martedì 27 settembre 2011

L’Associazione Tutti a Scuola denuncia la Pubblica Amministrazione


Si tratta di una denuncia penale, presentata presso la Procura di Napoli, Roma e Milano, «di fronte alla reiterazione costante di comportamenti della Pubblica Amministrazione lesivi del diritto allo studio dei minori con disabilità». La stessa associazione napoletana aveva messo a disposizione nei giorni scorsi il proprio studio legale, per un ricorso collettivo in caso di riduzione delle ore di sostegno
Non cessano le iniziative dell’attiva associazione napoletana Tutti a Scuola per il rispetto dei diritti degli alunni con disabilità e delle loro famiglie nelle scuole italiane. È infatti di queste ore la notizia che Tutti a Scuola, rappresentata da Antonio Nocchetti, «di fronte alla reiterazione costante di comportamenti della Pubblica Amministrazi lesivi del diritto alloone  studio dei minori diversamente abili, ha deciso di procedere in sede penale», come si legge in una nota dell’Associazione, che in tal senso ha presentato la propria denuncia alla Procura Generale della Repubblica di Napoli, Roma e Milano.
Nei giorni scorsi, poi, sempre Tutti a Scuola, ritenendo che la «Legge 122/10 abbia sostanzialmente determinato per i bambini in situazione di gravità ai sensi della Legge 104/92, l’impossibilità alla deroga per le ore di sostegno», nel caso in cui vi siano state riduzioni delle ore di sostegno rispetto allo scorso anno, ha messo a disposizione il proprio studio legale per un ricorso collettivo.
Da ricordare infine che poco meno di due settimane fa, l’associazione napoletana era scesa in piazza a Roma, davanti a Palazzo Montecitorio, per chiedere «il rispetto della Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale, in modo tale che “gli insegnanti di sostegno siano pari alle effettive esigenze dell’alunno con diversa abilità”», ma anche «lo scioglimento delle classi con più di un alunno disabile con diagnosi di gravità e l’immediato reperimento di risorse dedicate alla formazione e all’aggiornamento permanente degli insegnanti curricolari e di sostegno» (se ne legga nel nostro sito cliccando qui). (S.B.)
Per ulteriori informazioni: info@tuttiascuola.org, toni@tuttiascuola.org.
 
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martedì 20 settembre 2011

MIUR: ALTRI RICORSI ALL'ORIZZONTE. VIA I PRECARI STORICI DALLA SCUOLA

Come riferito dal Ministero dell'Istruzione nella nota n.AOODPPR/REG:UF./n. 2008 del 10 agosto 2011, e allegate tabelle, riguardo le nuove formazioni di docenti “il 50% dell’ammontare complessivo degli aspiranti inclusi nelle graduatorie a esaurimento, il restante 50% resta appannaggio dei TFA [tirocinio formativo attivo], pur al netto degli esuberi provinciali”;
- Il Ministero spiega così, e con ulteriori specificazioni, che dal 2012, nonostante la persistenza di graduatorie ad esaurimento di docenti precari su tutto il territorio nazionale, il 50% delle disponibilità delle docenze sarà riservato a nuovi insegnanti, neolaureati o comunque neo-abilitati attraverso i nuovi corsi universitari; che inoltre questi docenti verranno formati non solo nella misura del 50% per l’immissione in ruolo loro riservata annualmente, ma in una misura superiore del 40%;
- A fronte di questa innovazione normativa permane la situazione precaria di coloro (decine di migliaia di insegnanti) che, avendo frequentato a suo tempo le SSIS (scuole di specializzazione postuniversitarie della durata di 2 anni e 3 per il conseguimento del titolo abilitante al sostegno: esattamente uguali ai nuovi corsi TFA) e/o vinto i concorsi, vedranno adesso un allungamento del doppio del tempo previsto per l’immissione in ruolo, il che lede un diritto acquisito superando le prove concorsuali;
- Ciò appare illogico, giacché la sostanziale identità dei due percorsi (quello imperniato sulle SSIS e il nuovo, incentrato sui corsi TFA) suggerirebbe di inserire i neodocenti nelle medesime graduatorie provinciali ad esaurimento esistenti, naturalmente con il punteggio spettante loro da tabelle ministeriali;
- Altresì appare insensato avviare i TFA nelle province in cui le relative Graduatorie ad Esaurimento  risultano ancora ben lontane dall'esaurirsi, specie con un sovrannumero del 40% rispetto alla metà dei posti disponibili (senza contare l'ulteriore sovrannumero di circa 3000 posti).
- Se non ritenga il Ministro che la norma vigente, creando una corsia preferenziale a vantaggio dei neolaureati e/o dei nuovi formati, costituisca una condizione di disparità, danneggiando gravemente insegnanti già valutati tramite i corsi SSIS (che – si ricorda – erano validi come prova concorsuale);
- Che pur comprendendosi l’intento del Ministero di immettere nei ruoli personale più giovane e neolaureato, la persistenza di una tale palese disparità si profila come incostituzionale, prefigurando interventi in via giudiziale in favore dei danneggiati;
- Quali determinazioni il Ministro intenda adottare per correggere una tale evidente discriminazione.

Rosario Oliviero
Docente precario Continua a leggere!

domenica 18 settembre 2011

GOVERNO-TREMONTI: DISABILI PARASSITI BLOCCANO LA COMPETITIVITA'

Per Gelmini e Tremonti, i bambini disabili fingono, vanno mandati gli ispettori

FAND CAMPANIA

Un comma nella manovra che sta per essere approvata stabilisce l'invio di ispettori nelle scuole per certificare l'handicap dei bambini disabili (altrimenti niente insegnante di sostegno). Colpisce la scarsa umanità (e la poca utilità) di una norma del genere, un po' nazista e umiliante oltretutto per i ragazzi e per i loro genitori. Dubito fortemente che il comma numero 6 del capitolo sulla razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica serva a far risparmiare soldi (casomai se ne spenderanno per organizzare le "gite" degli ispettori,on dato che non è certo nelle scuole che si annidano i falsi invalidi, al contrario di quello che sostiene la Gelmini). Invece di finanziare queste assurde commissioni non sarebbe meglio evitare di tagliare gli insegnanti di sostegno? Esistono già dei certificati medici per provare le condizioni di invalidità dei ragazzi. Inoltre avere un insegnante di sostegno non è certo qualcosa di piacevole, ma segna terribilmente gli alunni che evidentemente vorrebbero essere come tutti gli altri e svolgere le normali attività insieme ai loro compagni. Non certo fingersi invalidi per ottenere chissà quali vantaggi. Possibile che questa gente manchi completamente di tatto, sensibilità umana, ragionevolezza? Possibile che non capiscano che è altrove che vanno cercati gli sprechi (province, enti inutili, privilegi della casta) e non accanendosi contro i più deboli? 

Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»: complimenti Ministro! 

SUPERANDO

«Due milioni e settecentomila invalidi in Italia pongono la questione se un Paese così può essere competitivo»: sono parole pronunciate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel presentare la Manovra Finanziaria Correttiva, contenenti uno stigma tanto grave da caratterizzarsi come uno dei più rilevanti danni recenti per le persone con disabilità. L’invalido, infatti, sarebbe un "parassita" che blocca la competitività e tale affermazione "razzista" non può che moltiplicarsi presso l'opinione pubblica, enfatizzata da certi organi d'informazione. La realtà è che questa Manovra "mette le mani nelle tasche degli italiani" e pur trovando assai poco in quelle delle persone con disabilità, quel poco intende riprenderselo con decisione inversamente proporzionale alla prudenza usata nei confronti degli evasori fiscali. E il modo scelto per farlo è il più subdolo, passando cioè il "fiammifero acceso" alle Regioni e decretando sostanzialmente la fine delle già timide politiche regionali sulla non autosufficienza, la domiciliarità e il contenimento del disagio sociale.
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sabato 17 settembre 2011

BENEVENTO: SCIOPERO DELLA FAME


red - Benevento. Da tre anni disoccupati, una ventina di precari della scuola hanno occupato il tetto dell'AT di Benevento, reclamando il "diritto a vivere"
Non è la prima volta che la città di Benevento sia al centro della scena per i problemi legati al precariato. Tre anni senza lavoro sono tanti e Daniela Basile, presidente del comitato degli insegnanti e Ata precari sanniti, denuncia: ''Disoccupati da tre anni, senza una via di uscita''. La stessa Basile afferma, in un lancio di agenzia, che "il dirigente provinciale dell'Ufficio scolastico non ha voluto riceverci barricandosi nelle proprie stanze''.
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sabato 10 settembre 2011

MODENA: SPEZZONI FINO A SEI ORE CONFERITI DALL'USP

Accordo storico a Modena. Gli spezzoni fino a sei conferiti oggi in sede di incarico annuale.

Di Vincenzo Brancatisano
www.vincenzobrancatisano.it

10 SETTEMBRE 2011 - Accordo storico a Modena sull'assegnazione degli spezzoni inferiori a sette ore. Dopo un tira e molla tra la rete delle scuole autonome di Modena (Asamo per le medie di secondo grado e Rismo per le medie di primo grado) e i sindacati e respinto solo da Rismo, i sindacati con in testa Robertino Capponcelli della Gilda, hanno ottenuto in mattinata che gli spezzoni fossero conferiti in sede di convocazione provinciale. Soddisfazione tra i precari presenti che vedono nella svolta un cospicuo incremento delle possibilità di occupazione. Finora, a fronte di altre storiche battaglie che non avevano portato a nulla, i mini spezzoni venivano attribuiti dagli istituti solo dopo la conclusione delle operazioni di nomina annuale. In questo modo, al di là dei problemi di scarsa trasparenza delle operazioni, gli spezzoni finivano attribuiti al personale interno, di ruolo e precario, che andava sovente oltre le 18 ore settimanali e fino alle 24, lasciando i precari con poche ore settimanali o addirittura disoccupati. Facendo leva su alcune motivazioni di natura economico sociale più che giuridica (anche se la paventata antigiuridicità del provvedimento che contrasterebbe contro un Dm sembra a sua volta esclusa) che si possono leggere nel testo pubblicato sotto,  i sindacati Flc, Cisl, Uil, Gilda Fgu e Snals hanno superato le resistenze della controparte e poco prima delle 10 di stamattina, durante le operazioni di conferimento delle nomine annuali, e dopo un supplemento di contrattazione rispetto a un accordo già siglato nei giorni scorsi, i dirigenti delle scuole polo hanno comunicato la decisione alla vasta platea di precari accorsi nei vari istituti dove erano stati convocati. Ieri sera i sindacati avevano inviato una diffida all’amministrazione minacciando di bloccare le nomine se non fosse stata data esecuzione all’importante accordo. Solo Rismo non ha accettato di aderire all’accordo e dunque gli spezzoni in questo caso rimarranno di competenza degli istituti, mentre per elementari e infanzia il problema era stato risolto nei giorni scorsi con la decisione di lasciare le cose come stavano nel passato. Nel passato peraltro il conferimento degli spezzoni da parte dei presidi aveva una giustificazione economica poiché lo Stato lucrava sulla mancata corresponsione dell’indennità di contingenza per le ore residue rispetto alle 18 settimanali tanto che queste non venivano pagate per un diciottesimo ma poco più della metà. Ma da qualche anno l’odiosa discriminazione è stata superata e dunque non v’è alcun motivo perché si debba continuare a lasciare gli spezzoni nella competenza degli istituti. Semmai la novità consentirà di meglio onorare il principio di buona amministrazione e il diritto allo studio in quanto fin da oggi le scuole hanno in servizio docenti su tutte le ore da coprire. Si pensi invece all’esborso economico cui, specie le elementari, le scuole vanno incontro fino a anno scolastico inoltrato per trovare supplenti cui affidare spezzoni. Il libro “Una vita da supplente” narra in proposito delle 250 telefonate che una scuola modenese ha dovuto fare un giorno per trovare una maestra. L’accordo modenese rappresenta una rivoluzione nel panorama nazionale e molti s’ispireranno alle lotte emiliane in vista delle operazioni dei prossimi giorni ma soprattutto del prossimo anno. [Dalla pagina Fb Unavitadasupplente Continua a leggere!