziamento statale ad hoc.
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mercoledì 27 gennaio 2010

RIFORMA SUPERIORI: APPRENDISTATO A 15 ANNI

di Alessandro Giuliani
Una approvata prima dell’approdo in Aula per il voto finale sul ddl, previsto per giovedì 28: sarà necessaria l'intesa tra Regioni, ministero del Lavoro e dell'Istruzione, sentite le parti sociali. Intanto il Pdl pensa a definire un monte orario minimo. Ma per opposizione e Ragioneria Generale dello Stato il provvedimento fa parte di un disegno che non conterrebbe la copertura economica.
Diventa un po’ tortuoso il percorso di approvazione della norma che permetterà di assolvere l’ultimo anno dell’obbligo formativo anche attraverso l’apprendistato: dopo la prima approvazione della settimana scorsa, il 26 gennaio l’emendamento Cazzola è stato di nuovo esaminato dalla Commissione Lavoro che ha approvato una modifica, proposta dall’opposizione, abbastanza importante che colloca la disposizione nella tipologia di apprendistato prevista dalla legge Biagi. Ciò significa che prima di vedere all’opera, in un’azienda i 15enni e classificarli come se stessero a scuola, sarà "necessaria" l'intesa "tra Regioni, ministero del Lavoro e ministero dell'Istruzione, sentite le parti sociali" prima di poter aprire la strada alla possibilità di assolvere all'ultimo anno di diritto-dovere di istruzione e formazione. L’approvazione di questo vincolo non cambierà molto la sostanza del provvedimento, destinato ad essere approvato, ma ne allungherà sicuramente i tempi di introduzione.
Intanto il Pdl sta "lavorando ad un ordine del giorno che indirizzi il Governo sul monte ore necessario, sufficiente, per assolvere l'obbligo di formazione nell'ambito dell'apprendistato", ha spiegato il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa (Pdl).
Diversi rappresentanti dell’opposizione, e non solo, hanno invece espresso sull’emendamento Cazzola, come su tutto l’impianto di riforma contenuto nel ddl lavoro, un giudizio drastico chiedendone il rinvio di nuovo in Commissione Lavoro per un esame più approfondito. Pd, Idv e Udc, ma soprattutto la Ragioneria Generale dello Stato, hanno dato parere contrario a ben "15 articoli" del provvedimento perché non vi sarebbero le necessarie coperture economiche.
Per Amedeo Ciccanti (Udc), il ddl è "una gruviera che lascia aperti tutti i rilievi sulla scopertura. Questo provvedimento crea buchi nella finanza pubblica".
Stesso parere da parte di Pier Paolo Baretta (Pd), per il quale "si tratta di una forzatura metodologica e di merito - ha sottolineato - di fronte a un contrasto netto tra il ministero dell'Economia e il ministero del Lavoro, la commissione Bilancio ha dato un parere positivo senza aver approfondito le coperture e gli aspetti di merito".
Antonio Borghesi (Idv) ha definito "gravissima" la "spaccatura tra il ministero del Welfare e quello delle Finanze" e "che nell'esecutivo ci siano divergenze su un tema di fondamentale importanza come il lavoro è inaccettabile. Il governo faccia pace con se stesso".
Il via libera al ddl lavoro da parte dell'Aula della Camera potrebbe però arrivare già domani, 27 gennaio, anche se è più probabile che ciò avvenga il giorno dopo, giovedì 28. "Spero che domani o al massimo entro giovedì si possa chiudere", ha affermato il relatore, Giuliano Cazzola (Pdl) confermando in pieno la linea che considera il lavoro da apprendista ricco di valori istruttivi e formativi. Il provvedimento dovrà quindi tornare al Senato per l'approvazione definitiva.
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IL GIORNO DE RICORDO. GIORNATA CONTRO IL RAZZISMO

27 gennaio, una giornata da ricordare
di Andrea Toscano
Il "Giorno della memoria" si celebra il 27 gennaio (giorno dell'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz) per ricordare le leggi razziali in Italia, lo sterminio del popolo ebraico e le persecuzioni subite da tutti i deportati nei campi nazisti. Premiati al Quirinale i vincitori del concorso “I giovani ricordano la Shoah".
Istituito dal Parlamento italiano con la legge n. 211/2000, il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria in ricordo della Shoah e delle persecuzioni subite anche da zingari, da altre minoranze e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Ma la ricorrenza serve anche per ricordare il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
La scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo; gli istituti di ogni ordine e grado, pertanto, sono invitati ad organizzare cerimonie, iniziative e momenti di riflessione al fine di mantenere vigile la memoria per impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dell’Olocausto possano ripetersi. Tra le iniziative suggerite, anche la lettura in aula di alcune pagine del romanzo di Primo Levi "Se questo è un uomo".
Un forte impatto emotivo hanno gli incontri organizzati con persone che vissero quei tragici fatti e soprattutto le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio o dei familiari di vittime delle persecuzioni.
Partendo dalla considerazione che "chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo", la memoria della Shoah rappresenta un monito per il presente ed il futuro e permette di far maturare nei giovani un'etica della responsabilità individuale e collettiva, dando un contributo alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole ed alla realizzazione di una pacifica convivenza.
Tra i vari eventi e manifestazioni, è in programma a Roma, nel quadro di un’intera “settimana della memoria”, l’iniziativa “Testimonianze silenziose” organizzata con la partecipazione dell'Istituto statale per sordi di Roma e dell'Associazione studi storici "Olokaustos".
Il 27 gennaio (alle ore 10.30) è prevista una diretta video dell’intervento di Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, nell’ambito di un incontro organizzato dall’Associazione Figli della Shoah, dalla Fondazione Memoriale della Shoah, dal Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e dal Gruppo il Sole24Ore (sul cui sito intenet la diretta potrà essere seguita da tutte le scuole).
Diverse le iniziative promosse anche dalla regione Toscana, che conferma la valenza di organizzare il “Treno della memoria”, con la possibilità per i ragazzi di visitare durante l’anno, dopo una preparazione in classe, Auschwitz ed altri luoghi dello sterminio, accompagnati dagli insegnanti e da testimoni sopravvissuti a quella tragedia.
Intanto, sono stati proclamati i vincitori del concorso “I giovani ricordano la Shoah”, promosso dal Ministero dell’istruzione in collaborazione con l’Unione delle Comunità ebraiche italiane: per la scuola primaria, l'Istituto comprensivo di Riva Ligure e San Lorenzo al Mare - Plesso di Riva Ligure (IM); per la secondaria di I grado, la Scuola media statale “Mario Pluchinotta” di Sant’Agata Li Battiati (CT); per la secondaria di II grado, il Liceo artistico “Paul Klee - Nicolò Barabino” di Genova.
Menzioni anche alla Scuola primaria “De Scalzi - Polacco” di Genova, alla Scuola media statale “Giusto Bellavitis” di Bassano del Grappa (VI), al Liceo artistico “Paolo Candiani” di Busto Arsizio (VA), al Liceo scientifico “Galileo Ferraris” di Torino..
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CONDANNATO DIRIGENTE SCOLASTICO PER MINACCIA AI DANNI DELLA PROF

red - La Quinta sezione penale della Cassazione ha ha convalidato una condanna per minaccia nei confronti di un preside di una scuola media di Novara che, nel riprendere la prof Carmela M., le aveva detto "la farò' piangere tutta la vita" La Cassazione stabilisce che il superiore gerachico non puo' fare valere lo 'ius corrigendi' se, nel riprendere un insegnante per qualche mancanza, fa ricorso ad "espressioni che trascendono i limiti della correttezza o siano foriere di tratti destinati a mortificare la dignita' e il rispetto della dignita' umana"
Al contrario le parole pronunciate dal dirigente scolastico "attestano la volonta' di turbare la liberta' psichica della professoressa, limitandone la liberta' morale".
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LA LEGA NORD CONTRO L'INSERIMENTO A PETTINE

Tutti i parlamentari del Carroccio, sia del Senato che della Camera, hanno firmato una proposta di riforma del reclutamento dei docenti per "risolvere alla radice" il problema degli scavalcamenti dovuti al trasferimento di graduatoria da una regione all'altra. Tra i titoli richiesti: il certificato di residenza.
L'On. Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in VII commissione cultura alla Camera si scaglia, dalle pagine del giornale "La Padania", contro le sentenze del Tar Lazio che hanno bloccato l'inserimento in coda per coloro che si fossero trasferiti da una graduatoria ad un'altra. Per il rapprensentante del Carroccio queste sentenze hanno "combinato il pasticcio. Assurdo che sia il tribunale a decidere la politica scolastica".
In realtà il tribunale ha decretato l'incostituzionalità di una norma, ma Pittoni non si dà per vinto e ha presentato una proposta di riforma del reclutamento dei docenti, firmato dai parlamentari del Carroccio, che vuole l'istituzione di graduatorie regionali per gli insegnanti e un albo regionale dove chi si iscrive, indipendentemente dal luogo di nascita, deve garantire di risiedere nella regione dove si vuole insegnare.
Una proposta che avrebbe trovato il consenso anche di sindacati come la UIL, oltre al presidente Formigoni.
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martedì 26 gennaio 2010

RILEVAZIONI ASSENZE: PER IL 2010 RIGUARDERA' ANCHE IL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO

di Lara La Gatta
Novità per il 2010 per la rilevazione delle assenze del personale scolastico: il monitoraggio mensile riguarderà anche il personale a tempo determinato. Sarà, inoltre, prevista la specificazione di alcune categorie di assenze e la rilevazione delle assenze non retribuite.
Con la Nota prot.n. 176 del 22 gennaio 2010 il Miur illustra le nuove funzionalità previste per quest’anno per quanto concerne la rilevazione delle assenze del personale docente e ATA, che non riguarderà, quindi, come in passato, solo il personale a tempo indeterminato, ma sarà esteso anche ai lavoratori a tempo determinato.
Resta, invece, ferma la cadenza mensile dell’invio dei dati, che, come di consueto, dovrà avvenire entro e non oltre le prime due settimane utili del mese successivo a quello di riferimento, accedendo al portale SIDI – nell’area "Rilevazioni sulle Scuole" – voce “Assenze del Personale”.
La funzione di “Acquisizione Dati” per la rilevazione relativa al mese di gennaio sarà attiva dal 2 febbraio 2010 al 15 febbraio 2010.
Nella scheda di rilevazione sarà necessario indicare le seguenti tipologie di assenza:
1. assenze per malattia retribuite: somma di tutti i giorni di assenza per malattia retribuita effettuati nel mese di riferimento dal personale in servizio (esclusi domenica e festivi, inclusi il sabato o il giorno libero). La malattia comprende la grave patologia, il ricovero e l’ infortunio;
2. assenze per malattia non retribuite: somma di tutti i giorni di assenza per malattia non retribuita effettuati nel mese di riferimento dal personale in servizio. Il conteggio si effettua come per le assenze per malattia retribuite.
3. eventi: periodi di assenza per malattia (retribuita e non retribuita) superiori a 10 giorni lavorativi consecutivi. Se l’evento inizia e termina nell’arco di un solo mese, viene contato nel mese stesso; se, invece, l’evento si distribuisce su più mesi di uno stesso anno solare, esso viene contato in un solo mese che, per convenzione, è il secondo. Se, infine, l’evento si distribuisce a cavallo di due anni solari esso si conta una volta per ciascun anno solare. I giorni che costituiscono l’evento devono essere comunque inclusi mensilmente nei giorni di assenza per malattia di cui sopra.
4. assenze Legge 104/92: somma delle assenze legate alla fruizione dei 3 giorni mensili per se stessi, per parenti o affini;
5. assenze retribuite (maternità, congedo parentale e malattia figlio): somma dei giorni di permesso retribuiti totalmente o parzialmente. Vengono rilevati per sesso. Anche in questo caso si escludono le domeniche ed i giorni festivi, mentre vanno conteggiati il sabato o il giorno libero;
6. assenze per formazione: giorni utilizzati per la formazione, per esempio i permessi per motivi di studio (150 ore) qualora usufruiti per l’orario dell’intera giornata;
7. altre assenze retribuite / permessi retribuiti: giorni di assenza retribuiti per qualsivoglia altro motivo non contemplato nei punti precedenti. Non vengono conteggiate le assenze del personale ATA effettuate per "riposo compensativo";
8. assenze per sciopero: giornate di assenza per sciopero;
9. altre assenze non retribuite: giorni di assenza non retribuiti (esempio: assenza ingiustificata, permessi senza retribuzione, l’aspettativa senza retribuzione).
Oltre alle assenze, è necessario indicare il numero dei dipendenti in servizio, presso l’istituzione scolastica in cui si effettua la rilevazione. Il conteggio va effettuato tenendo presente che:
· per i dipendenti in aspettativa senza retribuzione, si contano solo i giorni di assenza per aspettativa, ma si escludono le persone fisiche dal numero dei dipendenti;
· il docente con orario settimanale distribuito su più scuole viene contato solo nella scuola ove è titolare;
· il docente, titolare presso un'altra scuola, ma con assegnazione provvisoria presso l'Istituzione scolastica oggetto della rilevazione, va conteggiato nel numero totale dei dipendenti della sede ove presta servizio;
· il docente che, inidoneo per motivi di salute, svolga un'attività assimilata a quella del personale ATA, andrà conteggiato nella scheda relativa al personale ATA;
· il dipendente a tempo indeterminato utilizzato su un altro ruolo, con un contratto a tempo determinato, va conteggiato ugualmente nel numero dei dipendenti in servizio a tempo indeterminato presso l’Istituzione scolastica ove effettivamente presta servizio.
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NUOVA SENTENZA A LIVORNO: SCATTI STIPENDIALI ANCHE PER I DOCENTI PRECARI

Contratti a tempo determinato - mancata previsione degli scatti di anzianità - violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e adeguata retribuzione - sussistenza.

La reiterazione di contratti a tempo determinato, senza diritto a scatti retributivi, comporta una situazione di differente trattamento con i docenti a tempo indeterminato, non giustificata dalla disuguaglianza nella prestazione fornita dai lavoratori, dalle modalità o dalla durata della stessa. Tale situazione, in contrasto con quanto sancito dalla sentenza della Corte Europea di Giustizia del 13.09.07, non può essere giustificata alla luce della contrattazione collettiva, che non può essere in contrasto con norme imperative, quali la Costituzione della Repubblica italiana che sancisce all'art. 3 il principio di eguaglianza.
La mancata previsione degli scatti di anzianità non impedisce pertanto di riconoscerli in base ai principi generali dell'ordinamento di uguaglianza e adeguata retribuzione, sanciti nel1a nostra Costituzione agli artt. 3 e 36.

da DirittoScolastico.it
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FORTI TAGLI AL SOSTEGNO: LE FAMIGLIE DISPERATE

di MARIA NOVELLA DE LUCA
ROMA - Ogni ora tagliata è un salto all'indietro. Ogni insegnante che se ne va un trauma psicologico difficile da ricostruire. Come una barriera architettonica che non si riesce mai ad abbattere, perché per loro, i bambini e i ragazzi H la vita in Italia si è fatta davvero dura. Si chiamano Valerio, Giulia, Martina, Claudia, Adele, hanno dai 4 ai 18 anni, hanno disabilità diverse, e abitano in ogni luogo d'Italia. Da quest'anno, con i tagli della riforma Gelmini, hanno perso la metà dei loro diritti: ore di sostegno dimezzate, assistenza inesistente, accesso allo studio, di fatto, negato. Parliamo di studenti disabili, vittime del taglio degli insegnanti di sostegno, la faccia più oscura e dolorosa della scuola senza più fondi, dove spesso non c'è più nessuno che accompagni al bagno il piccolo con handicap, nessuno che lo sorvegli, e dove anche 5 o 6 alunni disabili vengono concentrati in un sola classe. Dove, denuncia Alessandra Corradi, una mamma di Verona con un bimbo di 4 anni, cieco e con una grave tetraparesi, "sono tornati gli stanzini H". "Spesso mio figlio, con la scusa di proteggerlo dalla confusione, veniva portato in una classe a parte, lui da solo, senza gli altri bambini... Vi sembra integrazione questa?".

I dati dell'anno 2009/2010 segnalano un taglio di circa 500 insegnanti di sostegno con un aumento però di oltre 4000 ragazzi disabili. Questo vuol dire, spiega Giuseppe Argiolas, docente all'Istituto "Colli Vignarelli" di Sanluri, in Sardegna, "che la maggioranza dei ragazzi e dei bambini disabili che ieri avevano diritto a 18 ore di sostegno alla settimana, oggi arriva a malapena a nove". Con conseguenze spesso gravissime per le vite di studenti, che con enormi sforzi e pazienza conquistano pezzetti di autonomia e abilità. "Anche in questo istituto, da sempre all'avanguardia nell'integrazione e nel processo formativo dei giovani con disabilità, oggi c'è una prima superiore con addirittura sei ragazzi con seri handicap riuniti tutti insieme, mentre per il buon andamento della classe, per il successo sia loro che dei ragazzi normodotati non dovrebbero essere più di due. Ma qual è il disegno? Tornare alle classi differenziali?". Il risultato è una pioggia di ricorsi che si è abbattuta sui tribunali regionali di tutta Italia, da parte di famiglie che chiedono, e spesso ottengono, che per i loro figli, vengano ripristinate le ore di lezione legittime.


Una battaglia di raccomandate e carte bollate, come quella che ha intrapreso Marisa Melis, mamma di Martina, che ha 14 anni, una grave malformazione cerebrale, ma una fantastica voglia di vivere e di imparare. Grazie agli sforzi fin qui fatti dalla famiglia e dagli insegnanti Martina fa equitazione, è cintura marrone di karate, partecipa ai campi Scout, legge e scrive bene, ma ha bisogno di continuo appoggio e di percorsi personalizzati. "Invece da quest'anno Martina ha il sostegno soltanto per nove ore alla settimana, contro le 18 dell'anno scorso. Ho protestato con la dirigente, con il ministero, ma non ho ottenuto niente. Se Martina non viene stimolata, seguita, ogni volta si torna indietro, ogni successo di questi bambini è figlio di sforzi enormi... Così ho deciso di fare ricorso al Tar e in questi giorni arriverà la sentenza".

Storie di sfide quotidiane, vissute in silenzio, l'Italia è uno dei paesi d'Europa che destina meno risorse alla cura e allo sviluppo delle persone con handicap. Giulia Dolcetti ha 45 anni, è un'insegnante di sostegno precaria che quest'anno ha perso il posto. "Ma la vittima di questo taglio - racconta Giulia - non sono soltanto io, ma anche un bambino di 9 anni che si chiama Pietro. La sua diagnosi? Grave disturbo pervasivo dello sviluppo. Autismo. Pietro non parla, ma capisce tutto, comunica con il computer, scia e nuota come un campione. L'ho seguito per tre anni, avevamo un rapporto forte e bellissimo: oggi Pietro a scuola non ci vuole più andare. A novembre non gli è stata ancora assegnata un'insegnante di sostegno, e senza di me sembra aver perso il suo legame sia con i compagni che con lo studio... Ma che Stato è questo che punisce i più deboli?".

La guerra dei ricorsi è soltanto all'inizio. E se in Sardegna una mamma passa tutta la sua giornata davanti alla scuola del figlio, affetto da autismo per "tradurre" ai prof che cosa vuol dire il ragazzo....

(ha collaborato Salvo Intravaia)
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lunedì 25 gennaio 2010

STIPENDI RECORD PER DOCENTI DI RELIGIONE. IN LORO DIFESA LA CISL

Sull'aumento ai prof di religione
Comunicato stampa ADPM


Apprendiamo dalla stampa degli ultimi giorni che il MEF ha erogato un aumento ai prof di religione, ma ha praticamente dato uno schiaffo ai docenti delle altre discipline e, in particolare, ai precari della precari della scuola che, pur avendo un’anzianità di servizio pari a un decennio, saranno pagati sempre con lo stipendio base, quindi rimarranno a zero scatti.
La Cisl Scuola, vista la polemica suscitata da alcuni giornali a tiratura nazionale, si è premurata di replicare immediatamente sostenendo che "I diritti e gli interessi dei lavoratori non si difendono alimentando polemiche infondate e strumentali che puntano a metterli gli uni contro gli altri. Non c'è stato alcun "aumento" di stipendio riservato agli insegnanti di religione, ma solo il ripristino della corretta applicazione di norme che esistono da anni per regolare la loro peculiare condizione normativa e retributiva."

Pur volendo accettare la veridicità di tale affermazione, non possiamo fare a meno di chiederci come sia possibile allora che ancora oggi, 23 gennaio, non si parli più del rinnovo del contratto dei docenti ormai scaduto. Non ci spieghiamo nemmeno le ragioni per cui la UIL scuola, dopo aver indetto uno sciopero per il 21 dicembre, ma successivamente convocata dal ministro Brunetta, abbia subito fatto marcia indietro. Se poi pensiamo che la finanziaria riserva ai docenti soltanto la vacanza contrattuale, non possiamo fare a meno di sentirci indignati. La giustificazione è sempre la stessa Non ci sono soldi!!!!??? Davvero? Ci piacerebbe sapere dove siano andati a finire i soldi risparmiati dal ministero dell'istruzione grazie ai tagli applicati nei due anni dal suo insediamento: tagli sugli organici, sulle supplenze, sul fondo di istituto delle scuole , per saturazione delle cattedre a 18 ore senza clausola di salvaguardia ecc........

E che dire dell'operazione della riforma che riguarderà la scuola secondaria superiore e che influirà pesantemente sulla qualità della nostra scuola come già successo per le scuole di ordine inferiore?

L’applicazione della riforma fu posticipata nel dicembre 2008 al fine di lasciare più tempo per definirne l’assetto. E’ possibile che oggi 22 gennaio ancora non sia possibile sapere quali saranno i quadri orari ufficiali?

Il ministro Gelmini non perde occasione di definire la sua riforma una riforma epocale, la più importante dopo quella di Gentile (ministro forse un po’ datato ma certamente più lungimirante). Quello che il Ministro Gelmini non dice, anzi continua a negare, è che si tratta soprattutto di una riduzione di orario, di docenti, di qualità. Forse crede che l’opinione pubblica non sappia leggere tra le righe e non veda che è un misero tentativo di garantire una scuola “essenziale “ , ma povera di risorse?

Guardando i quadri orari, non ufficiali ovviamente, è chiaro che c’è poco di tutto. Che presa in giro......poco italiano, poco latino, (materia che guarda caso induce a riflettere e a pensare), poco inglese (che di fatto non è stato potenziato, ma nel migliore dei casi non viene tagliato), via il francese perché non serve più, poche ore di materie scientifiche.....facciamo finta di aggiungere geografia, in realtà viene accorpata con le ore di storia, ovviamente materie come musica e arte praticamente non esistono più..............proprio una bella riforma per una scuola che tutta l’Europa ci invidierà senza dubbio!!!!.

E’ notizia di questi giorni che la Commissione Cultura abbia deciso a metà dicembre non solo di mettere mano ai quadri orari, ma anche di sostituire gli indirizzi già previsti: perché non sostituire il Liceo Tecnologico con il Liceo Informatico? Come se un indirizzo di studi fosse un paio di scarpe da cambiare in base all’occasione.

Una grande bagarre, un sito dedicato a chi vuole dire la sua, per condividere, ascoltare e raccogliere opinioni. Peccato che chi dice la sua si trova solo ad esprimere un’idea, che forse verrà letta da qualcuno (probabilmente i colleghi) ma di sicuro non ascoltata o presa in considerazione. Pensare di avere una risposta, non dal collega che si premura di farlo, ma dalla “cabina di regia”, ha lo stesso effetto del chiedere un aumento di stipendio. Chi si preoccupa dei docenti che saranno presto soprannumerari, dei precari che continueranno ad essere precari (ma il Ministro ha pubblicamente informato che le graduatorie il prossimo anno saranno esaurite, non proviamo nemmeno a chiederci come, sicuramente si è trattato di una svista) ma soprattutto chi si preoccupa delle famiglie che ancora oggi non sanno come decidere per il futuro dei propri figli?

Il nostro Paese avrebbe bisogno di una scuola che sappia far crescere il senso critico delle nuove generazioni, che insegni i valori costituzionali, non solo quelli religiosi, e che rompa lo spiccato individualismo dei singoli costruendo basi comuni su cui costruire una nazione vera.

Il nostro compito di docenti è quello di lavorare affinché la scuola sia luogo strategico per una nuova coesione nazionale che abbia carattere, ripetiamo, etico e morale.

Ma perchè questo possa realizzarsi, è necessario avere una scuola vera, non quella che purtroppo è stata pensata da questo governo.

ADPM
prof.ssa Lucia Iorio
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DAVANTI ALLE PREFETTURE PER DIFENDERE LA COSTITUZIONE

Bandiere italiane, bandiere viola, copie della Costituzione, uomini sandiwch con gli articoli della legge fondamentale italiana, letture collettive del testo costituzionale......ecco cosa vedrete sabato in molte città italiane.
Sabato 30 gennaio 2010
SIT-IN davanti alle prefetture

per difendere la Costituzione da possibili e ventilati attacchi. Continua a leggere!

domenica 24 gennaio 2010

REGOLAMENTI SCUOLE SUPERIORI APPROVATI, MA LA PROTESTA NON SI FERMA

Sono stati approvati in Commissione Cultura della Camera dei deputati i Regolamenti che disciplinano il riordino delle scuole superiori con cui vengono abrogate le sperimentazioni in corso, vengono ridotti gli indirizzi scolastici ed il tempo scuola, viene differenziato il livello dell’istruzione, entrano nell’istituzione scolastica Comitati tecnico-scientifici con la presenza di enti esterni. L’insieme dei Regolamenti costituisce la cosiddetta “riforma Gelmini” che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, le cui iscrizioni dovranno essere eseguite entro il prossimo marzo senza che studenti e famiglie siano a conoscenza di quale sarà la reale offerta formativa.

…….. MA LA MOBILITAZIONE CONTINUA …….


Per dire NO

· ai Regolamenti sui Licei, Tecnici e Professionali, spacciati per semplificazione, ma che invece devastano e dequalificano la scuola

· al licenziamento di migliaia di insegnanti e personale Ata della scuola

· ai Tagli alla scuola all’università ed alla ricerca

· al ddl Gelmini sull’università, che rientra nella stessa logica di privatizzazione della formazione del pdl Aprea per la scuola, che attraverso la parcellizzazione dei provvedimenti è in corso di attuazione

· al tetto del 30% per gli immigrati

· alla riduzione dell’obbligo scolastico a 15 anni

PRESIDIO AL SENATO

(Piazza Navona)

mercoledì 27 gennaio 2010

dalle ore 14.30 alle 18.00



durante la discussione dei Regolamenti sulla scuola superiore
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SIAMO TUTTI SFRATTATI!

Piano casa? Gli speculatori ringraziano!

Contestato il convegno sul piano casa organizzato dal Comune di Caserta


Questa mattina un gruppo di circa una trentina di attivisti del laboratorio sociale Millepiani di Caserta, insieme agli inquilini sotto sfratto di p.co primavera, ha interrotto il convegno sul piano casa organizzato dal Comune di Caserta presso il Duel. Un convegno al quale sarebbero intervenuti, oltre al Sindaco di Caserta, anche l'assessore all'urbanistica Moccia, il presidente di Confindustria di Caserta Della Gatta, i presidenti dell'ordine degli ingegneri e degli architetti. Un convegno al quale era invitata “tutta la cittadinanza”, come recava scritto il manifesto di pubblicizzazione dell'evento. E la cittadinanza è intervenuta! Aprendo uno striscione con su scritto “Piano casa? Gli speculatori ringraziano”, così come giorni fa avevano fatto gli attisti del Centro Sociale Spartaco di S. Maria Capua Vetere ad un convegno simile organizzato presso il teatro Garibaldi.

Con l'iniziativa di questa mattina abbiamo voluto denunciare il rischio di speculazioni edilizie in un territorio come Caserta, già saturo di costruzioni: grazie al piano casa, i palazzinari potranno ora cementificare le restanti aree sulle quali non sono stati ancora edificati quei casermoni di cemento chiamate “abitazioni”. In una città come Caserta, il cui territorio è devastato dagli scempi ambientali come le cave e la discarica lo Uttaro, dove interi pezzi di città sono stati resi edificabili e massacrati con costruzioni edilizie (come il caso Saint-Gobain), i cittadini non hanno bisogno di nuovi alloggi, quanto, semmai, di utilizzare quelli già esistenti e di dotare la città di spazi di vivibilità urbana, pubblici, verdi e gratuiti. Con l'iniziativa di questa mattina abbiamo anche voluto denunciare la condizione degli inquilini di p.co primavera, da due anni sotto sfratto, in attesa di una soluzione all'emergenza abitativa che stenta ad arrivare, anche dopo il fallimento del bando comunale per l'acquisto di nuovi alloggi. A quanto pare a Caserta non esistono stabili che il Comune possa acquistare per destinarli al diritto all'abitare dei cittadini e delle cittadine! Sappiamo che è falso! Che a Caserta gli immobili sfitti sono tanti e che la speculazione edilizia prosegue nel divorare il nostro territorio, mentre gli affitti e i prezzi delle case arrivano alle stelle! Il fatto che il bando comunale per l'acquisto di nuovi immobili da destinare a canone sociale sia andato deserto e che a Caserta esistano numerosi appartamenti sfitti o stabili disabitati dimostra come la rendita immobiliare prenda in ostaggio il nostro diritto all'abitare facendo lievitare i prezzi di mercato anche a costo di tenere gli appartamenti sfitti!

Di fronte a questa situazione, pensiamo che la soluzione al problema abitativo di P.co Primavera non sia il piano-casa varato dalla Regione Campania: costruire nuovi alloggi non farà altro che arricchire i soliti palazzinari, sottraendo spazi pubblici ai cittadini ai fini della speculazione edilizia. Per evitare speculazioni edilizie, il problema casa a Caserta deve essere risolto utilizzando gli alloggi esistenti, non costruendone di nuovi! Caserta ha bisogno di verde, di spazi pubblici, di piazze, di servizi e di diritti sociali, non di nuove speculazioni edilizie!

Per questo motivo DENUNCIAMO CON FORZA il piano-casa realizzato su misura per far arricchire i palazzinari, mentre gli affitti continuano ad essere proibitivi per lavoratori, disoccupati, precari, studenti e migranti. Come se non bastasse, ad Aprile sono previsti nuovi sfratti ai danni degli inquilini di P.co Primavera! 32 famiglie rischiano da un giorno all'altro di finire in mezzo alla strada a causa della speculazione edilizia e del potere che la rendita immobiliare ormai esercita sulle nostre vite prendendo in ostaggio anche le istituzioni pubbliche, che dovrebbero garantire l'accesso ai diritti e ai diritti sociali.

CONTRO IL PIANO-CASA

CONTRO LA SPECULAZIONE EDILIZIA E LA RENDITA IMMOBILIARE

CONTRO LA COSTRUZIONE DI NUOVI APPARTAMENTI

PER L'UTILIZZO DEGLI ALLOGGI ESISTENTI

PER GLI SPAZI PUBBLICI IL VERDE E I DIRITTI SOCIALI


Comitato Inquilini di P.co Primavera – Laboratorio Sociale Millepiani
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sabato 23 gennaio 2010

GRANDI RICERCATORI! PICCOLE VITTORIE, MA SIGNIFICATIVE

LA LOTTA PAGA!

GRANDI I PRECARI DELL'ISPRA, NONOSTANTE IL GELO, LA MANCANZA DI VISIBILITA'; CI HANNO CREDUTO ED HANNO OTTENUTO UNA PICCOLA, MA IMPORTANTE VITTORIA. E' SOLO L'INIZIO. SIAMO VICINO A QUESTI LAVORATORI CHE HANNO LOTTATO E CHE CERTAMENTE LOTTERANNO ANCORA PER DIFENDERE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO.
By precariodellaricerca

I precari dell’Ispra hanno ottenuto, dopo 59 giorni sul tetto della sede di Via Casalotti, la proroga dei contratti per un altro anno. Finalmente è finito così il presidio al freddo e al gelo. Maggiori informazioni sul sito dei precari dell’ente.

Sono stati prorogati anche i contratti degli stabilizzandi dell’Infn, che precedentemente erano stati troncati al 31 dicembre 2009.


Potete lasciare i vostri commenti a:cipcaserta@gmail.com Continua a leggere!

venerdì 22 gennaio 2010

C'E' CRISI? AUMENTIAMO GLI STIPENDI AI DOCENTI DI RELIGIONE!

SCATTI stipendiali per gli insegnanti, ma solo per quelli di religione. Lo ha stabilito il ministero dell'Economia lo scorso 28 dicembre. Mentre i sindacati della scuola sono alle prese con un complicato rinnovo del contratto in favore di tutti i docenti e gli Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) della scuola, alla chetichella quelli di religione nella busta paga del mese di maggio troveranno una gradita sorpresa: il "recupero" degli scatti (del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003) sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.

A spiegare la portata del provvedimento, che porterà nelle tasche degli interessati un bel gruzzoletto, è lo Snadir (il sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione). , Continua a leggere!

giovedì 21 gennaio 2010

SCANDALOSO: LAUTAMENTE RETRIBUITI SOLO GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

Sulla laicità della scuola italiana.
Mentre prosegue la folle cavalcata per licenziare in tempi utili (a cosa?) i regolamenti della scuola superiore - oggi si pronuncia la commissione Cultura della Camera - arriva una notizia a dir poco sconcertante, di cui si sono occupati i giornali più attenti.: Tanto più sconcertante, se comparata con il motivo per cui la cosiddetta "riforma delle superiore" (che taglia insegnanti, tempo-scuola, discipline e saperi, diritti) deve partire: come si è ripetuto molte volte, tener fede al taglio di circa 8 miliardi nel triennio seguente previsto nella Finanziaria dello scorso anno. Tanto più sconcertante, se si pensa che il contratto dei lavoratori della scuola non è ancora stato rinnovato. E che gli aumenti proposti dal Governo sono semplicemente risibili. Ancor più sconcertante se ci si ricorda che il dramma dei precari non è cessato nel momento in cui i media hanno deciso si smettere di parlarne.

E' questo il panorama in cui occorre collocare la notizia che Giulio Tremonti ha stabilito alla fine del 2009 scatti stipendiali per gli insegnanti di religione cattolica. In particolare i docenti di IRC dovrebbero trovare nella busta paga di maggio il "recupero" degli scatti (del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003) sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.

Facciamo un passo indietro, soprattutto per i non "addetti ai lavori". Gli insegnanti di IRC rappresentano una vera e propria anomalia (una delle tante!) del sistema dell'istruzione italiana. Reclutati dalla Curia - secondo i parametri del diritto canonico - ma pagati dallo Stato italiano, con i soldi di tutti i contribuenti, questi docenti godono (per merito di Letizia Moratti, ma con il placet seguente del centrosinistra) di un ulteriore privilegio: qualora considerati dalla Curia non idonei allo svolgimento della propria attività (che può sconfinare dal tentativo di proselitismo più spinto alla storia delle religioni, in una gamma di variabili più o meno pericolose, a seconda della maggiore o minore sensibilità del docente), questi insegnanti, ancora per una geniale trovata dell'attuale sindaco di Milano, non perdono posto. Ma vengono ricollocati in posizione preminente in altra graduatoria.

L'indennità integrativa speciale concessa ai docenti di Irc ("A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all'oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS a decorrere dal 1 gennaio 2003" scrive Tremonti) è stata determinata da una legge dell' '80 che per loro - virtualmente precari a vita - contemperava un aggiornamento stipendiale. Ci troviamo davanti alla beffarda situazione in cui ai 12.000 docenti di RC - di fatto di ruolo e inamovibili - verrà attruibuito un aumento di circa 220 euro in busta paga. Nulla per i veri precari che lo Stato italiano ha sfruttato negli anni per mandare avanti la scuola, sbattendoli definitivamente fuori dal circuito a colpi di Finanziaria o sottoponendoli a una faticosa, umiliante e paradossalmente stabile condizione di precariato esistenziale. Nonostante una sentenza della Corte Europea di giustizia abbia riconosciuto loro lo stesso diritto dei colleghi che però, è il caso di dirlo, evidentemente hanno qualche "santo in paradiso".
A fronte dei 200 euro mensili chiesti dai sindacati per il rinnovo del nostro contratto, il governo ha "rilanciato" con 20 euro.
Notizie dal mondo alla rovescia. E di un'opposizione che proprio non sa interpretare il proprio mandato.
Pubblicato da Marina Boscaino a 11.44
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martedì 19 gennaio 2010

CASERTA: I DOCENTI PRONTI A FORME ESTREME DI PROTESTE.

PUBBLICHIAMO IL NOSTRO COMUNICATO STAMPA, PUBBLICATO DA VARI GIORNALI. ABBIAMO SCELTO, OGNI VOLTA NE SCEGLIEREMO UNO, UN GIORNALE ONLINE CONOSCIUTO DA POCO: E' CANCELLO ED ARNONE NEWS. QUESTO E' L'ARTICOLO CHE ABBIAMO INVIATO, LO POSTIAMO PER INTERO IL GIORNO PRIMA DELLA DISCUSSIONE IN PARLAMENTO DELLA RIFORMA DELLE SUPERIORI, CHE CONTRO I PARERI NEGATIVI DI TUTTI, STA PER TOCCARE IL TRAGUARDO. SARA' DURA PER I NOSTRO GOVERNANTI, ANCHE SE DOVESSE ESSERE APPROVATA, ANDREMO AVANTI, TENENDO D'OCCHIO ANCHE I PARERI E LE DISCUSSIONI DEI VARI PARTITI POLITICI CHE DOVREBBERO RAPPRESENTARE LA MAGGIORANZA. SIAMO PRONTI A PORTARE AVANTI LE FORE DI PROTESTA PIU' DURE E COMBATTERE CON I COLLEGHI DI BENEVENTO, CHE SONO GIUTI AL DECIMO GIORNO DI PROTESTA. IL GEMELLAGGIO CONTINUA. SABATO, 16 GENNAIO, CI SIAMO RECATI A BENEVENTO A PORTARE TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA' ED IL NOSTRO APPOGGIO. IN TALE OCCASIONE, ABBIAMO PRESTATO LA NOSTRA OPERA, DANDO LEZIONE AGLI STUDENTI DI BENEVENTO, OCCASIONE PREZIOSA PER APPREZZARE ANCORA PIU' L'INSEGNAMENTO E LA SUA IMPORTANZA. A CASERTA, NON è ESCLUSO CHE POTREMMO DARE LEZIONI GRATUITE AI RAGAZZI, IN ORARIO POMERIDIANO, PER DARE UN SEGNALE FORTE AL GOVERNO CHE TAGLI, MA NON CUCE.
PICCOLA PARENTESI: AGGIORNAMENTO DELLA VENDITA DEI CALENDARI, ANCORA NESSUNA RISPOSTA UFFICIALE, MA SIAMO OTTIMISTI; ALCUNI POLITICI LOCALI, CI HANNO CONTATTATO PER FAR SI' CHE IL LORO PARTITO COMPRASSE I CALENDARE, MA FORSE ERA SOLO UNA BUFALA, STIAMO PERCORRENDO ALTRE STRADE E PRESTO VI TERREMO AGGIORNATI. INTANTO, DOPO LA CONFERENZA DI DICEMBRE, E' INIZIATA LA NOSTRA OPERA DI INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE, ABBIAMO VOLANTINATO E CONTINUEREMO A FARLO ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI. IN FUTURO, COSI' COME AFFERMATO NELL'OCCASIONE DELLA CONFERENZA, INCONTREREMO: SINDACATI E PARTITI POLITICI E RIBADIAMO, SE DOVESSE MANCARE IL NOME DI QUESTO O QUEL PARTITO O SINDACATO, IL SIGNIFICATO E' SOLO UNO, CI AVRANNO SNOBBATO; E NON SARA' STATA UNA NOSTRA MANCHEVOLEZZA. BASTA RILEGGERE LA SINTESI DELLA CONFERENZA, PRESENTE IN UN POST PRECEDENTE PER CAPIRE. LA NOSTRA INTENZIONE E CONVINZIONE, E' QUELLA DI ANDARE AVANTI E PROPORRE A PARTITI E SINDACATI L'INGRESSO DALLA PORTA PRINCIPALE E NON DA SEMPLICI ISCRITTI; SOLO IN QUESTO MODO POTREMO INZIARE LA NOSTRA ATTIVITA' VERSO UN CAMBIAMENTO VERO E RADICALE DELL'ITALIA E LA DIFESA DEI POSTI DI LAVORO TUTTI E, NON SOLO QUELLI DEL PERSONALE SCOLASTICO. FINORA, PARE CHE FORSE CI SIA POCA COMPRENSIONE, MA CONTINUEREMO SENZA FERMARCI.
* Autore: Tilde Maisto
* Articolo in: Caserta/Casertavecchia, Scuola/Formazione

da Cancello Ed Arnone News

Gli insegnanti precari di Caserta si associano alle legittime rimostranze dei colleghi sanniti che, da cinque giorni occupano il comune della città. Ennesima protesta per il reiterato atteggiamento del Ministero della Pubblica Istruzione, in materia di decreti salvaprecari e di tagli sui quali non c’è stato alcun arretramento.

Nel Paese Cristiano, dove regna il partito dell’amore, non abbiamo trovato né carità nè amore. Nel regno dei lustrini, dove la meritocrazia è associata al corpo, vogliono giudicare il nostro merito, anche se dal Vangelo, che sicuramente il capo del partito dell’amore avrà letto, si evince che non bisogna mai giudicare il prossimo. Una brutta pagina di storia per tutti; mai si erano visti tanti disoccupati né tanta precarizzazione del lavoro. L’amore è rivolto solo verso loro stessi, verso l’amorevole capo. Un governo non al servizio del Paese, ma al servizio degli interessi di potere, in cui non c’è posto per la normalità. Dove l’amore ghettizza gli stranieri e gli alunni disabili, i cui diritti sono calpestati nella totale indifferenza. Il disegno (dell’amore?) deve essere portato avanti: privatizzare, privatizzare e ancora privatizzare e non solo la scuola. A tutto ciò rispondiamo con orgoglio, sdegno e combattività. Siamo pronti, come i colleghi di Benevento , a forme estreme di protesta, non ultimo lo sciopero della fame, fino a quando i nostri lesi diritti non verranno ripristinati. Lavoro per tutti e istruzione per tutti. Pronti a sfondare le porte mentali dell’indifferenza e dell’ignoranza governativa. Pronti a seguire il consiglio della Gelmini, dottoressa in diritto, che a cuor leggero ha consigliato di occuparci di politica. Certamente, potremmo seguire l’unico consiglio sensato partorito dalla mente ministra e entrare in politica; dove a piccoli passi cambiare dall’interno, non solo dei partiti, ma anche dei sindacati, il disastroso status italico. Non è facile zittire il malcontento generale, nonostante il controllo totale dei media nazionali. Ci auguriamo che questo governo, somigliante ad un famoso personaggio di Collodi, diventi presto umano, buono e come quel burattino non dica più bugie.

Insegnanti Precari Caserta- cell. 334/5459124- cipcaserta@gmail.com Continua a leggere!

venerdì 15 gennaio 2010

CASERTA: SOLIDARIETA' AI DOCENTI SANNITI.MAIL AI COMPONENTI COMMISSIONE CULTURA

DA OLTRE 15 GIORNI I COLLEGHI SANNITI, OCCUPANO IL COMUNE DI BENEVENTO. RISPOSTE CONCRETE FINORA NON CI SONO STATE. SIAMO CON LORO, PERCHE' IL LORO LOTTARE E' ANCHE IL NOSTRO. LA SCUOLA STATALE E' DI TUTTI, IL LAVORO E' DI TUTTI.
Quello che sta accadendo in questi giorni è un brutto film che non avremmo mai voluto vedere. Andare avanti: questa la parola d'ordine, nonostante i pareri negativi di Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, Conferenza Unificata Stato Regione e le sostanziali eccezioni sollevate dal Consiglio di Stato. Non sta filando tutto liscio, ma loro vanno avanti comunque.Altrimenti come farebbero a mantenere fede alla previsione di taglio per il prossimo anno scolastico, preventivata dalla Finanziaria dell'anno scorso? Perché è questo il motivo della fretta e - di fatto - la causa di questa cosiddetta riforma. Lo slittamento ulteriore delle iscrizioni alla fine di marzo è certo. Il conseguente slittamento della mobilità e della costituzione degli organici manderà le scuole in tilt. Alcuni di noi hanno scritto questa petizione, sperando di far leva sul senso di responsabilità dei membri della Commissione Cultura della Camera, che devono ancora emettere un parere.
Prego tutti coloro che leggeranno di firmare. Il testo è quello riportato qui sotto.


APPELLO URGENTE!!!!!!!!!!DIFFONDETE
Inondiamo di mail i membri delle Commissioni cultura di Camera e Senato che dovranno esprimere il previsto parere sul riordino delle scuole superiori martedì 19 e mercoledì 20 gennaio

Il governo aveva intenzione di provvedere all approvazione definitiva dei regolamenti entro gennaio dopo il via libera delle Commissioni parlamentari. Il parere del Consiglio di Stato del 13/01/10 impone però al governo, che voleva procedere con decreti ministeriali, la definizione di nuovi regolamenti sui programmi, sull articolazione delle cattedre, sugli indicatori per la valutazione e l autovalutazione, che dovranno essere sottoposti ai pareri del CNPI, del Parlamento e del CdStato. Ciò garantisce un po di controllo in più, ma impone quindi un ulteriore e insostenibile allungamento dei tempi aggravando la confusione oggi presente.

Vi invitiamo a inviare il testo in calce entro mercoledì 20 gennaio ai componenti dell ufficio di presidenza e ai capigruppo delle VII Commissioni di Camera e Senato.

Bologna: Bruno Moretto L.S. Sabin Bologna, Orazio Sturniolo L.S. Copernico

Milano: Antonella Loconsolo, genitore IIS Cremona, Michele Russi, genitore IIS Agnesi, Luigi Ambrosi, genitore IIS Virgilio, Roberto Rivolta, ITIS Curie, Micaela Pisauro, IIS Varalli, Elisabetta Daina, ITIS Giorgi, Mario Piemontese L.S. Marconi

Parma: Roberta Roberti, ITIS Leonardo da Vinci, Rosanna Greci, L. C. Romagnosi, Emilietta Bussacchini, L.A. Toschi, Luisa Puzzarini , L.S. Marconi, Cecilia Derossi, genitore L.S. Ulivi, Beatrice Aimi, ISS Giordani, Paola Pavesi, ITC Melloni

Prato: Andrea Bagni, ISIS Gramsci-Keynes

Roma: Marina Boscaino L.C Plauto Roma, Carla Spaziani, genitore L.S. Cavour, Claudio Stamegna genitore L. C.Mamiani, Mirella Ariamone L. C. Anco Marzio, Angela Nava, Pres. C.G.D.

Trapani: Ornella Ingoglia, IPSCTS G. Bufalino.


Destinatari


Per evitare che entrino in funzione sistemi antispam, vi consigliamo di ripetere l'invio del messaggio per ogni indirizzo.

Camera

Aprea,Ciocchetti,Detorre,Frassinetti,Ghizzoni,Goisis,Granata, Latteri,Nicolais, Zazzera.

Senato

Asciutti, Barelli,Giambrone, Marcucci, Peterlini, Pittoni, Possa,Rusconi, Valditara, Villari, Vita.

Testo da inviare, copia e incolla.


Oggetto: richiesta rinvio riforma superiori

La riforma va ripensata, la riforma va rinviata.

Riduzione del tempo scuola,azzeramento delle sperimentazioni, scomparsa dei laboratori, nuovi indirizzi ancora indefiniti nei quadri orari e negli obiettivi di apprendimento, un biennio che canalizza invece di orientare: ecco cosa prevede il riordino delle scuole superiori. Gli effetti di tali modifiche produrranno un peggioramento dell offerta formativa, gravi conseguenze sull organico e anche sul regolare avvio del prossimo anno scolastico.

Il parere critico del Consiglio di Stato, che si aggiunge a quelli del CNPI e della Conferenza delle Regioni obbliga il governo ad ulteriori ridefinizioni dei contenuti del riordino delle scuole superiori e a nuovi adempimenti di legge, che allungheranno ulteriormente i tempi di approvazione.

I ritardi e le incertezze sono causati dall improvvisazione con cui sono stati prodotti provvedimenti legati alla necessità del risparmio e sviluppati senza un reale coinvolgimento delle scuole e una valutazione delle loro esperienze. Tali ritardi stanno impedendo alle scuole di programmare per tempo la propria offerta formativa e a genitori e studenti di poter effettuare una scelta così importante con un minimo di consapevolezza.

Pertanto chiedo alla Commissione cultura di proporre al Ministro il rinvio almeno di un anno dell entrata in vigore della riforma affinché possa essere radicalmente ripensata.

Firma&&&.. scuola&&&&&.., qualifica&&&&&
Pubblicato da Marina Boscaino a 08.53
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giovedì 14 gennaio 2010

BENEVENTO: SFONDIAMO IL MURO DELL'INDIFFERENZA

ECCO IL COMUNICATO DEI PRECARI DI BENEVENTO. E' IL QUARTO GIORNO DI OCCUPAZIONE.
DIFFONDETELO.
LO STESSO, L'HO ACCOMPAGNATO AD UN ARTICOLO CHE RENDE L'IDEA CHE CHI CI GOVERNA, NON HA DIMISTICHEZZA CON IL BUON SENSO.

COMMENTI:
Anonimo Anonimo ha detto...
forza, che solo con la lotta si vince!

http://www.diggita.it/story.php?title=BERLUSCONI_E_I_SONDAGGI_UNA_STORIA_DAMORE_E_UN_EGO_SUPER-1

Precari sui tetti da 52 giorni, comuni , fabbriche e uffici occupati, presidi alle Prefetture, gridi d'allarme ovunque: lavoratori in crisi a causa della crisi. Improvvisamente ci si ritrova senza alternative, senza prospettive completamente abbandonati dalla propria famiglia: lo Stato. La Costituzione sancisce che questo bel nucleo familiare dovrebbe garantire lavoro, dignità ,sostegno economico in caso di disoccupazione ..Ci guardiamo intorno e ci chiediamo dove sia finita la nostra famiglia, proprio ora che è necessario il suo sostegno, il suo intervento. E' distante concentrata esclusivamente sugli interessi personali del capofamiglia Ci arrampichiamo sui tetti, gridiamo, manifestiamo ma non cambia nulla i genitori sono assenti troppo concentrati a concentrar poteri nelle mani dei pochi figli eletti. E i milioni di sfortunati brutti anatroccoli? Per loro solo pedate e umiliazioni. Improvvisamente l'anormalità si trasforma in normalità: normale vedere il disoccupato che rivendica diritti, normale assistere alle occupoazioni, non fa scalpore o non commuovono più le vite spezzate e la disperazione in fondo sono così che vanno le cose perchè è normale tutto serenamente normale nella nostra grande famiglia Cristiana... Cosa bisogna fare a questo punto ci si chiede per scuotere le coscienze sopite di tutti? Siamo nel Comune di Benevento da quattro giorni a denunciare anomalie ,a rivendicare diritti, a risvegliar coscienze consapevoli del fatto che cozzeremo contro l'ennesimo muro dell'indifferenza. Non ci arrenderemo, la tenacia prima o poi sfonderà quel possente muraglione... Troppe domande senza risposte, tante anomalie e ambiguità da scoprire: perchè il Governo non sblocca i trenta milioni di euro destinati ai lavoratori precari della scuola campana? Perchè non viene erogata l'indennità di dispccupazione a seguito della sottoscrizione del contratto di disponibilità? Perchè non vengono rispettati gli accordi presi in estate con la Regione Campania? per quale motivo non vengono mantenuti gli impegni assunti dai nostri rappresentanti Istituzionali Viespoli e De Girolamo? Perchè non si provvede a sdoppiare 42 classi della nostra provincia sovraffollate e quindi non sicure? Perchè agli alunni disabili non viene garantito un equo diritto allo studio? E' necessario attivare un tavolo interistituzionale urgente , non si può continuare a tacere, urge chiarezza. La cultura deve essere il fondamento principale della nostra società e noi ce ne riapproprieremo proprio da questa sala consiliare. Oggi dalle ore 17:00 una scuola per tutti: lezioni di recupero gratuite tra i banchi di Palazzio Mosti in tutte le discipline. La nostra professionalità rinnegata a servizio della comunità, della gente, della nostra grande famiglia.
Dal Presidio di Palazzo Mosti il Cips non si arrende Continua a leggere!

lunedì 11 gennaio 2010

http://www.diggita.it/story.php?title=LA_STORIA__APPARTIENE_A_TUTTI-_ESSA_VIENE_SCRITTA_QUOTIDIANAMENTE_DAGLI_UOMINI_COMUNI

http://www.diggita.it/story.php?title=LA_STORIA__APPARTIENE_A_TUTTI-_ESSA_VIENE_SCRITTA_QUOTIDIANAMENTE_DAGLI_UOMINI_COMUNI
13 gennaio: ULTIM'ORA: AI DOCENTI PRECARI SI SONO UNITI NELLA PROTESTA ANCHE PRECARI DI ALTRI SETTORI.
ECCO I SENTIMENTI CHE ANIMANO I PRECARI DI BENEVENTO. LO POTETE INTUIRE, MA ANCHE TOCCARE ATTRAVERSO QUESTO COMUNICATO CHE CI HANNO INVIATO IN DATA ODIERNA (12 GENNAIO).
"La prima lunga notte d'occupazione della sala consiliare del Comune di Benevento è trascorsa. Siamo intenzionate a rimanere ad oltranza fino a quando le nostre vertenze non saranno ascoltate. Costrette da un futuro sottratto e da diritti calpestati improvvisamente alle nostre tranquille vite d'insegnanti e di mamme. a diventare pioniere delle proteste e delle rivendicazioni. Dall'alto di un tetto abbiamo lanciato la nostra denuncia,il nostro grido d'allarme si sono diffusi rapidamente in tutta Italia. Ora qui , a Palazzo Mosti,da questa Sala lanciamo un ulteriore appello: verità a galla. Riappropriamoci del vero, denunciamo pubblicamente quanto viene taciuto. La scuola vive attualmente uno dei peggiori momenti della storia ,sta lentamente scivolando in un baratro; la cultura lascia pian piano inesorabilmente il posto all'ignoranza; il bene pubblico al collasso quello privato sempre più sovvenzionato prenderà presto il sopravvento. Noi diciamo BASTA e rivendichhiamo quanto ci è stato ingiustamente scippato. Dal simbolo della nostra città indirremo un'assemblea pubblica in cui renderemo noti i dati raccapriccianti emergenti dalle scuole sannite a seguito dei tagli all’istruzione pubblica, e a quelli occupazionali. Cominceremo dalle 16:00 di oggi . Con l'arrivo dell'Assessore Regionale Corrado Gabriele, renderemo pubblicamente noti tutti i report dettagliati che la Regione Campania ha inoltrato al Ministro Gelmini e al suo staff a cui non è mai seguita una risposta. Dal presidio di Palazzo Mosti le leonesse sannite sempre più agguerrite"


SIAMO CON I PRECARI ED AMICI DI BENEVENTO. SIAMO PER IL CAMBIAMENTO DELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE. SI STANNO SCRIVENDO LE PIU' BRUTTE PAGINE DELLA STORIA DELL'ITALIA: FERMIAMOLI. LA STORIA NON LA SCRIVONO I PADRONI, MA LE PERSONE COME NOI, COME TE E COME VOI. NON CAMBIAMO DISCORSI, NON VOLTIAMO IL VISO DALL'ALTRO LATO: AGIAMO TUTTI INSIEME. LEGGETE QUESTO POST CHE HO TROVATO SU INTERNET CHE PARLA DI STORIA E LEGGETE IL POST SUCCESSIVO DEI PRECARI DI BENEVENTO. SENTITE QUANTA DISPERAZIONE, ORGOGLIO E VOGLIA DI COMBATTERE.
C.R.
ULTIM'ORA: DOMANI L'ASSESSORE CORRADO GABRIELE SARA' A BENEVENTO A FIANCO DEI PRECARI. LA VISITA E' PREVISTA PER LE ORE 16,00.

CONTINUA LA NOSTRA CRONACA SULLA SCUOLA E SULLE PROTESTE. A BENEVENTO I COLLEGHI HANNO TRASCORSO UNA NOTTE FATICOSA. IL PAVIMENTO E' DURO COME MATERASSO, MA ESSI ERANO CONTENTI NONOSTANTE TUTTO. LA LORO CONTENTEZZA, DERIVA DAL FATTO DI AVER MOSTRATO ORGOLIO E OTTIMISMO. TUTTO PUO' CAMBIARE SE SIAMO IN TANTI. NOI DI CASERTA SIAMO A FIANCO DEI NOSTRI COLLEGHI E PRESTO A CASERTA, PARTIRA' UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SUI DISASTRI DELLA PSEUDORIFORMA GELMINI. LA MINISTRA GELMINI, FORSE SOLO UNA VOLTA, RITROVANDO IL SENNO, HA PRONUNCIATO DELLE PAROLE DEGNE DI NOTA, SOLA UNA VOLTA CI HA DATO UN BUON CONSIGLIO. IN SINTESI LA GELMINI (S)PENSIERO: LASCIATE LE SCUOLE ED ENTRATE IN POLITICA. EBBENE, CARISSIMO MINISTRO, A CACCIARCI DALLE SCUOLE CI PENSA LEI ED IL SUO GOVERNO, PER LA POLITICA CI PENSIAMO NOI, SICURAMENTE PIU' CAPACI DI LEI, PERCHE' RECLUTATI ATRAVERSO ALTRI CANALI. CARA MINISTRO, FORSE POTREMMO ASCOLTARE IL SUO CONSIGLIO, ENTRARE IN POLITICA, PER CAMBIARE DALL'INTERNO CIO' CHE NON VA, MA ENTRARE ANCHE NEI SINDACATI DALLA PORTA PRINCIPALE. DALL'INTERNO DI QUESTE ASSOCIAZIONI POTREMMO CAMBIARE VERAMENTE LE COSE. SE I COLLEGHI SONO PRONTI PER UN'OPERAZIONE DEL GENERE, SIAMO PRONTI AD APPOGGIARLI, ANCHE SE CON LA CHIUSURA DI CERTE ISTITUZIONI, TUTTO CIO' RESTA COMUNQUE MOLTO DIFFICILE DA ATTUARE. LA PROMESSA CHE, FACCIAMO A TUTTI I COLLEGHI E' DI PROVARCI A PICCOLI PASSI, MA SENZA USCIRE DAL MONDO DEL LAVORO, SAREBBE TROPPO FACILE PER I GOVERNANTI CHE CI RITROVIAMO. UNA PICCOLA PARENTESI PER L'INTERVENTO DEL LEGHISTA CASTELLI AD ANNOZERO: CARISSIMO (SE LO MERITA?), CHE LA CLASSE POLITICA ITALIANA(DI QUESTO GOVERNO), PROVENISSE DA CLASSI DI 44 ALUNNI, NON NE DUBITAVAMO; I RIUSLTATI SI VEDONO. Continua a leggere!

BENEVENTO: I PRECARI OCCUPANO PALAZZO MOSTI

ULTIM'ORA: A BENEVENTO I PRECARI OCCUPANO!!!!!!!!!
Stamattina alle 9:15 un gruppo di attivisti delCips- Comitato Insegnanti Precari Sanniti ha occupato la Sala Consiliare di Palazzo Mosti per protestare contro l'ennesimo bluff del Ministero della Pubblica Istruzione : il decreto salvaprecari che non ha salvato alcun lavoratore se non la faccia del Ministro Gelmini e del Governo che rappresenta. I tagli sono stati confermati, nessuna legge o piano programmatico che possa risolvere la nostra situazione è stata emanata. Contratto o non contratto di disponibilità tra qualche mese per tantissimi le prospettive di lavoro sono pari a zero. Tanti colleghi, dipendenti decennali privi purtroppo dei requisiti richiesti, sono già scomparsi quest'anno nell'indifferenza generale lasciandoli senza sostegno al reddito alcuno. Per la prima volta nella storia della Repubblica lo Stato licenzia i propri dipendenti decennali senza offrire loro alcun sbocco o alternativa. Il nostro Governo si comporta e agisce come uno dei peggiori datori di lavoro: ci caccia via senza permetterci confronto e dialogo. Sfruttati per anni senza che ci venisse concessa l'assunzione pur avendo superato i tre anni consecutivi di servizio . Governo indifferente che sancisce la nostra lenta e dolorosa scomparsa lavorativa , offende la nostra dignità, mina le nostre prospettive . Non possiamo tollerare altre bugie assurde, non resteremo inermi a guardare mentre ledono i nostri diritti e ci scippano il futuro. Non siamo caduti nella trappola della guerra tra poveri e seppure abbiano provato a metterci l'uno contro l'altro con la trovata dei contratti di disponibilità, non ci sono riusciti. Siamo vincenti perchè uniti e solidali, e con l'occupazione di oggi diamo vita ad un presidio permanente per coinvolgere tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro, coloro che vivono nella precarietà e nel silenzio e coloro che non hanno mai lavorato.
Faremo una rete di mutuo soccorso che sappia riunire tutte le vertenze lavorative presenti sul territorio per individuare strumenti utili come le casse di resistenza che rappresentano una risposta concreta ai bisogni dei lavoratori in lotta.
Non ci metterano il bavaglio, non ci faranno scomparire!
Dal Municipio insorgente di Palazzo Mosti
Cips-COMITATO INSEGNANTI PRECARI SANNITI Continua a leggere!

domenica 10 gennaio 2010

GELMINI DIMETTITI....

MOLTO VOLENTIERI IMPORTO QUESTA INIZIATIVA E SPOSO PIENAMENTE LA CAUSA. APPELLO AI CASERTANI AFFINCHè ARRIVINO ALLE REDAZIONI DI QUESTI GIORNALI MIGLIAIA DI CARTOLINE, MA ANCHE MILIONI. DOMANI TUTTI A COMPRARE I FRANCOBOLLI.

INIZIATIVA POPOLARE E' UN DOVERE DI TUTTI PARTECIPARE

Diversi colleghi stanno inviando cartoline con scritto "Gelmini dimettiti" ai seguenti giornali, invito tutti a partecipare all'iniziativa
NON LASCIAMO CHE DEI DITTATORI DISTRUGGANO LA CULTURA DELLE FUTURE GENERAZIONI

Corriere della sera
Via Solferino 28 20121 Milano

La Repubblica 2.991.000 copie
via Cristoforo Colombo, 90
00147 Roma Continua a leggere!

sabato 9 gennaio 2010

IL GOVERNO CONSIGLIA DI COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE CON LA PROSTITUZIONE: VERGOGNA!

Viceministro Castelli, si vergogni!

Comunicato del Forum Insegnanti
9 gennaio 2010

Caro viceministro, si vergogni! Lei è lì per rappresentare il popolo italiano e se un cittadino ha qualcosa da dire ha il dovere di ascoltarlo e soprattutto di non deridere e insultare i cittadini che espongono i problemi dovuti alla situazione a cui voi, classe dirigente, avete portato l'Italia.
Vogliamo consigliarle di ripetere bene la storia. Al popolo che protestava perchè non aveva pane, la regina Maria Antonietta rispose sprezzante: "Se non avete pane, mangiate brioche". Ebbene, poco dopo il popolo fece la rivoluzione e sappiamo tutti bene la fine che ha fatto la regina.
La precaria siciliana le dice che a Palermo non si trova lavoro neanche da shampista e lei, preso dalla sua retorica razzista anti-meridionale, risponde di andare a lavorare... facendo anche vergognose osservazioni sul suo essere "giovane e carina": per cosa? per andare a prostituirsi forse? Complimenti davvero! Lei sì che capisce il Paese, i suoi problemi, le sue preoccupazioni!
Abbiamo inoltre scoperto che la scuola che il governo e la Lega hanno in mente è quella di metà '900, con 44 alunni per classe. Confortante sapere che invece di andare avanti state riportando la scuola indietro al secolo scorso.
Il Forum Insegnanti Continua a leggere!

venerdì 8 gennaio 2010

COME DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA.......IN BREVE TEMPO

DAL MANIFESTO
Per sopprimere la scuola pubblica, dopo aver ottenuto entro fine gennaio il lasciapassare dai palazzi della politica, nel 2010 si passi ad attuare una riforma delle superiori facendo slittare di sessanta giorni il termine per decidere il corso superiore a cui iscriversi. Si riducano i corsi, incluse le sperimentazioni nazionali e autonome. Si impoveriscano i contenuti. Si diminuiscano le ore di scuola degli studenti per risparmiare soldi.
Di fronte alle possibili resistenze, si inizi a parlare di ore opzionali-facoltative.
Si riducano gli indirizzi anche dei nuovi istituti tecnici e professionali alternativi ai licei.
Per sopprimere la scuola pubblica, si continui con l’abbattimento violento dei posti di lavoro: che sulla carta corrispondono, come nel 2009, ad oltre 40.000 docenti e 15.000 Ata (amministrativi, tecnici ed ausiliari)
in meno.

Non si tenga conto della rimostranze di sindacati, associazioni e movimenti in difesa dei precari, su cui si abbatterà la scure dei tagli. Migliaia di supplenti che da anni operavano stabilmente nella scuola si ritroveranno senza lavoro.
Si ricordi loro che il governo ha confermato anche per il 2010-2011 il ridicolo decreto «salva-precari» per gettare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica.
Per abbattere la scuola pubblica si sostenga che la spesa dell’Italia per l’istruzione è troppo alta e che rispetto ai paesi dell’area Ocse il nostro paese vanta uno dei rapporti alunni-docenti più distanti dalla media di riferimento. Non è vero, ma l’importante è ripeterlo. I dati sono «gonfiati» dall’alto numero di docenti di sostegno presenti nelle nostre scuole: l’Italia inserisce i disabili nelle classi, non crea classi differenziali;
in altre realtà i docenti di sostegno sono a carico del Ministero della Sanità, ma questo non si deve sapere.
Soprattutto, non risulti che chi vuole abbattere la scuola pubblica ce l’abbia in alcun modo con i diversamente abili.
Di fronte a estremisti che facessero notare come un alto numero di docenti sia legato anche al territorio disomogeneo della nostra penisola, con molte zone montane e isole dove esistono corsi anche con meno di dieci iscritti, si rida in faccia. Ancora: di fronte a chi vi farà notare come la politica dei tagli ad ogni costo giunga proprio con l’aumento di alunni e studenti iscritti nelle classi italiane - quest’anno, rispetto al 2008, ci sono stati 37.441 allievi in più, - dite che si tratta solo di propaganda comunista.

Per sopprimere la scuola pubblica, la prima tranche di tagli, quella relativa all’anno 2009, prodotta attraverso l’introduzione del maestro prevalente in primaria e l’attuazione della riforma alla secondaria di primo grado, bisogna continuare senza paura a tagliare. Nel 2010 la riduzione di ore alle superiori ci permetterà di sopprimere almeno 10-15 mila docenti di ruolo alle Superiori.
Ricordiamo che il 14 dicembre del 2009, il ministero Gelmini ha inviato agli istituti una nota, la n. 0009537, che anche per l’anno scolastico in corso continuerà a non garantire le risorse finalizzate al funzionamento
didattico e amministrativo. Nella nota si aggiunge di tagliare del 25% sulle pulizie delle aule scolastiche e che «la rimanente somma è destinata alle spese per supplenza, funzionamento ed esami di Stato». Così si scaricherà gran parte del lavoro sui bidelli sopravvissuti alla riduzione già varata dal ministro.
Per sopprimere definitivamente
la scuola pubblica italiana. Continua a leggere!

mercoledì 6 gennaio 2010

GILDA: CENTOMILA CARTOLINE AL PREMIER

PUBBLICHIAMO L'INDIRIZZO MAIL PER CHI CI VOLESSE CONTATTARE: cipcaserta@gmail.com

LEGGETE, ANCHE I POST SEGUENTI. LA TELENOVELA CONTINUA...SUL POST DEI PRECARI

Questa sera ad Anno Zero, la nota trasmissione condotta da Santoro, ci saranno pure i precari.La trasmissione andrà in onda questa sera 07 gennaio 2010, in prima serata


IL SINDACATO GILDA, PREOCCUPATO FORSE, DI PERDERE PARTE DEGLI ISCRITTI, HA DICISO DI METTERE IN ATTO L'INIZIATIVA CHE SEGUE. IN FATTO: INVIARE CENTOMILA CARTOLINE AL PREMIER, PER FAR SI' CHE LA RIFORMA DELLE SUPERIORI NON DECOLLI (PER ORA?). COSA SI ASPETTA GILDA DAL PREMIER? CHE SI COMMUOVA E DICA: VOLEMOSE BENE (COME IL PAPA)? SIAMO IL PARTITO DELL'AMORE E DISTRIBUIAMO AFFETTO, EDUCAZIONE, CORTESIA, AMORE....? O FORSE CON MALIZIA, DOPO AVER FATTO INVIARE LE CARTOLINE, IL PREMIER NON SI COMMUOVE E, ALLORA CHE SI FA? cOMUNICATO UFFICIALE DELA SINDACATO GILDA: ABBIAMO TENTATO TUTTE LE STRADE, CON QUESTO GOVERNO NON C'E' DIALOGO...E FIRMIAMO.
MI CHIEDO COSA STARANNO METTENDO IN ATTO GLI ALTRI SINDACATI, OGGETTO DEI NOSTRI PENSIERI? CHE FANNO SNALS, UIL E CISL? STANNO IN SILENZIO STAMPA? PER CASO, STANNO ATTUANDO LA TATTICA DELLE SQUADRE DI CALCIO CHE QUANDO SONO IN CRISI, ATTUANO IL SILENZIO STAMPA? E COME LE SQUADRE DI CALCIO, DOPO GIOCHERANNO BENE? O ALAMENO LEALMENTE?


il sindacato, preoccupato per le ripercussioni sui docenti, chiede loro di sottoscrivere i timori e farli pervenire al Capo del Governo: l’attuazione dei nuovi regolamenti è stata "condotta celermente e a marce forzate" e "non ci sono le condizioni per cominciare dal 2010/11". Ma l'approvazione potrebbe arrivare prima del postino.
Il coordinatore della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, è stato di parola: poche settimane fa, ad inizio dicembre, aveva promesso che il suo sindacato avrebbe presto intrapreso un’importante iniziativa contro l’avvio immediato della riforma del secondo ciclo. E così è stato. Almeno 100 mila cartoline prestampate, stanno infatti per essere distribuite, in occasione del ritorno dalle vacanze di Natale, ai docenti degli istituti superiori di tutta Italia per invitarli a sottoscriverle e ad inviarle al più presto al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per dirgli chiaramente che "non ci sono le condizioni per cominciare dal 2010-2011 questa riforma".
Sulle cartoline si legge che "la riforma dell’istruzione superiore, condotta celermente e a marce forzate, dovrebbe essere applicata dall’anno prossimo, ma troppi sono ancora i nodi da sciogliere e troppo stretti sono i tempi perché le famiglie e i docenti possano avere la giusta cognizione delle novità che riguardano scelte fondamentali per i giovani. Ancora incerti sono: i nuovi indirizzi; le nuove classi di concorso; il futuro dei docenti soprannumerari (tanti!); i curriculi".
Secondo il sindacato non basta, come ha deciso il Miur, prorogare la scadenza per le iscrizioni: anche con uno slittamento di due mesi ritieni che mancherebbe comunque "il tempo per la formazione dei docenti che dovranno applicare la nuova riforma".
La Gilda ritiene anche che le conseguenze negative derivanti da un’attuazione repentina della riforma del secondo ciclo sia già dimostrate da quelle adottate per i cicli scolastici inferiori, primaria e secondaria di primo grado, "già tutte applicate, con risultati per ora più evidenti sul bilancio dello Stato che in ambito formativo, se si considerano i tagli di risorse materiali e umane e di posti di lavoro" con "innumerevoli docenti precari che, dopo decenni, si ritrovano senza impiego".
Le cartoline si concludono con un appello al Premier, a cui si chiede "di prevedere una pausa nell’applicazione delle riforme e di rimandare di un anno l’avvio della riforma dell’istruzione superiore: un tempo più disteso permetterà scelte più responsabili per tutti ed un beneficio per il futuro del nostro paese, che Le sta sicuramente a cuore".
Per sperare in qualche effetto dell’iniziativa il sindacato dovrà indicare ai docenti che intendono aderire di fare molto in fretta: la prossima settimana la Commissione Cultura della Camera riprende ad essere operativa e tra i primi testi da esaminare risultano proprio i tre schemi di regolamento della nuova secondaria. Alcuni esponenti della maggioranza, tra cui la presidente della Commissione, Valentina Aprea (Pdl), hanno già prospettato un esito veloce e positivo. A quel punto solo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, potrebbe determinarne il rinvio. Ma ad oggi le probabilità che ciò accada sono vicine allo zero. Basterà l’iniziativa della Gilda per fargli cambiare idea?
05/01/2010 Continua a leggere!

ILLEGITTIMI I TAGLI AGLI ORGANICI

BREVE PRESENTAZIONE DI CORRADO MAUCERI.
CORRADO MAUCERI E' UN AVVOCATO TOSCANO CHE DA ANNI SI BATTE PER UNA BUONA SCUOLA DELLA REPUBBLICA. FA PARTE, MI PARE, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA. UN'ASSOCIAZIONE MOLTO ATTIVA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. LO SCORSO ANNO, HO AVUTO IL PIACERE DI ASSISTERE AD UN CONVEGNO ORGANIZZATO A ROMA, DA QUESTA ASSOCIAZIONE. SONO INTERVENUTI MOLTI PERSONAGGI, TRA CUI IL GIORNALISTA FURIO COLOMBO, MARINA BOSCAINO, LA D.S. SIMONETTA SALACONE, UN RAPPRESENTANTE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO DELL'ONDA E CORRADO MAUCERI CHE HA ILLUSTRATO A GRANDI LINEE, L'ILLEGITTIMITA' DELL'APPLICAZIONE DEI TAGLI ALLA SCUOLA. IN QUELL'OCCASIONE, HA ANNUNCIATO UN SUO RICORSO CHE DI FATTO HA PORTATO AVANTI.

Corrado Mauceri.
Il giorno 7 gennaio il TAR del Lazio tornerà ad esaminare ancora una volta
i ricorsi proposti per iniziativa del Tavolo Regionale della Toscana per la
difesa della Scuola Statale e dell’Associaizone Per la Scuola della
Repubblica.
Come è noto, con il d-l n. 112/08, convertito in legge n. 133/2008, furono
previsti tagli alla spesa per la scuola statale nel biennio per circa 8
miliardi; la Gelmini in applicazione di tale norma dispose, di concerto con il
collega Tremonti, un taglio di circa 42.000 posti sugli organici del personale
docente.
L’art. 64 del D.L. n. 112/08 aveva però previsto per l’attuazione di tali
tagli un percorso in qualche modo partecipato; in particolare dovevano essere
consultati sia le Commissioni Parlamentari sia gli organi consultivi (tra
questi il CNPI) ed infine, per la ricadute dell’organizzazione scolastica sul
ruolo delle Regioni e degli Enti locali, doveva essere sentita la Conferenza
Unificata Stato Regioni ed Enti locali...
È pure noto che la Gelmini ha proceduto in modo irregolare talché, per
evitare l’annullamento dei regolamenti, il Governo è dovuto intervenire per
affermare con decreto-legge che le irregolarità della procedura adottata dalla
Gelmini (mancata adozione del piano programmatico dopo l’acquisizione dei
pareri) si dovevano considerare regolari(!!!).
Pur dopo tale sanatoria la Gelmini ha continuato ad operare in palese
violazione delle leggi vigenti; difatti ha proceduto ai tagli degli organici
prima ancora che i relativi regolamenti fossero efficaci (i regolamenti sono
entrati in vigore nel luglio ed i tagli agli organici sono stati disposti nell’
aprile quando ancora era in vigore nella scuola primaria l’ordinamento dei
moduli); la Gelmini ha anche omesso di sentire per la ripartizione a livello
regionale degli organici la Conferenza Stato-Regioni-Enti locali.
Opposizione parlamentare, Regioni ed Enti locali che pure potevano (e
dovevano) istituzionalmente intervenire, non solo non hanno tradotto in
iniziativa politica le sollecitazioni dei Comitati dei genitori e degli
insegnanti, ma non sono intervenuti nemmeno per pretendere almeno la corretta
applicazione delle procedure previste dalle leggi approvate dalla stessa
maggioranza.
La Gelmini pertanto ha potuto fare quello che voleva e come voleva senza
alcuna difficoltà.
In questo contesto politico desolante si colloca l’iniziativa legale del
Tavolo Regionale per la difesa della Scuola Statale e dell’Associaziome Per la
scuola della Repubblica che isolatamente e pervicacemente riproporranno all’
udienza del 7 gennaio l’illegittimità dei provvedimenti adottati per i tagli
agli organici.
Ovviamente è prevedibile che, a fronte di una generale acquiescenza che ha
consentito l’effettuazione di tali tagli e di tutti gli atti successivi, il TAR
del Lazio si adopererà per trovare il modo di salvaguardare l’operato della
Gelmini.
Il “Tavolo” e l’Ass. Per la Scuola della Repubblica ce l’hanno messa tutta e
continueranno ad impegnarsi nell’auspicio che, dopo questa esperienza, tutte le
forze che hanno a cuore la scuola pubblica si rendano conto della necessità di
un impegno unitario.
Corrado Mauceri

Comitato di Firenze Per la Scuola della Repubblica Continua a leggere!

TAGLI E ANCORA TAGLI: NIENTE PREPENSIONAMENTI

CHI SI ILLUDEVA E SI ILLUDE ANCORA O SI E' FATTO ILLUDERE DA QUALCHE SINDACATO OTTIMISTA,POTRA' DEPORRE TUTTE LE BUONE ILLUSIONI IN UN CASSETTO E GETTARE VIA LA CHIAVE. NINTE PREPENSIONAMENTI, MA SOLO SUPER-TAGLI. AI TAGLI PREVISTI IL PROSSIMO ANNO, SI AGGIUNGERA' LA PERMANENZA IN SERVIZIO DEI DOCENTI CHE DI FATTO COMPIUTI SESSANT'ANNI DOVREBBERO ANDARE IN PENSIONE. TRANQUILLI NULLA DI TUTTO CIO' ACCADRA'; INFATTI IL GOVERNO LI HA PRECETTATI PER UN ALTRO ANNO. COME PREVEDIBILE: LA CATASTROFE OCCUPAZIONALE. L'EMENDAMENTO VALDITARA SUL PREPENSIONAMENTO, FATTO USCIRE AD HOC, IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI E SCIOPERI, NEANCHE L'OMBRA. CREDETE ANCORA NEL GOVERNO? CREDETE ANCORA NEL MINISTRO CHE HA FATTO DELLA MERITOCRAZIA LA SUA BANDIERA'? VOGLIAMO CHIEDERE AL MINISTRO, COM'E' DOVENTATA MINISTRO COSI' GIOVANE? VOGLIAMO CHIEDERE AL MINISTRO IN CHE MODO E CON QUALI MEZZI HA MERITATO QUEL POSTO CHE OCCUPA?

(Apcom) - Sono in prevalenza insegnanti della scuola, in particolare maestre
d'infanzia e delle elementari, le 3.500 dipendenti statali che nel 2010, in
coincidenza con il compimento dei 60 anni, avrebbero potuto accedere alla
pensione di anzianità e che invece, per effetto della legge n. 102/09,
rimarranno 'bloccate' in servizio per un altro anno: il dato si evince
applicando alla stima pubblicata ieri dall'Istituto di previdenza dei
dipendenti pubblici le percentuali delle Ragioneria generale dello Stato, rese
note a metà dicembre, secondo cui risulta che nel 2008 il 48% delle donne
dipendenti della Pa apparteneva alla scuola.
Ciò significa, considerando anche eventuali discrepanze tra medie e numeri
reali, che almeno 1.500 dei previsti 3.500 dipendenti di sesso femminile
rimasti coinvolti nella 'stretta' (sui 6.000 complessivi che ne avrebbero
beneficiato se non fosse entrata in vigore la nuova legge voluta in tempi
record dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta) saranno unità di
personale Ata - amministrativo, tecnico ed ausiliario - che operano nell'ambito
scolastico, ma soprattutto docenti.
In prevalenza lo slittamento pensionistico al 2011 riguarderà le maestre
delle scuola per l'infanzia, dove solo lo 0,5% è rappresentato da insegnanti
uomini, e della scuola primaria, dove il 96% dei docenti sono donne. Sempre
sbilanciato, ma con percentuali meno macroscopiche, il rapporto negli istituti
secondari di primo grado (dove il 77,8% degli insegnanti è di sesso femminile)
ed in quelli di secondo grado (62,3% contro il 37,7% di sesso maschile).
Come tradizione, la presenza femminile nel settore scolastico, dove l'età
media dei docenti di ruolo risulta essere di 53 anni, è particolarmente
accentuata: a fronte di una percentuale media di donne, sul totale dei
dipendenti di ruolo nella pubblica amministrazione, pari al 55%, il dato nella
scuola si eleva di quasi 30 punti (sfiorando l'84%).
Considerando, poi, che nel comparto istruzione (dalla materna alle superiori)
operano quasi un terzo di tutti i dipendenti della Pa (1 milione e 100mila su
circa 3,5 milioni), si evince che il numero di donne lavoratrici della scuola
supera oggi la considerevole cifra di 900mila unità Continua a leggere!

martedì 5 gennaio 2010

IL TAR BOCCIA ANCORA UNA VOLTA LA GELMINI

(CONTINUATE A SEGUIRE LA SAGA DEI CALENDARI. FORSE DIVENTERA' UN POST MOLTO LUNGO, MA VOGLIAMO CONDIVIDERE TUTTI I PASAGGI CON VOI. LEGGETE IL SECONDO POST DELLA PAGINA, MOLTO PRESTO TANTE NOVITA')

DA PRECARI SIRACUSA

La sentenza del TAR fa piena luce sulle bugie della Gelmini la quale continua a dire che non ci sono stati tagli nel sostegno agli alunni disabili.
da un articolo dell'Unione Sarda.

Impedire a un alunno disabile di avere un’istruzione adattata alla sua condizione significa calpestare i diritti fondamentali della persona: lo ha deciso il Tar del Lazio dando ragione ai ricorsi di tre famiglie sarde. E per la prima volta, oltre al reintegro dell’insegnante di sostegno, il tribunale ha deciso un risarcimento per il danno subito dallo studente.

Nell’isola sono 57 i ricorsi presentati dai genitori per tutelare il diritto all’istruzione dei propri figli, penalizzati dai tagli dei finanziamenti alla scuola. «Il Tar del Lazio ha riconosciuto il diritto di tre bambini con disabilità (due di Cagliari e uno di Capoterra) a ottenere non solo l’aumento delle ore illegittimamente tagliate - ha spiegato Marco Espa, consigliere regionale del Pd, già presidente dell’associazione Abc Sardegna, di familiari di bambini cerebrolesi - ma anche il risarcimento del danno dovuto alla riduzione delle ore di sostegno, nonostante la certificazione dimostrasse la necessità di un rapporto uno ad uno insegnante-alunno».

L’importanza della sentenza sta nel fatto che il giudice amministrativo «non solo ha restituito in via d’urgenza l’insegnante di sostegno agli alunni ma, addirittura, ha condannato il ministero a risarcire i danni per il periodo di illegittima riduzione delle ore». Per la prima volta in Italia, continua Espa, è stato riconosciuto «il danno esistenziale anche ai genitori». Il ministero dell’Istruzione dovrà infatti pagare quattromila euro per ciascun bimbo a cui erano state sottratte le ore di sostegno spettanti, oltre alle spese processuali».


I tribunali «continuano a dar ragione alle famiglie sarde», sottolinea il consigliere regionale che auspica anche «l’intervento della Corte dei conti per colpire chi, ministro o funzionari ministeriali, ha sbagliato e chiedere la restituzione dei soldi che lo Stato deve giustamente versare come indennizzo alla famiglie a causa della sciagurata riforma di questo governo». Inoltre, fa presente Espa, «io continuo a chiedere che l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Lucia Baire si schieri apertamente, senza “se” e senza “ma”, a sostegno degli alunni con disabilità che combattono (ed è assurdo e pazzesco che questi bimbi siano costretti a questo) per il loro diritto all’istruzione che è un diritto alla vita». Ora l’assessore Baire «deve annullare con un provvedimento unilaterale l’accordo Stato-Regione, da lei sottoscritto, per bloccare i disastrosi effetti della riforma del ministro Gelmini in Sardegna. Da parte nostra presenteremo, in collegato alla finanziaria in discussione, un emendamento per la costituzione di un fondo regionale per l’assistenza legale alle famiglie costrette a questi interventi per far valere i loro diritti».

di Roberto Paracchini Continua a leggere!