sabato 30 ottobre 2010

INFORMARE ONLINE NUOVO PORTALE DI INFORMAZIONE LOCALE

NASCE A CASERTA UN NUOVO PORTALE DI INFORMAZIONE. CONSIGLIO A TUTTI DI VISITARLO, POICHE' VERAMENTE LIBERO ED INTERESANTE. LE NOTIZIE SONO RIPORTATE IN MANIERA SEMPLICE E IMPREGNANTE DELLA REALTà LOCALE.
IL LINK DA VISITARE E' IL SEGUENTE:
http://informareonline.com/
BUONA LETTURA A TUTTI
ipcaserta@gmail.com
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giovedì 28 ottobre 2010

Gli esami prima della notte

 Marina Boscaino
Quella palestra di democrazia e di sano senso della cittadinanza che sono certi quotidiani di destra ci indica episodi su cui sarebbe importante una riflessione accurata. Su “Libero” di qualche settimana fa (23 settembre 2010) uno degli esuberanti lettori, pieni di energie e di pedestri ricette “fai da te” che la deriva culurale che viviamo ha oltremodo ringalluzzito, si rivolgeva per lettera a Mario Giordano, proponendo un mix di violazioni costituzionali da infliggere ai docenti italiani come punizione nei confronti della loro presunta impreparazione. Come si può osservare la lungimiranza dell'analisi includeva solo sbrigative soluzioni sommarie e quella vena di disprezzo saccente che chi ci governa sta rafforzando nella percezione collettiva della nostra professione e delle nostre competenze.

La scuola non è un ufficio di collocamento...
L’altro giorno leggendo l’articolo in merito allo sciopero dei precari a Messina è riaffiorato nella mia mente un dubbio che voglio condividere con lei. Questi precari che esercitano il loro sacrosanto diritto allo sciopero sono all’altezza del loro compito che con tanta energia rivendicano? Vale a dire, sono capaci di insegnare alle nuove generazioni? Non credo. Pertanto, a mio modesto parere, una possibile soluzione potrebbe essere quella di far sostenere, ai 220 mila precari, un esame di cultura generale sufficiente a scremare più del 50% dei candidati. Ai restanti assegnerei le cattedre dei professori vicini alla pensione, ma soprattutto toglierei la cattedra a coloro che svolgono, oltre alla professione di insegnante, quella di libero professionista. Cosa vuole, del resto Longanesi diceva: «Tutto ciò che non so l’ho imparato a scuola», ovviamente scuola con la c non con la q.
NICOLA CHITI

Risponde il fine interlocutore, Mario Giordano, uno dei tanti con incrollabili certezze in tasca, privo di qualsiasi cultura del dubbio; e con la protervia di chi è in sella al cavallo vincente:
Sono convinto che tra quei 220mila ci sono molti giovani preparati, per carità. Ma ci sono anche molti che non superebbero l’esame che lei propone. E soprattutto sono convinto che questo sistema che allunga all’infinito l’attesa di centinaia di migliaia di giovani sia quello che tecnicamente si può definire uno perfetto strumento di selezione dei peggiori. Ci pensi, caro Chiti: chi resta a sognare un posto da professore per anni e anni, fra disagi e graduatorie e risicate supplenze? Solo chi non ha altre prospettive, è evidente. Gli altri, quelli più bravi, quelli dotati di qualche talento e abilità appena possono intraprendono altra strade. Poi ci si stupisce se in cattedra ci vanno persone sbalestrate e impreparate, quelle convinte che gli indiani d’America furono messi nelle “conserve” e che la Russia di Stalin deportò molte persone nei “gulash”.

Questo è un Paese senza futuro. Nel senso che l'arroganza dei temporanei vincitori – non solo sul piano politico, ma culturale ed etico – ha perso definitivamente anche il controllo della decenza e della sobrietà. Giordano liquida in due battute l'aspirazione alla docenza di migliaia di persone sul cui contributo – anche – si è retta la scuola degli ultimi decenni. Non c'è da stupirsi, dal momento che il disprezzo con cui Gelmini definisce la scuola un “ammortizzatore sociale” non può non fare scuola, in questa casta di trasversali grilli parlanti del neoliberismo galoppante.
Il garbato duetto tra chi “se la canta e se la suona” non ha destato alcun tipo di reazione né di interesse tra chi potrebbe – se
non altro come atto di vigilanza democratica e di coscienza civica – spendere una parola sull’attacco a tutto campo e indiscriminato che gli insegnanti stanno subendo; mi riferisco ad intellettuali, editorialisti, nonché – ma qui sarebbe davvero pretendere troppo – alla nostra sedicente “opposizione”.

Ma ha destato la sana indignazione di Alvaro Berardinelli, docente e cittadino:
Mio malgrado, sono costretto a confessarlo: sono un Docente. Dunque un fallito ed un ignorante, secondo l'ineffabile "giornalista" che ha vergato questa illuminata risposta. Mi congratulo con lui per l'assoluta indipendenza di opinione, che tutti conosciamo, nonché per la sua assoluta lontananza dal pregiudizio e dal luogo comune. Vorrei solo precisare quanto segue.
Sono convinto che anche tra i molti servi fedeli del suo padrone ci sono tanti giovani preparati, per carità. Ma ci sono, anche lì, molti che non superebbero l’esame che il signor Nicola Chiti propone. E soprattutto sono convinto che l'attuale assetto del "giornalismo" italiano, che allunga all’infinito l’attesa di centinaia di lacchè, smaniosi di guadagnare bene a danno della verità, sia quello che tecnicamente si può definire un perfetto strumento di selezione dei peggiori. Ci pensi, caro Chiti: chi resta a sognare un posto da "giornalista" per anni e anni, fra disagi e umiliazioni e risicate collaborazioni, facendosi notare per conformismo, disprezzo dell'intelligenza dei lettori, copiatura di veline governative, uso ed abuso dei peggiori cliché da autobus di borgata? Solo chi non ha altre prospettive, è evidente. Gli altri, quelli più bravi, quelli dotati di qualche talento e abilità, appena possono intraprendono altre strade. Magari vanno ad insegnare greco, o latino, o matematica, illudendosi che il Paese dia spazio ai migliori, e non ai leccapiedi da strapazzo. Poi ci si stupisce se in certi giornali-fotocopia ci vanno persone sbalestrate e impreparate, quelle convinte che gli indiani d’America furono messi nelle “conserve” e che la Russia di Stalin deportò molte persone nei “gulash”. Quelle che il "giornalista" di cui sopra, e solo lui, conosce personalmente.
Buona fortuna, Italia
.
Alvaro Belardinelli

Siamo stati mollati, abbandonati al nostro destino e al dileggio dei grilli parlanti di turno, in una lotta incrociata per chi la sa più lunga sul come “raddrizzare” questa banda di debosciati, fannulloni, impreparati, che ormai quasi a tutti fa comodo credere che siamo ontologicamente, proprio in quanto insegnanti. Dobbiamo sostenerci tra di noi: non in quanto categoria.
Ma in quanto donne e uomini che continuano a credere ostinati nel proprio mandato costituzionale e nel rispetto che ciò – quando venga esercitato con la responsabilità, l’impegno e la passione - esige.

Oggi significa essere avanguardia di democrazia. Ontologicamente, appunto.

http://www.pavonerisorse.it/quaderno/bera.htm Continua a leggere!

domenica 24 ottobre 2010

I DEPUTATI VOTANO A FAVORE DEL LORO VITALIZIO DOPO CINQUE ANNI DI LEGISLATURA

I parlamentari contrari alla soppressione del vitalizio al seguente link:

http://parlamento.openpolis.it/votazione/index/id/33629/sf_highlight/vitalizi

Oggetto: 498 deputati contro l'eliminazione del vitalizio che costa 150 milioni di euro l'anno...
Il giorno 21 settembre 2010, il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Come è andata a finire?
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera:
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti acquisiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:
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venerdì 22 ottobre 2010

RISPEDIAMO AL MITTENTE IL SU DUE ANNI DI MALGOVERNO

Rispediamo a B. il suo libercolo
di Paolo Farinella
Sacerdote
 
Berlusconi vuole nascondere il fallimento del suo padronato governativo inviando 10 milioni di copie di un libercolo con tutti i fallimenti del governo contrabbandati per «successi». Considerando che le spese saranno a carico nostro, chiedo a tutti di collegarsi al sito del governo e di spedire una e-mail preventiva di diffida, come previsto dalla legge.

Di seguito le indicazioni per disdire:

1.  Collegarsi al sito del governo:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

2.  Compilare  i riquadri con i propri dati esatti: Nome, cognome, indirizzo, e-mail, città, oggetto.

3.  All’oggetto si può scrivere: Diffida a spedirmi il libro “Due anni di governo”.

4.  Nella casella “Testo”, copiare e incollare il seguente testo o altro a piacere:

Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio, Silvio  Berlusconi, di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di governo”, mi preme comunicare che non desidero assolutamente riceverlo, essendo un mio  diritto in base al Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, «Codice in materia di protezione dei dati personali», nella fattispecie articolo 7 comma 4b; chiedo inoltre che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e/o della Scuola pubblica. Mi auguro che in un tempo in cui gli Italiani e le Italiane fanno sacrifici enormi e la disoccupazione interessa oltre 10 milioni di persone, il governo receda da questa insana e immorale iniziativa, spendendo denaro pubblico per pubblicità governativa. Saluti.

5.  Inviare. Si riceverà una e-mail di “Ricevuta” alla quale non bisogna rispondere.

Mi auguro che queste e-mail siano milioni e che intasino il Governo finché non scoppia come una fogna maleodorante.

In subordine

Se qualcuno dovesse riceverlo lo stesso perché costoro se ne fanno un baffo delle leggi perché delinquenti dentro, fuori, accanto, sopra e sotto, RESISTIAMO ANCORA E SEMPRE RISPEDENDOLO AL MITTENTE A SPESE SUE (che poi sono sempre nostre).
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giovedì 14 ottobre 2010

DOMANI ALLE 9,30 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA. TUTTI A NAPOLI IN PIAZZA MANCINI ALLE 9,30. NON LASCIAMO PARLARE LE IDEE. NON LASCIAMO MORIRE LE PROTESTE. NON METTIAMO IL LUCCHETTO ALLA LIBERTA' DI PROTESTA. NON ADERENDO E' SOLO SINONIMO DI RASSEGANZIONE E NOI NON LO SIAMO.
PIAZZA MANCINI (NEI PRESSI DELLA STAZIONE CENTRALE) A NAPOLI ALLE ORE 9,30.
HO INCOLLATO ALCUNI INK UTILI.
RINGRAZIO I GIORNALI CHE HANNO DATO SPAZIO

http://www.ilcasertano.it/sviluppo/?p=36993&cat=43

http://www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=article&sid=13807

http://www.operaicontro.it/index.php?id=0c6bd03551

http://www.vivocaserta.org/insegnanti-precari-di-caserta-allo-sciopero-generale-della-scuola/

http://www.casertaweb.com/articoli/16017-precari-caserta-allo-sciopero-di-domani.asp

http://www.casertanews.it/public/articoli/201010/art_20101014064759.htm

http://www.cancelloedarnonenews.com/2010/10/13/gli-insegnanti-precari-caserta-partecipano-allo-sciopero-del-15-ottobre-a-napoli/


http://www.quotidianoitalia.it/index.php/caserta-e-provincia/3-caserta-e-provincia/10916-gli-insegnanti-precari-caserta-partecipano-allo-sciopero-del-15-ottobre-a-napoli


http://interno18.it/cronaca/16634/scuola-i-precari-di-caserta-corteo-a-napoli Continua a leggere!

mercoledì 13 ottobre 2010

CISL E UIL APPREZZANO LE DICHIARAZIONI DI FIORONI



Uil Scuola e Cisl Scuola apprezzano la lettera di Fioroni

Il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna commenta oggi positivamente l'ipotesi, che sarebbe contenuta in un decreto del Miur, di un’anagrafe nazionale telematica degli insegnanti, per aiutare a sostenere e valorizzare le tante esperienze maturate in classe dagli insegnanti.
Nella pratica quotidiana ci sono moltissimi insegnanti che, ad esempio – spiega Di Menna – utilizzano abilmente i mezzi informatici, che parlano in modo fluente l’inglese, che fanno didattica integrando più tecniche e metodi di insegnamento. Ecco a questi insegnanti non viene riconosciuto nulla, anzi spesso, vedono le loro capacità appiattite da scelte di routine”.
Di Menna però mette in guardia sul forte rischio “di passare ad un iter tutto burocratico a partire dalle modalità di compilazione dei curriculum”. “E’ impensabile pensare di assegnare tale compito alle direzioni regionali. Servirebbe piuttosto un sistema di alta valenza culturale al quale affidare la predisposizione dell’intero impianto conoscitivo. Questo modo di procedere, in un’ottica moderna e riformista, potrebbe costituire un tassello per sostenere e riconoscere la professionalità docente in modo serio. E’ utile – continua il segretario generale della Uil Scuola - tornare a parlare di professionalità, di progressione, di funzione docente, di formazione e reclutamento. La valorizzazione degli insegnanti come centro dell’azione politica”.
In questo senso, Di Menna mostra apprezzamento per la posizione assunta dall’ex ministro Fioroni (cfr. Fioroni (Pd): il centrosinistra non deve arroccarsi sui precari), che “traccia un metodo che sposta il dibattito della scuola dallo scontro politico, dal ring delle opposizioni ideologiche, all’apertura di un ampio dibattito che veda la politica svolgere un ruolo di sostegno e sviluppo del sistema istruzione”.
Ad apprezzare la lettera odierna di Giuseppe Fioroni al Corriere della Sera non è solo Di Menna, ma anche il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima: “Le ragioni della buona scuola si difendono con più forza se non si resta 'sulla difensiva', se si affrontano con lucidità e coraggio le questioni su cui si gioca la possibilità di migliorarla. Se si offrono proposte, e non solo proteste”.
Quelle che Fioroni ci presenta oggi sul Corriere – continua Scrima - meritano attenzione e sono in gran parte condivisibili: lo è quella di un serio piano di stabilizzazione del lavoro, ma lo sono anche quelle che puntano a valorizzare la professionalità e riconoscere la miglior qualità del servizio”.
E’ interessante quanto ci viene detto – ammette il segretario generale della Cisl Scuola -, ma anche il modo con cui lo si dice, senza eludere i nodi problematici, con i quali ci si misura apertamente, con uno sguardo in prospettiva e non ripiegato sull’oggi, come purtroppo molti fanno, credendo di svolgere meglio, così, il ruolo di oppositori”.
Scrima conclude con un invito alla maggioranza ad aprire il dialogo e il confronto: “Se anche nella maggioranza si abbandonasse ogni pretesa di autosufficienza, ne guadagnerebbe molto la qualità del confronto e delle scelte sulla scuola: scelte che, trattando di un bene comune, sarebbe sempre meglio fossero quanto più possibile condivise”.


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lunedì 11 ottobre 2010

partiranno solo da gennaio 2011, per un migliaio di precari con contratto di collaborazione. Quasi un “pacco”.


Dopo un gran battage pubblicitario , non si sente più parlare di posti regionali per i precari della scuola campana falcidiati dalla scure Gelmini.
         L’arcano però non poteva durare a lungo.
         Si tratta,  in sintesi,  di 20 milioni di euro che la Giunta Regionale preleva dai fondi europei, PAS ( Percorsi Formativi Sperimentali), istituiti con il DR n. 141/2007 che interesseranno  un migliaio di precari
         Solo che omette di dire, che,  a differenza di quelli attivati lo scorso anno quasi tutti sul sostegno, questi saranno istituiti dalle scuole accreditate (statali e paritarie)   che  hanno già fatto richiesta per la formazione di pseudo figure professionali ( parrucchieri, idraulici, elettricisti quando non anche veline, ecc. ) con contratti di collaborazione e per 6 mesi.
         Partiranno non prima di gennaio, per finire  a giugno. La retribuzione sarà di 1100 euro al mese con iscrizione alla contribuzione separata dell’INPS (CO.CO.PRO).
         Al netto meno della disoccupazione e pagati,  a rendicontazione ultimata, anche dopo anni.
         Questo comporta che non sarà ricongiungibile ai fini pensionistici e non sarà valida per il raggiungimento del requisito per accedere alla D/S ordinaria ( 52 settimane nell’ultimo biennio).
         Per di più il servizio prestato   non sarà riconosciuto valido ai fini della progressione di carriera (ricostruzione) una volta di ruolo, né come punteggio per i trasferimenti.
         Con il protocollo INPS-MIUR, varrà  solo  per il punteggio nelle G. a E., ma era  già garantito per gli inclusi nell’elenco del “ salva precari”

         La scuola campana non ha bisogno di contentini,  di elemosine, ma piuttosto di interventi strutturali in grado di mettere un argine alla deriva pericolosa generata da una pseudo riforma finalizzata solo a fare cassa.
         Così come strutturato, questo intervento, sarebbe un inutile spreco di risorse pubbliche e  quasi un  “pacco” per i precari.

http://www.scuolathena.it/athena/index.php?option=com_content&view=article&id=506%3Acontatti-regionali-in-campania&catid=18%3Aprecari&Itemid=40 Continua a leggere!

domenica 10 ottobre 2010

Fioroni (Pd): il centrosinistra non deve arroccarsi sui precari

"Oltre alla grave questione precarietà, io credo che il dibattito sulla scuola, anche nel centrosinistra, debba e possa tornare ad avere un respiro più ampio". Lo scrive l'ex ministro dell'Istruzione e coordinatore del forum Welfare del Pd Giuseppe Fioroni in una lettera al Corriere della Sera ("Il centro sinistra non può solo difendere i precari"), in cui sottolinea "l'urgenza di un diverso sistema sia di formazione che di reclutamento".
Per far fronte al problema dei precari, "giudicherei una decisione saggia e giusta che le graduatorie permanenti, già trasformate in graduatorie ad esaurimento, vengano effettivamente utilizzate per bloccare quella che è diventata una fabbrica delle illusioni", suggerisce il deputato del Pd.
Fioroni indica poi quattro punti per intervenire sulla formazione e il reclutamento. "Occorre investire risorse per la formazione e l'aggiornamento, prevedendo periodi sabbatici presso le università in corsi con valutazioni finali, e occorre reperire risorse adeguate per premiare il merito (dei docenti) e individuare una metodologia per evidenziarlo, fondata su riscontri oggettivi e sulla reputazione".
Per il docente, prosegue Fioroni, la possibilità di "progredire nel suo ruolo e nella sua funzione o è preclusa o è affidata a procedure troppo aziendalistiche". Sarebbe "meglio definire selezioni e percorsi per attribuire responsabilità in base a criteri oggettivi".
Come ultimo punto, l'ex ministro parla di una scuola "in grado di presentare il proprio bilancio sociale alla comunità, e che mostri ai genitori la propria valutazione complessiva in termini di acquisizione, di conoscenze, competenze, di specificità di settore e di indirizzo".
 http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=23915
COMMENTIAMO SOLO  A FINE ARTICOLO LE DICHIARAZIONI DI FIORONI: ONOREVOLE, MA I 150 MILA LICENZIAMENTI CHE FINE FARANNO? LE VANNO BENE? NON C'è BISOGNO DI RISPOSTA, LO SI EVINCE DALLE DICHARAZIONI

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