giovedì 30 dicembre 2010

I LAVORATORI DELLA SCUOLA INCONTRANO UN LEGALE-

ULTIM'ORA: PARE CHE IL 28 GENNAIO, FINALEMENTE CI SARA' LO SCIOPERO GENERALE INDETTO DAI COMITATI DI BASE! NOI PARTECIPEREMO!
indirizzo mail: ipcaserta@gmail.com- PER CONTATTI TELEFONICI 366/ ...3119527

BUON 2011
UN 2011 ALL'INSEGNA DELLA CHIAREZZA SUL LUOGO DI LAVORO
Il prossimo anno, in data da stabilire (probabilmente già a gennaio)organizzeremo una conferenza con i docenti e gli Ata, per rispondere a tutte le loro  domande che,  non hanno avuto risposte nelle sedi più opportune.  Abbiamo chiesto la presenza di un legale esperto in legislazione scolastica di intervenire e di darvi dei consigli. Le domande potranno essere inoltrate via mail (ipcaserta@gmail.com)e manterranno la forma dell'anonimato (se corrisponde alla vostra volontà) in sede di conferenza, occorre che lasciate il vostro indirizzo mail, per essere informati sulla data e luogo della conferenza. Le domande potranno essere poste anche direttamente al legale durante l'incontro. HAI PROBLEMI SUL LUOGO DI LAVORO (A SCUOLA)? SCRIVICI TI AIUTIAMO NOI. DOPO IL DECRETO BRUNETTA CHE, HA DATO UN POTERE ESAGERATO AI DIRIGENTI, I DOCENTI POTREBBERO ESSERE VITTIME DI ANTIPATIE, REAGIAMO INSIEME PARTENDO DALLA CONOSCENZA DELLA LEGGE.   Diffondete nelle vostre scuole!   QUESTE SONO LE DOMANDE GIA' PERVENUTE DA ALTRE PROVINCE, INVIACI ANCHE LE TUE E PRESTO AVRAI UNA RISPOSTA DIRETTAMENTE DAL NOSTRO CONSULENTE ED IN MODO DEL TUTTO GRATUITO.HO PROBLEMI CON IL DIRIGENTE CHE ATTUA IL MOBBING NEI MIEI CONFRONTI-   HO DISCENTI PARTICOLARMENTE VIVACI, MA SONO LASCIATO SOLO DAL  D.S.-   I  GENITORI DEI MIEI ALUNNI,  MI  ACCUSANO DI ESSERE UN CATTIVO DOCENTE, POICHE' A LORO NON è GRADITO IL MIO TIPO DI INSEGNAMENTO-  MI  FANNO RECUPERARE ORE ANCHE QUANDO NON MI SPETTEREBBE (ATA)-    IL MIO D.S. DURANTE IL COLLEGIO CI  FA APPROVARE DECISIONI CHE POI RISULTANO FAVOREVOLI SOLO A LUI-   
Insegnanti Precari- ATA- Caserta
indirizzo mail: ipcaserta@gmail.com- PER CONTATTI TELEFONICI 366/ ...3119527
VI RICORDIAMO CHE IL 23 GENNAIO, CAUSA COLLEGATO LAVORO, SCADONO I TERMINI PER PRESENTARE I RICORSI
PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI SCATTI DI ANZIANITA' e PER LA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DA TEMPO DETERMINATO A TEMPO INDETERMINATO.

CONTATTACI!


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lunedì 27 dicembre 2010

CONTRATTO SENZA DIRITTI A MIRAFIORI

Più straordinari, pause corte
e meno giorni pagati di malattia

L'operaio che sciopererà contro il contratto, da lui stesso sottoscritto, sarà licenziato. Possibili turni di 10 ore più una di straordinario. I critici: "Rischi per la salute"

di PAOLO GRISERI

TORINO - Trentasei pagine più allegati. Il contratto di Mirafiori, destinato per unanime ammissione di tutti i protagonisti a modificare radicalmente il sistema di relazioni industriali in Italia, sarà sottoposto a referendum a gennaio, probabilmente tra il 18 e il 20 del mese. "Pomigliano è stato un sasso che ha cominciato a rotolare lungo un pendio pieno di neve. Mirafiori lo dimostra", dice il leader del Fismic, Roberto di Maulo, capofila dei sindacati favorevoli all'intesa. "Di Maulo ha ragione - risponde Giorgio Airaudo della Fiom - e per questo vogliamo provare a fermare la valanga. Il rischio è un modello aziendalista in cui i sindacati vengono usati come fornitori del consenso alle tesi dell'impresa".

Ecco i punti principali dell'accordo della discordia.

Orario di lavoro

Nella nuova società in joint-venture tra Fiat e Chrysler (che nascerà nel 2012) saranno possibili 4 tipi di orario a seconda delle esigenze produttive. Oltre all'attuale con due turni di 8 ore al giorno per cinque giorni alla settimana (5 per 2), è previsto uno schema con l'introduzione del turno di notte su cinque giorni lavorativi (5 per 3) e un altro schema con il turno di notte su sei giorni compreso il sabato (6 per 3). Al momento del passaggio da un sistema all'altro, "l'azienda avvierà un esame con i sindacati". La procedura dovrà durare "al massimo 15 giorni", dopodiché l'azienda applicherà l'orario da lei prescelto.
Al momento del passaggio dal sistema "5 per 3" al sistema "6 per 3", "le parti valuteranno anche l'eventuale sperimentazione, per un periodo non inferiore ai 12 mesi" di uno schema che prevede turni di 10 ore (due al giorno) per sei giorni alla settimana. I lavoratori che lavoreranno dieci ore per quattro giorni potranno riposare i successivi tre. L'azienda avrà mano libera sugli straordinari: potrà ordinare ai lavoratori fino a 120 ore all'anno (oggi sono 40) e contrattare con i sindacati altre 80 ore per ogni lavoratore.

I sindacati favorevoli sottolineano che "il ricorso massiccio ai turni di notte e agli straordinari produrrà un incremento in busta paga fino a 3.700 euro lordi all'anno". I contrari osservano che "far lavorare per 10 ore consecutive una persona in linea e poi chiedere anche l'undicesima ora di straordinario mette a rischio la salute".

Pause e mensa
Le tre pause di ciascun turno di lavoro saranno di 10 minuti ciascuna per un totale di 30 minuti. Oggi la loro durata complessiva è di 40 minuti. I dieci minuti lavorati in più verranno monetizzati: 45 euro lordi al mese. La pausa mensa (mezz'ora) non sarà a fine turno, ma la questione verrà nuovamente discussa quando nascerà la joint-venture con Chrysler. Nel caso di turni di 10 ore, le pause rimarranno invece di 40 minuti complessivi. Il nuovo sistema di pause entrerà in vigore dal 4 aprile 2011. Per i sindacati favorevoli "con i nuovi metodi di lavoro la fatica è minore e dunque il taglio di dieci minuti di pausa non è così grave". Per i contrari "anche la riduzione delle pause può diventare un rischio per la salute, così come dimostrano le più recenti indagini mediche".

Malattia e assenteismo
L'accordo collega assenteismo e malattia. Quando il tasso di assenteismo è giudicato eccessivo (il 6% a luglio 2011, il 4% a gennaio 2012, il 3,5% dal 2013) non si paga il primo giorno di malattia a chi si sia ammalato subito prima di un giorno di riposo o di ferie, negli ultimi 12 mesi. Sono escluse patologie gravi. "Un sistema per colpire i furbi", dicono i sindacati favorevoli. "Se un lavoratore è ammalato lo stabilisce il medico, non il caposquadra", ribattono i contrari.

Contratto e scioperi
"Il nuovo contratto non aderisce al sistema confindustriale" e dunque non prevede l'elezione dei delegati di fabbrica. Solo i sindacati firmatari possono nominare dei rappresentanti aziendali. I sindacati che sciopereranno contro l'accordo potranno essere puniti con l'annullamento dei permessi. L'azienda inoltre rinuncerà a trattenere le quote di iscrizione dalle buste paga (scaricando sul sindacato l'onere di raccogliere i soldi). I lavoratori che sciopereranno contro l'intesa potranno essere licenziati. Ognuno di loro avrà personalmente firmato il nuovo contratto al momento della nascita della joint-venture.  (27 dicembre 2010
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giovedì 16 dicembre 2010

SOSPESO DOCENTE PER UNA BARCHETTA DI CARTA

Il decreto Brunetta, introduce di fatto, un altro pezzo del ddl Aprea. In modo del tutto silenzioso si sta dando ai dirigenti, ossia nelle mani di una sola persona, troppo potere che, si sa creerà certamente mobbing, mancanza di libertà di insegnamento, di esperessione dei docenti.
Emblematico il caso di un dcoente sospeso per aver costruito una barchetta di carta, in questo modo è stato inagurato il decreto Brunetta.
Ciò che colpisce, il silenzio di partiti e sindacati. Ci si chiede: sarà vero sindacalismo? Sarà vera difesa dei docenti da parte di taluni partiti?
mail: ipcaserta@gmail.com
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sabato 11 dicembre 2010

Attenzione!!! Dalla prossima settimana si vota nei Collegi dei Docenti la “meritocrazia”

Attenzione, dalla prossima settimana tutti i Collegi dei Docenti saranno chiamati ad aderire alla sperimentazione sulla meritocrazia. Possiamo rispedirla al mittente!!! E’ necessario però votare con un NO secco a quest’ altro vergognoso tentativo di dividere gli insegnanti in “bravi” e in “fannulloni” anche perchè sappiamo benissimo come andranno poi realmente le cose.
Tuttavia le cifre saranno vergognose, ai “bravi” andranno circa 4 Euro al giorno, briciole!!! Al contempo però si elimineranno gli scatti di anzianità, fate vobis
Dunque: INVITIAMO TUTTI I COLLEGHI A VOTARE NO E RISPEDIRE AL MITTENTE QUESTO ENNESIMO “VERGOGNOSO” TENTATIVO DI DIVIDERE GLI INSEGNANTI TRA BRAVI E FANNULLONI
Qui potete scaricare (SCARICALELO!) un dettagliatissimo e completo comunicato stampa che vi consigliamo di scaricare e di affiggere nelle vostre bacheche sindacali e se possibile da distribuire a quanti più colleghi possibile.
TRATTO DAL SEGUENTE BLOG, DOVE SI PUO' ANCHE SCARICARE IL DOCUMENTO  -http://www.liboriobutera.com/ Continua a leggere!

mercoledì 1 dicembre 2010

RICORSI PRECARI: ULTIMI GIORNI

di Francesco Orecchioni

Il 24 novembre, alla chetichella, è entrata in vigore una norma, l'art.32 del Collegato lavoro ( l.183/2010), che ha stabilito che i titolari di contratti a termine perdono ogni diritto ad impugnare l'illegittima reietrazione dei contratti a tempo determinato, se non inviano una raccomandata entro e non oltre 60 giorni dall'entrata in vigore della legge.
Evidentemente, la P.A. - viste le numerose sentenze che la vedono soccombente e che le hanno ordinato di immettere in ruolo i precari o comunque di risarcire i danni- ha messo le mani avanti, imponendo un brevissimo termine di decadenza, trascorso il quale si perde ogni diritto.
Oltre tutto, circola pochissima informazione in proposito, per cui bisogna assolutamente spargere la voce tra tutti gli interessati (precari con contratti annuali).....................
Allargate la notizia.

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martedì 23 novembre 2010

SCATTI STIPENDIALI FARSA

In questi ultimi tre giorni tutti i giornali hanno riportato la notizia dello “sblocco” degli scatti di anzianità con
i sindacati firmatari che inneggiano alla vittoria e attaccano gli “irresponsabili” che hanno sempre parlato di
“accordo truffa”.
Ebbene si, confermiamo che la finanziaria estiva di Tremonti e l'accordo tra MIUR e CISL, UIL, SNALS è stata
una truffa per i lavoratori della scuola.
Intanto chiariamo subito che non è assolutamente vero che gli scatti triennali siano stati, ad oggi, ripristinati:
1. Perchè non ci sembra sia stato emanato ancora alcun decreto (sarebbe dovuto già arrivare da luglio,
vero??); siamo, quindi, ancora nella fase delle promesse.
2. Perchè Il famoso comma 14 dell'art. 8 della finanziaria recita che il 30% dei risparmi (tagli!!) ottenuti
nella scuola con la Finanziaria del 2008 e che erano stati destinati a premiare il merito ( art. 64,..), circa
2 miliardi di euro, sarebbero stati invece dati a tutto il personale, come una sorta di “risarcimento” per
il furto di tre anni di anzianità. Recupero irrisorio, perché la cifra in ballo, un po’ meno di 2 miliardi,
divisa su tutti portava ad un recupero pro
capite sui 2000 euro (ovviamente lordi), a fronte di una
perdita causata dai tre anni di anzianità rubati, di 30.000 – 40.000 euro nella vita lavorativa
3.
Perchè, anche fosse vero quello che scrivono i “difensori” dei lavoratori, ricordiamoci che per avere
un anno di “sbocco” dell'anzianità
(perchè di questo, al massimo si tratterebbe), la scuola ha subito
il più grande licenziamento di massa di tutta la storia italiana
. In cambio del taglio di personale e di
risorse della scuola Cisl, Uil, Snals e Gilda, applaudono al governo che restituirebbe una quota di
salario che non avrebbe dovuto essere tagliata, perchè inserita nel contratto collettivo nazionale.
A
meno che non spieghino ai lavoratori che il CCNL (oltre al fatto di averlo “congelato” per 4 anni)
non ha più valore e in qualsiasi momento la parte padronale può “ritoccare” (Marchionne docet).
Ma la cosa che, tra le tante, ci conferma la “svendita” di Cisl, Uil, Snals e Gilda (e, su questo aspetto, anche
della Cgil) è la posizione assunta sulla “carriera” degli insegnati.
Posizioni ormai note: ricordiamo che il primo a intervenire su questa materia è stato Berlinguer con il noto
“concorsone” voluto da tutti i sindacati confederali (che avevano già preparato i libri e attivato i corsi di
preparazione) ma rigettato dalla categoria che, dal basso, fece ritirare il progetto e dimettere il ministro.
Oggi ripartono all'attacco con un progetto sperimentale rivolto ai singoli insegnanti da attuare nel corrente
anno scolastico a Napoli e Torino coinvolgendo 20 scuole per città, concedendo una mensilità di premio al
20% dei docenti tra quelli che ne fanno domanda. Chi deciderà all’interno della scuola il 20% degli insegnanti
cui assegnare il premio? Semplice, siamo nell'era Brunetta, quindi ci sarà un nucleo composto dal dirigente e
da due docenti eletti con voto segreto dal collegio dei docenti. E quali sono gli indicatori? Curriculum, scheda
di autovalutazione (???), attività connesse al profilo dei docenti previste dal contratto vigente e, udite udite,
apprezzamento da parte di
genitori e studenti.
Stiamo davvero raggiungendo il punto di non ritorno: la questione della valutazione e del merito, che per i
sindacati doveva rappresentare il punto di arrivo della scuola dell'autonomia, della scuola azienda, di fatto
rappresenta il vero nuovo volto della scuola italiana, quello della scuola “miseria”.
Invitiamo tutti i collegi docenti delle scuole coinvolte nella sperimentazione a non aderire, battiamoci per
riavere i nostri soldi, il nostro contratto e tutti i nostri diritti.
23 novembre 2010
COBAS
- Comitati di Base della Scuola
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sabato 20 novembre 2010

I PROFESSORI BRAVI MERITANO UN PREMIO MA NON QUELLO IMPROVVISATO DAL GOVERNO

http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=VI2T5&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
DI MARINA BOSCAINO Continua a leggere!

venerdì 19 novembre 2010

CON I LICENZIAMENTI LA GELMINI INTRODUCE IL MERITO

Sperimentazioni al via. Pronto il decreto sul ripristino degli aumenti per anzianità di servizio
Ecco l'ultimo scatto della Gelmini
Premi a prof e scuole migliori, su base volontaria e per merito
 di Alessandra Ricciardi  
Prima di andar via, recupero degli scatti di anzianità e avvio del merito. Che Mariastella Gelmini sia ormai proiettata verso nuovi ruoli, più vicini alla gestione del partito che non al ministero dell'istruzione, lo si intuisce anche dal tenore dei comunicati stampa che giungono da viale Trastevere.
Intanto, però, ieri ha portato a casa in un colpo solo due risultati (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 9 novembre): ripristino in busta paga degli scatti di anzianità, congelati per il 2010-2012 dalla manovra correttiva dei conti pubblici. E contestuale avvio di due sperimentazioni per valutare il merito degli insegnanti e delle scuole: i migliori avranno una sorta di 14esima mensilità. Ieri l'annuncio ufficiale ai sindacati che hanno risposto positivamente, con qualche distinguo della Cgil, all'appello di coniugare esperienza e merito in nuovo percorso concordato di carriera professionale. La fonte di finanziamento per scatti e valutazione è sempre la stessa, quel 30% dei risparmi realizzati grazie ai tagli agli organici, che nel 2010 vale circa 360 milioni di euro. Di questi, 320 andranno a pagare gli scatti, come prevede un decreto Istruzione-Economia in via di ufficializzazione. Per insegnanti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, circa un milione di dipendenti, sono ad oggi l'unico criterio di progressione degli stipendi, a parte il recupero dell'inflazione. Valgono dai 522 euro l'anno, il primo scatto di un docente della scuola primaria, ai quasi 1600 euro dell'ultimo scatto di un insegnante della scuola superiore. Con la quota residua dei risparmi utilizzabili per il 2010, circa 40 milioni di euro, il ministro avvierà da gennaio anche la valutazione del merito. Cavallo di battaglia, quello della meritocrazia, del governo Berlusconi IV, bloccato nella formula della riforma di Renato Brunetta proprio dalla manovra correttiva di Giulio Tremonti, la Gelmini lo rimette in pista, anche se in via sperimentale. Si tratta di due progetti, che coinvolgeranno gli insegnanti su base volontaria, complessivamente delle scuole di Napoli, Torino, Pisa e Siracusa. Il primo valuta la bravura dei singoli prof attraverso un nucleo composto dal preside e da due insegnanti eletti, con voto segreto, dal collegio dei docenti. La valutazione terrà conto del curriculum vitae dell'insegnante, del documento di autovalutazione dello stesso e delle indagini svolte presso genitori e studenti per capire la reputazione che il candidato ha presso l'utenza. Ad occuparsi del monitoraggio finale del progetto due fondazioni, quella di San Paolo e la Treelle. Ai docenti meritevoli, nella misura massima del 15-20%, verranno assegnati premi individuali pari a una mensilità. La sperimentazione riguarderà 20 scuole di due città campione: Napoli e Torino. I risultati saranno pubblicati nell'albo dei singoli istituti. Testerà invece le scuole, attraverso il valore aggiunto nei livelli di apprendimento degli studenti, il secondo progetto. La valutazione riguarderà i risultati alle prove Invalsi, ed è svolta da un team di osservatori: un ispettore scolastico e due esperti indipendenti. La sperimentazione coinvolgerà le scuole medie di Pisa e Siracusa. Alle migliori, il 15%, sarà assegnato un premio massimo di 70 mila euro annuo. L'istituto provvederà poi a distribuirlo al suo interno tra gli insegnanti. La relazione finale sull'andamento di questo progetto è stata affidata alla Fondazione Giovanni Agnelli. Tutte le fondazioni lavoreranno a titolo gratuito. La necessità di procedere in via sperimentale è motivata, fanno sapere dal ministero, non solo della scarsità delle risorse ma anche dell'assenza di un sistema unico valutativo riconosciuto come valido a livello europeo. Dove tra l'altro gli stipendi medi sono più alti che in Italia e raggiungono il massimo in meno tempo: 25 anni contro i 35 nostrani. La carriera dei docenti è stata sempre terreno accidentato in Italia, come dimostrano le rivolte di piazza della categoria contro il ministro Luigi Berlinguer, padre del concorsone, il primo tentativo di introdurre aumenti di stipendio legati al merito. «Finalmente premi ai migliori e non solo soldi legati all'anzianità di carriera», spiegava ieri la Gelmini, «che comunque, grazie allo sforzo del governo, sono stati garantiti a tutto il settore». Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, rivendica il ruolo del sindacato di via Po nello sblocco degli scatti: «Le soluzioni individuate con il decreto interministeriale raggiungono l'obiettivo e smentiscono quanti da allora hanno fatto di tutto per screditarle, definendole inconsistenti o addirittura parlando di accordo truffa. La natura contrattuale della progressione per anzianità ci consentirà tra l'altro», spiega il leader della Cisl scuola, «di affrontare e risolvere in via negoziale anche le questioni che, non da oggi, investono il tema delle carriere». «L'avvio delle sperimentazioni consentirà di trovare il metodo migliore per valutare il merito dei docenti, in un contesto di carriere che resta contrattuale», aggiunge il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, seguito a ruota dal segretario dello Snals-Confsal, Marco Nigi, e da Rino di Meglio, coordinatore Gilda. Critico Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil: «Premiare gli insegnanti per migliorare la scuola è un progetto ambizioso che richiede idee chiare e investimenti veri. Gli investimenti non ci sono e manca il progetto culturale di fondo». «Come possiamo valutare scuole dove manca tutto», chiede il Pd, che aggiunge: «La Gelmini fa pessima propaganda». Ora si attende la reazione dei diretti interessati.

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1687486&codiciTestate=1&sez=hgiornali

http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=VH6OA&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

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giovedì 11 novembre 2010

CONGELATA BUONUSCITA

NO ALLO SCIPPO DEL TFS !!!
L’attacco alla previdenza pubblica avviato agli inizi degli anni ‘90 e continuato costantemente nel  tempo grazie anche al “silenzio-assenso” complice ed interessato dei sindacati confederali (leggi FONDO PENSIONE ESPERO), ha messo a segno altri colpi molto gravi con la legge finanziaria 122 del luglio scorso:
· Per le donne è previsto l’innalzamento dell’età pensionabile di vecchiaia a 61 anni dal prossimo 1° gennaio e a 65 anni dal 1° gennaio 2012. Di fatto, quindi,  si ripristina, solo per le donne, la logica del “gradone”, mentre per tutti gli altri lavoratori si pongono le basi per futuri innalzamenti dei requisiti e ulteriori peggioramenti dei trattamenti previdenziali, ad esempio attraverso il calcolo basato sulla “speranza di vita” ad opera dell’ISTAT che a partire del 2015 diventerà obbligatorio.
· A decorrere dal 1 gennaio 2011 i dipendenti ancora in regime di TFS (tutti coloro i quali sono stati assunti entro il 31 dicembre 2000), vedranno congelata la loro buona uscita (che sarà poi calcolata al momento del pensionamento col metodo dell’80% dell’ultimo stipendio percepito prima di andare in pensione, moltiplicato per il numero di anni lavorati, più una ritenuta del 2,5 % a suo carico) e matureranno una nuova indennità, calcolata però in modo tale da prendere il peggio dei due sistemi, con lo scopo (neanche troppo nascosto) di diminuire la liquidazione e, per l’ennesima volta, far fare cassa allo stato sulla pelle dei lavoratori: il 6,91% sul solo 80% dello stipendio (in quanto saranno esclusi gli emolumenti accessori fissi e ricorrenti) con la rivalutazione annuale prevista per il TFR ed ancora la ritenuta del 2,5% a carico del lavoratore. In sostanza, il TFS (molto più favorevole nel calcolo), diventa TFR. Inoltre la pensione verrà corrisposta solo dopo un anno dal termine dell’attività lavorativa.
 È evidente come una tale operazione risulti un vero e proprio saccheggio dell’indennità di buona uscita dei lavoratori del pubblico impiego, calderone indistinto nel quale è stata inserita anche la scuola.
È evidente come tale passaggio forzoso comporti un danno economico agli interessati, tanto più consistente quanto minori saranno gli anni di servizio e riscattati maturati al 31/12/2010.
È evidente che ancora una volta occorre lottare in prima persona, non delegando a nessun altro la difesa dei propri interessi.
Di fronte a sindacati confederali ed autonomi che non denunciano il massacro della previdenza pubblica, ma sono invece pronti a rilanciare in grande stile la campagna di adesione al Fondo pensione ESPERO (scorgendo proprio nella nuova situazione più ampi margini di realizzo e guadagno speculativo), lanciamo una campagna di diffide per bloccare il passaggio coatto dal TFS al TFR di centinaia di migliaia di lavoratori!!!
 L’UNICOBAS RACCOGLIE LE ADESIONI ALLA CAMPAGNA DIFFIDE DI MASSA, A ROMA, TUTTI I MERCOLEDÌ e GIOVEDÌ PRESSO LA SEDE NAZIONALE DI V. TUSCOLANA, 9, DALLE H. 18.00 ALLE 20.00. Occorre portare il cedolino, conoscere anno e data di assunzione e l’Ufficio INPDAP di appartenenza. È richiesto un contributo spese (spedizione diffide, etc.): euro 5 per gli iscritti ed euro 15 per chi si iscrive al momento.
 
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martedì 9 novembre 2010

UIL SOLLECITA IMMISSIONI IN RUOLO



L’emergenza precariato va affrontata rapidamente
UIL - A nomine completate la Uil Scuola fa il punto sulla situazione dei precari della scuola 3 mila insegnanti e 7 mila Ata che avevano un incarico a tempo determinato rimangono senza nomina
Di Menna: positive le intese Miur - Regioni
ma ritardi e burocrazia rischiano di vanificarne gli effetti
La scuola italiana funziona con 664 mila insegnanti di ruolo e 73 mila precari.
14 mila cattedre in meno del personale di ruolo non sono state coperte dal turn over e l’effetto dei tagli sul personale ha prodotto il risultato di 8.657 posti in meno nei vari ordini di scuola, per le diverse materie. Posti coperti da personale precario che, pur avendo avuto un incarico negli scorsi anni, rischia di non lavorare nell’anno in corso. Da stime fatte dalla Uil Scuola circa 3 mila insegnanti rischiano di restare senza lavoro e senza stipendio.
Insegnanti di ruolo
Insegnanti precari
2009
2010
2009
2010
678.369
664.300
81.657
73.000
- 14.069
- 8.657
Per il personale Ata il dato relativo al personale di ruolo è stabile perché le immissioni in ruolo autorizzate compensano il turn over. Gli effetti della riduzione di organico riguardano soprattutto il personale precario che fa registrare una riduzione di 18 mila posti di lavoro. Circa 7 mila persone rischiano di non lavorare questo anno.
Personale Ata - ruolo
Personale Ata - precari
2009
2010
2009
2010
166.348
166.300
64.770
46.707
- 48
- 18.063
Per gli insegnanti di sostegno c’è stato un incremento del personale. Una sentenza della Corte Costituzionale del febbraio 2010 ha abrogato la disposizione che fissava il tetto massimo di posti di sostegno attivabili a livello nazionale. Ciò ha permesso nuove nomine in deroga.
Sostegno - Insegnanti di ruolo
Sostegno - Insegnanti precari
2009
2010
2009
2010
58.300
53.848
35.316
37.944
+ 4.452
+ 2.628


La Uil: per risolvere la questione del personale precario va avviato da subito un tavolo per mettere a punto,
per tempo, le misure del prossimo anno.
Servono immissioni in ruolo, regole per il reclutamento, concorsi dove le graduatorie sono esaurite, organici pluriennali e stabili, garanzia di continuità al personale

Passare dai numeri alle persone
E’ questo il momento di verificare, in modo puntuale, quante persone, non avendo la conferma dell’incarico, rischiano concretamente di rimanere senza lavoro.
A nomine concluse – spiega Di Menna - i numeri diventano nomi e cognomi di persone che non possono essere lasciate da sole.
Gli accordi regionali: cosa prevedono le intese
Tredici regioni hanno già sottoscritto intese (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) o erano in fase di perfezionamento degli accordi (Emilia Romagna, Sardegna). Nei giorni scorsi è stato siglato l’accordo della Regione Lazio.
Il dato che mette in relazione realtà territoriali tanto diverse è quello del ‘sostegno al lavoro’, ‘finalizzato al miglioramento dell’offerta scolastica’.
Il tratto che accomuna molte intese è la prevenzione della dispersione scolastica, l’integrazione del tempo scuola, lo sdoppiamento classi numerose, il miglioramento dell’insegnamento della matematica, delle scienze, delle tecnologie e delle competenze in letteratura, nelle lingue straniere. Nell’intesa sottoscritta in Molise si precisa la presenza di pluriclassi e tempo prolungato.
Favorire il successo scolastico riferito soprattutto a soggetti con disabilità e a rischio marginalità sociale, finalizzare l’acquisizione delle otto competenze chiave di cittadinanza, istruzione e formazione, potenziamento uso delle nuove tecnologie, dei contenuti digitali sono gli obiettivi che caratterizzano l’accordo sottoscritto in Campania. Sostenere l’obbligo di istruzione è questa una delle finalità della regione Calabria. In Piemonte si guarda anche all’accoglienza e all’integrazione culturale
Per questi obiettivi il personale che, a seguito della riduzione degli organici, non ha avuto il contratto rinnovato, viene utilizzato partendo dalle graduatorie della scuola statale.
Gli impegni finanziari
Ammonta a 50 milioni di euro l’impegno di spesa di sette regioni i cui accordi non solo sono firmati ma resi pubblici.

  • Basilicata: 6 milioni e 300 mila euro
  • Campania: 20 milioni di euro
  • Calabria: 7 milioni di euro
  • Lazio: 5 milioni di eur
  • Molise: 1 milione e 100 mila euro
  • Piemonte: 9 milioni di euro
  • Veneto: 2 milioni di euro
Un mix di misure utile e necessario

Si tratta di un sistema nuovo per la scuola – sottolinea Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola - che mette insieme strumenti e risorse di Miur, Inps e Regioni.
Un dato positivo è che sposta risorse dai bilanci regionali al personale precario come retribuzione.
Il secondo elemento di positiva innovazione deriva dal fatto che, oltre al dibattito che dura da anni, dopo la modifica al Titolo V della costituzione sulle diverse competenze dello Stato e delle regioni, su questo aspetto si registra la collaborazione istituzionale indirizzata al sostegno della qualità dell’offerta formativa del proprio territorio.
A fronte di provvedimenti utili la Uil denuncia però ritardi nella gestione e eccessiva burocrazia.
Abbiamo esperienza di regioni che hanno sottoscritto buone intese – continua Di Menna – dove sono stati stanziati i fondi, definite le finalità, ma l’intero meccanismo è partito solo a fine anno scolastico.
Bisogna considerare i tempi delle scuole – ammonisce Di Menna - le persone che restano senza incarico non possono aspettare mesi per avere lavoro e stipendio.
Procedure complesse e lacci burocratici rischiano, insomma, di vanificare gli interventi messi in atto. Per questo serve un ruolo di regia del Miur e un ruolo attivo delle regioni per il rispetto dei tempi.
La Uil propone di avviare subito un tavolo per programmare le misure per il prossimo anno. Bisogna farlo ora - commenta Di Menna – perché sia pronto per il prossimo anno. Se non si fa subito, l’esperienza ci ha già mostrato, che si fa quando è tardi.
Ogni anno assistiamo agli stessi rituali: il giro dei provveditorati, l’ansia per le nomine, le manifestazioni di protesta. La questione del personale precario della scuola impone misure per garantire la stabilità degli organici e dare continuità al personale.
La Uil sollecita un piano di immissioni in ruolo, il decreto sul reclutamento (che deve – fa notare Di Menna – accompagnare in parallelo il decreto sulla formazione iniziale), incarichi pluriennali sui posti disponibili.
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domenica 7 novembre 2010

GITE D'ISTRUZIONE ADDIO. CRISI ANCHE NEL SETTORE VIAGGI

                  LA CRISI DELLA SCUOLA, TOCCA ANCHE ALTRI SETTORI! 
INSEGNANTI PRECARI CASERTA- ipcaserta@gmail.com
L'APPELLO DELLE AGENZIE DI VIAGGIO AL MINISTRO. QUESTO E' UN ARTICOLO APPARSO SU MOLTI GIORNALI.
                                 
   Gentile    
On. le Maria Stella Gelmini
Ministro dell’Istruzione, la Ricerca
e l’Università
Viale Trastevere, 76/a
00153 Roma

Gentile
On.le Maria Vittoria Brambilla
Ministro del Turismo
Via della Ferratella in Laterano, 51
00184 Roma

Egregio
Sen. Sandro Bondi
Ministro per i Beni Culturali
Via del Collegio Romano,27
00186 Roma


Roma. 25 ottobre 2010
 

Abolizione indennità di missione per i professori accompagnatori  di viaggi d’istruzione

Onorevole Ministro,
la FIAVET, quale Associazione degli Agenti di Viaggi e Turismo maggiormente rappresentativa a livello Nazionale, firmataria dei CCNL di settore, ha da sempre curato con particolare attenzione le problematiche del turismo scolastico, di cui si occupano con professionalità molti dei nostri Associati.
In tale veste FIAVET ha collaborato attivamente in rappresentanza del comparto, alla stesura dello schema di Capitolato Generale d’Oneri relativo ai viaggi d’istruzione emanato dalla Direzione Generale per l’Organizzazione dei Servizi nel Territorio del Suo Dicastero con Decreto Dirigenziale dell’11 aprile 2002, riveduto e corretto in data 20 dicembre 2002, e organizza periodici convegni sul tema, ai quali partecipano moltissimi operatori di settore e Dirigenti Scolastici.
 Recentemente, a seguito dell’ultima manovra correttiva finanziaria di questa estate, sono state abolite le indennità di missione sia in Italia che all’estero dei pubblici dipendenti. A seguito di ciò i professori degli istituti scolastici di ogni ordine e grado hanno perso i trattamenti di missione per i viaggi d’istruzione di cui alla Circ. Min. 291 del 1992, facendo sorgere aspre prese di posizione dei sindacati del corpo docente, i quali hanno pubblicamente minacciato di boicottare la partecipazione in qualità di accompagnatori dei gruppi studenteschi, nei prossimi viaggi d’istruzione dell’anno in corso.
 Poiché la presenza del docente accompagnatore è presupposto indefettibile per la possibilità di svolgimento del viaggio d’istruzione, invoco un Suo autorevole intervento che possa sopperire a tale problematica e rintracciare, unitamente agli Assessori Regionali competenti ed agli Uffici scolastici regionali ed ai Dirigenti d’Istituto delle diverse scuole nel territorio italiano, la possibilità di reperire risorse economiche e fondi che consentano di non eliminare dal piano di offerta formativa il viaggio d’istruzione che, come noto, fa parte del bagaglio di esperienza e di crescita umana e culturale di ognuno di noi.
 Ove ciò non fosse possibile, ritenendo il viaggio d’istruzione un’esperienza che non possiamo precludere ai nostri giovani ed un servizio che lo Stato non può cancellare, facendolo finire nel “tritacarne” di un provvedimento di manovra finanziaria (sebbene comprensibile e necessario, visto il noto andamento dei conti pubblici), faccio appello alla Sua sensibilità per rendersi promotrice di un emendamento che, all’interno dei provvedimenti di fine anno (c.d. decreto “omnibus” o decreto “mille proroghe”), possa correggere gli effetti della norma finanziaria già citata, al fine di consentire ai viaggi d’istruzione di essere effettuati regolarmente.
 La presente, data l’importanza generale per tutte le famiglie italiane e le diverse componenti del mondo della scuola, ha contenuto di lettera aperta e sarà divulgata agli organi di stampa al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica.
 Confidando nel Suo intervento, Le porgo i più distinti saluti.




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SCUOLA: LAVORARE DI PIU' NON CONVIENE

Se confermato il tetto agli stipendi, addio a compensi aggiuntivi
di Alessandra Ricciardi ItaliaOggi, 2.11.2010
La protesta sta montando sul territorio. Via via che passano le settimane, e vanno in cantiere le attività aggiuntive per il 2010/2011, nelle scuole si fanno i conti con quanto prevede la legge 122 di quest'anno, la manovra che ha stretto i cordoni della borsa per la spesa pubblica con una notevole incidenza sul trattamento dei travet.
Il problema è l'articolo 9 del provvedimento che, se interpretato in modo rigido, renderebbe di fatto svantaggioso per insegnanti, ma anche bidelli e amministrativi, accettare incarichi aggiuntivi rispetto allo scorso anno scolastico: perché potrebbero non avere diritto ad essere compensati. E lavorare di più per guadagnare sempre lo stesso non è nelle corde della categoria. Così si registrano i primi rifiuti alle proposte dei dirigenti, dai progetti di recupero all'apertura pomeridiana delle palestre scolastiche.
L'articolo 9 prevede che per il 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti pubblici, «compreso il trattamento accessorio», non può superare quello in godimento nel 2010. Nella scuola esiste un trattamento accessorio, la Cia per bidelli e amministrativi e la Rpd per gli insegnanti, che hanno carattere fisso e continuativo. E poi ci sono compensi aggiuntivi, che servono a pagare prestazioni specifiche di volta in volta realizzate. Si pagano con il fondo di istituto, che a questo scopo ogni anno ha a disposizione circa un miliardo di euro.
Pacifico, alla luce dell'articolo 9, che non potranno esserci aumenti sull'accessorio fisso, che vale annualmente dai 700 euro di un Ata fino ai 3 mila di un insegnante quasi a fine carriera. Il dubbio resta sulle retribuzioni per specifiche prestazioni. Il divieto infatti, se fosse esteso anche a queste voci, comporterebbe la conseguenza che l'amministrazione chieda ai propri dipendenti prestazioni a titolo gratuito. Il caso è quello di un bidello appena trasferito in una scuola, al posto magari di un collega andato in pensione. E a cui il preside proponga di garantire, fuori dall'orario di lavoro, l'apertura e il controllo della palestra scolastica per attività sportive dei ragazzi o per manifestazioni culturali. Visto che nel passato anno scolastico non lavorava in quell'istituto, e non ha svolto dunque la mansione pomeridiana, se accettasse si troverebbe a lavorare di più ma a non poter essere pagato. Insomma, ci sarebbe un congelamento di prestazioni e compensi che rischia di pregiudicare, complice il rifiuto dei dipendenti, il normale svolgimento della vita scolastiche. Oltre a creare un contenzioso tra prof-Ata e presidi.
E così è scoppiata la corsa a chiedere chiarimenti agli uffici scolastici provinciali e regionali sul cosa fare. Risposte ufficiali al momento nessuno si azzarda a darne. Ci sono però risposte ufficiose, catalogabili in due categorie. La prima: la norma parla di trattamento complessivo, dunque riguarda tutto. E comunque, il dirigente che si espone a pagare chi non aveva già quel compenso, se non confortato da parere favorevole dell'amministrazione centrale, potrebbe vedersi richiedere il risarcimento per danno erariale. Mentre ci sono altri, è la seconda tesi, che ritengono, sempre informalmente, che il caso neanche sussisterebbe: non si tratta di accessorio ma di pagamenti per attività aggiuntive. E attività a titolo gratuito non se ne fanno. La protesta è arrivata a viale Trastevere. Per evitare di mettere dirigenti contro insegnanti e viceversa, di avere una stessa legge applicata in modo diverso sul territorio, si chiede che il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, confortata dai colleghi di Economia e Funzione pubblica, dica cosa fare. Intanto, fioccano i primi no alle proposte di progetti aggiuntivi.
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venerdì 5 novembre 2010

SEDE SINDACALE DEI COBAS A CASERTA

 COMUNICAZIONE:
A Caserta presso lo studio dell’ avv.ta  Alba  Perrotta, viale Lincoln, 77
sc. B) 3° piano,  ogni  martedì dalle ore 17.00 alle 19.00- i COBAS-scuola
attivano uno sportello di consulenza rivolto a tutti i dipendenti della
scuola.
(Info.  tel.3387403243  cobascaserta@libero.it)
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sabato 30 ottobre 2010

INFORMARE ONLINE NUOVO PORTALE DI INFORMAZIONE LOCALE

NASCE A CASERTA UN NUOVO PORTALE DI INFORMAZIONE. CONSIGLIO A TUTTI DI VISITARLO, POICHE' VERAMENTE LIBERO ED INTERESANTE. LE NOTIZIE SONO RIPORTATE IN MANIERA SEMPLICE E IMPREGNANTE DELLA REALTà LOCALE.
IL LINK DA VISITARE E' IL SEGUENTE:
http://informareonline.com/
BUONA LETTURA A TUTTI
ipcaserta@gmail.com
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giovedì 28 ottobre 2010

Gli esami prima della notte

 Marina Boscaino
Quella palestra di democrazia e di sano senso della cittadinanza che sono certi quotidiani di destra ci indica episodi su cui sarebbe importante una riflessione accurata. Su “Libero” di qualche settimana fa (23 settembre 2010) uno degli esuberanti lettori, pieni di energie e di pedestri ricette “fai da te” che la deriva culurale che viviamo ha oltremodo ringalluzzito, si rivolgeva per lettera a Mario Giordano, proponendo un mix di violazioni costituzionali da infliggere ai docenti italiani come punizione nei confronti della loro presunta impreparazione. Come si può osservare la lungimiranza dell'analisi includeva solo sbrigative soluzioni sommarie e quella vena di disprezzo saccente che chi ci governa sta rafforzando nella percezione collettiva della nostra professione e delle nostre competenze.

La scuola non è un ufficio di collocamento...
L’altro giorno leggendo l’articolo in merito allo sciopero dei precari a Messina è riaffiorato nella mia mente un dubbio che voglio condividere con lei. Questi precari che esercitano il loro sacrosanto diritto allo sciopero sono all’altezza del loro compito che con tanta energia rivendicano? Vale a dire, sono capaci di insegnare alle nuove generazioni? Non credo. Pertanto, a mio modesto parere, una possibile soluzione potrebbe essere quella di far sostenere, ai 220 mila precari, un esame di cultura generale sufficiente a scremare più del 50% dei candidati. Ai restanti assegnerei le cattedre dei professori vicini alla pensione, ma soprattutto toglierei la cattedra a coloro che svolgono, oltre alla professione di insegnante, quella di libero professionista. Cosa vuole, del resto Longanesi diceva: «Tutto ciò che non so l’ho imparato a scuola», ovviamente scuola con la c non con la q.
NICOLA CHITI

Risponde il fine interlocutore, Mario Giordano, uno dei tanti con incrollabili certezze in tasca, privo di qualsiasi cultura del dubbio; e con la protervia di chi è in sella al cavallo vincente:
Sono convinto che tra quei 220mila ci sono molti giovani preparati, per carità. Ma ci sono anche molti che non superebbero l’esame che lei propone. E soprattutto sono convinto che questo sistema che allunga all’infinito l’attesa di centinaia di migliaia di giovani sia quello che tecnicamente si può definire uno perfetto strumento di selezione dei peggiori. Ci pensi, caro Chiti: chi resta a sognare un posto da professore per anni e anni, fra disagi e graduatorie e risicate supplenze? Solo chi non ha altre prospettive, è evidente. Gli altri, quelli più bravi, quelli dotati di qualche talento e abilità appena possono intraprendono altra strade. Poi ci si stupisce se in cattedra ci vanno persone sbalestrate e impreparate, quelle convinte che gli indiani d’America furono messi nelle “conserve” e che la Russia di Stalin deportò molte persone nei “gulash”.

Questo è un Paese senza futuro. Nel senso che l'arroganza dei temporanei vincitori – non solo sul piano politico, ma culturale ed etico – ha perso definitivamente anche il controllo della decenza e della sobrietà. Giordano liquida in due battute l'aspirazione alla docenza di migliaia di persone sul cui contributo – anche – si è retta la scuola degli ultimi decenni. Non c'è da stupirsi, dal momento che il disprezzo con cui Gelmini definisce la scuola un “ammortizzatore sociale” non può non fare scuola, in questa casta di trasversali grilli parlanti del neoliberismo galoppante.
Il garbato duetto tra chi “se la canta e se la suona” non ha destato alcun tipo di reazione né di interesse tra chi potrebbe – se
non altro come atto di vigilanza democratica e di coscienza civica – spendere una parola sull’attacco a tutto campo e indiscriminato che gli insegnanti stanno subendo; mi riferisco ad intellettuali, editorialisti, nonché – ma qui sarebbe davvero pretendere troppo – alla nostra sedicente “opposizione”.

Ma ha destato la sana indignazione di Alvaro Berardinelli, docente e cittadino:
Mio malgrado, sono costretto a confessarlo: sono un Docente. Dunque un fallito ed un ignorante, secondo l'ineffabile "giornalista" che ha vergato questa illuminata risposta. Mi congratulo con lui per l'assoluta indipendenza di opinione, che tutti conosciamo, nonché per la sua assoluta lontananza dal pregiudizio e dal luogo comune. Vorrei solo precisare quanto segue.
Sono convinto che anche tra i molti servi fedeli del suo padrone ci sono tanti giovani preparati, per carità. Ma ci sono, anche lì, molti che non superebbero l’esame che il signor Nicola Chiti propone. E soprattutto sono convinto che l'attuale assetto del "giornalismo" italiano, che allunga all’infinito l’attesa di centinaia di lacchè, smaniosi di guadagnare bene a danno della verità, sia quello che tecnicamente si può definire un perfetto strumento di selezione dei peggiori. Ci pensi, caro Chiti: chi resta a sognare un posto da "giornalista" per anni e anni, fra disagi e umiliazioni e risicate collaborazioni, facendosi notare per conformismo, disprezzo dell'intelligenza dei lettori, copiatura di veline governative, uso ed abuso dei peggiori cliché da autobus di borgata? Solo chi non ha altre prospettive, è evidente. Gli altri, quelli più bravi, quelli dotati di qualche talento e abilità, appena possono intraprendono altre strade. Magari vanno ad insegnare greco, o latino, o matematica, illudendosi che il Paese dia spazio ai migliori, e non ai leccapiedi da strapazzo. Poi ci si stupisce se in certi giornali-fotocopia ci vanno persone sbalestrate e impreparate, quelle convinte che gli indiani d’America furono messi nelle “conserve” e che la Russia di Stalin deportò molte persone nei “gulash”. Quelle che il "giornalista" di cui sopra, e solo lui, conosce personalmente.
Buona fortuna, Italia
.
Alvaro Belardinelli

Siamo stati mollati, abbandonati al nostro destino e al dileggio dei grilli parlanti di turno, in una lotta incrociata per chi la sa più lunga sul come “raddrizzare” questa banda di debosciati, fannulloni, impreparati, che ormai quasi a tutti fa comodo credere che siamo ontologicamente, proprio in quanto insegnanti. Dobbiamo sostenerci tra di noi: non in quanto categoria.
Ma in quanto donne e uomini che continuano a credere ostinati nel proprio mandato costituzionale e nel rispetto che ciò – quando venga esercitato con la responsabilità, l’impegno e la passione - esige.

Oggi significa essere avanguardia di democrazia. Ontologicamente, appunto.

http://www.pavonerisorse.it/quaderno/bera.htm Continua a leggere!

domenica 24 ottobre 2010

I DEPUTATI VOTANO A FAVORE DEL LORO VITALIZIO DOPO CINQUE ANNI DI LEGISLATURA

I parlamentari contrari alla soppressione del vitalizio al seguente link:

http://parlamento.openpolis.it/votazione/index/id/33629/sf_highlight/vitalizi

Oggetto: 498 deputati contro l'eliminazione del vitalizio che costa 150 milioni di euro l'anno...
Il giorno 21 settembre 2010, il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Come è andata a finire?
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera:
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti acquisiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:
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venerdì 22 ottobre 2010

RISPEDIAMO AL MITTENTE IL SU DUE ANNI DI MALGOVERNO

Rispediamo a B. il suo libercolo
di Paolo Farinella
Sacerdote
 
Berlusconi vuole nascondere il fallimento del suo padronato governativo inviando 10 milioni di copie di un libercolo con tutti i fallimenti del governo contrabbandati per «successi». Considerando che le spese saranno a carico nostro, chiedo a tutti di collegarsi al sito del governo e di spedire una e-mail preventiva di diffida, come previsto dalla legge.

Di seguito le indicazioni per disdire:

1.  Collegarsi al sito del governo:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

2.  Compilare  i riquadri con i propri dati esatti: Nome, cognome, indirizzo, e-mail, città, oggetto.

3.  All’oggetto si può scrivere: Diffida a spedirmi il libro “Due anni di governo”.

4.  Nella casella “Testo”, copiare e incollare il seguente testo o altro a piacere:

Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio, Silvio  Berlusconi, di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di governo”, mi preme comunicare che non desidero assolutamente riceverlo, essendo un mio  diritto in base al Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, «Codice in materia di protezione dei dati personali», nella fattispecie articolo 7 comma 4b; chiedo inoltre che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e/o della Scuola pubblica. Mi auguro che in un tempo in cui gli Italiani e le Italiane fanno sacrifici enormi e la disoccupazione interessa oltre 10 milioni di persone, il governo receda da questa insana e immorale iniziativa, spendendo denaro pubblico per pubblicità governativa. Saluti.

5.  Inviare. Si riceverà una e-mail di “Ricevuta” alla quale non bisogna rispondere.

Mi auguro che queste e-mail siano milioni e che intasino il Governo finché non scoppia come una fogna maleodorante.

In subordine

Se qualcuno dovesse riceverlo lo stesso perché costoro se ne fanno un baffo delle leggi perché delinquenti dentro, fuori, accanto, sopra e sotto, RESISTIAMO ANCORA E SEMPRE RISPEDENDOLO AL MITTENTE A SPESE SUE (che poi sono sempre nostre).
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giovedì 14 ottobre 2010

DOMANI ALLE 9,30 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA. TUTTI A NAPOLI IN PIAZZA MANCINI ALLE 9,30. NON LASCIAMO PARLARE LE IDEE. NON LASCIAMO MORIRE LE PROTESTE. NON METTIAMO IL LUCCHETTO ALLA LIBERTA' DI PROTESTA. NON ADERENDO E' SOLO SINONIMO DI RASSEGANZIONE E NOI NON LO SIAMO.
PIAZZA MANCINI (NEI PRESSI DELLA STAZIONE CENTRALE) A NAPOLI ALLE ORE 9,30.
HO INCOLLATO ALCUNI INK UTILI.
RINGRAZIO I GIORNALI CHE HANNO DATO SPAZIO

http://www.ilcasertano.it/sviluppo/?p=36993&cat=43

http://www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=article&sid=13807

http://www.operaicontro.it/index.php?id=0c6bd03551

http://www.vivocaserta.org/insegnanti-precari-di-caserta-allo-sciopero-generale-della-scuola/

http://www.casertaweb.com/articoli/16017-precari-caserta-allo-sciopero-di-domani.asp

http://www.casertanews.it/public/articoli/201010/art_20101014064759.htm

http://www.cancelloedarnonenews.com/2010/10/13/gli-insegnanti-precari-caserta-partecipano-allo-sciopero-del-15-ottobre-a-napoli/


http://www.quotidianoitalia.it/index.php/caserta-e-provincia/3-caserta-e-provincia/10916-gli-insegnanti-precari-caserta-partecipano-allo-sciopero-del-15-ottobre-a-napoli


http://interno18.it/cronaca/16634/scuola-i-precari-di-caserta-corteo-a-napoli Continua a leggere!

mercoledì 13 ottobre 2010

CISL E UIL APPREZZANO LE DICHIARAZIONI DI FIORONI



Uil Scuola e Cisl Scuola apprezzano la lettera di Fioroni

Il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna commenta oggi positivamente l'ipotesi, che sarebbe contenuta in un decreto del Miur, di un’anagrafe nazionale telematica degli insegnanti, per aiutare a sostenere e valorizzare le tante esperienze maturate in classe dagli insegnanti.
Nella pratica quotidiana ci sono moltissimi insegnanti che, ad esempio – spiega Di Menna – utilizzano abilmente i mezzi informatici, che parlano in modo fluente l’inglese, che fanno didattica integrando più tecniche e metodi di insegnamento. Ecco a questi insegnanti non viene riconosciuto nulla, anzi spesso, vedono le loro capacità appiattite da scelte di routine”.
Di Menna però mette in guardia sul forte rischio “di passare ad un iter tutto burocratico a partire dalle modalità di compilazione dei curriculum”. “E’ impensabile pensare di assegnare tale compito alle direzioni regionali. Servirebbe piuttosto un sistema di alta valenza culturale al quale affidare la predisposizione dell’intero impianto conoscitivo. Questo modo di procedere, in un’ottica moderna e riformista, potrebbe costituire un tassello per sostenere e riconoscere la professionalità docente in modo serio. E’ utile – continua il segretario generale della Uil Scuola - tornare a parlare di professionalità, di progressione, di funzione docente, di formazione e reclutamento. La valorizzazione degli insegnanti come centro dell’azione politica”.
In questo senso, Di Menna mostra apprezzamento per la posizione assunta dall’ex ministro Fioroni (cfr. Fioroni (Pd): il centrosinistra non deve arroccarsi sui precari), che “traccia un metodo che sposta il dibattito della scuola dallo scontro politico, dal ring delle opposizioni ideologiche, all’apertura di un ampio dibattito che veda la politica svolgere un ruolo di sostegno e sviluppo del sistema istruzione”.
Ad apprezzare la lettera odierna di Giuseppe Fioroni al Corriere della Sera non è solo Di Menna, ma anche il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima: “Le ragioni della buona scuola si difendono con più forza se non si resta 'sulla difensiva', se si affrontano con lucidità e coraggio le questioni su cui si gioca la possibilità di migliorarla. Se si offrono proposte, e non solo proteste”.
Quelle che Fioroni ci presenta oggi sul Corriere – continua Scrima - meritano attenzione e sono in gran parte condivisibili: lo è quella di un serio piano di stabilizzazione del lavoro, ma lo sono anche quelle che puntano a valorizzare la professionalità e riconoscere la miglior qualità del servizio”.
E’ interessante quanto ci viene detto – ammette il segretario generale della Cisl Scuola -, ma anche il modo con cui lo si dice, senza eludere i nodi problematici, con i quali ci si misura apertamente, con uno sguardo in prospettiva e non ripiegato sull’oggi, come purtroppo molti fanno, credendo di svolgere meglio, così, il ruolo di oppositori”.
Scrima conclude con un invito alla maggioranza ad aprire il dialogo e il confronto: “Se anche nella maggioranza si abbandonasse ogni pretesa di autosufficienza, ne guadagnerebbe molto la qualità del confronto e delle scelte sulla scuola: scelte che, trattando di un bene comune, sarebbe sempre meglio fossero quanto più possibile condivise”.


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lunedì 11 ottobre 2010

partiranno solo da gennaio 2011, per un migliaio di precari con contratto di collaborazione. Quasi un “pacco”.


Dopo un gran battage pubblicitario , non si sente più parlare di posti regionali per i precari della scuola campana falcidiati dalla scure Gelmini.
         L’arcano però non poteva durare a lungo.
         Si tratta,  in sintesi,  di 20 milioni di euro che la Giunta Regionale preleva dai fondi europei, PAS ( Percorsi Formativi Sperimentali), istituiti con il DR n. 141/2007 che interesseranno  un migliaio di precari
         Solo che omette di dire, che,  a differenza di quelli attivati lo scorso anno quasi tutti sul sostegno, questi saranno istituiti dalle scuole accreditate (statali e paritarie)   che  hanno già fatto richiesta per la formazione di pseudo figure professionali ( parrucchieri, idraulici, elettricisti quando non anche veline, ecc. ) con contratti di collaborazione e per 6 mesi.
         Partiranno non prima di gennaio, per finire  a giugno. La retribuzione sarà di 1100 euro al mese con iscrizione alla contribuzione separata dell’INPS (CO.CO.PRO).
         Al netto meno della disoccupazione e pagati,  a rendicontazione ultimata, anche dopo anni.
         Questo comporta che non sarà ricongiungibile ai fini pensionistici e non sarà valida per il raggiungimento del requisito per accedere alla D/S ordinaria ( 52 settimane nell’ultimo biennio).
         Per di più il servizio prestato   non sarà riconosciuto valido ai fini della progressione di carriera (ricostruzione) una volta di ruolo, né come punteggio per i trasferimenti.
         Con il protocollo INPS-MIUR, varrà  solo  per il punteggio nelle G. a E., ma era  già garantito per gli inclusi nell’elenco del “ salva precari”

         La scuola campana non ha bisogno di contentini,  di elemosine, ma piuttosto di interventi strutturali in grado di mettere un argine alla deriva pericolosa generata da una pseudo riforma finalizzata solo a fare cassa.
         Così come strutturato, questo intervento, sarebbe un inutile spreco di risorse pubbliche e  quasi un  “pacco” per i precari.

http://www.scuolathena.it/athena/index.php?option=com_content&view=article&id=506%3Acontatti-regionali-in-campania&catid=18%3Aprecari&Itemid=40 Continua a leggere!

domenica 10 ottobre 2010

Fioroni (Pd): il centrosinistra non deve arroccarsi sui precari

"Oltre alla grave questione precarietà, io credo che il dibattito sulla scuola, anche nel centrosinistra, debba e possa tornare ad avere un respiro più ampio". Lo scrive l'ex ministro dell'Istruzione e coordinatore del forum Welfare del Pd Giuseppe Fioroni in una lettera al Corriere della Sera ("Il centro sinistra non può solo difendere i precari"), in cui sottolinea "l'urgenza di un diverso sistema sia di formazione che di reclutamento".
Per far fronte al problema dei precari, "giudicherei una decisione saggia e giusta che le graduatorie permanenti, già trasformate in graduatorie ad esaurimento, vengano effettivamente utilizzate per bloccare quella che è diventata una fabbrica delle illusioni", suggerisce il deputato del Pd.
Fioroni indica poi quattro punti per intervenire sulla formazione e il reclutamento. "Occorre investire risorse per la formazione e l'aggiornamento, prevedendo periodi sabbatici presso le università in corsi con valutazioni finali, e occorre reperire risorse adeguate per premiare il merito (dei docenti) e individuare una metodologia per evidenziarlo, fondata su riscontri oggettivi e sulla reputazione".
Per il docente, prosegue Fioroni, la possibilità di "progredire nel suo ruolo e nella sua funzione o è preclusa o è affidata a procedure troppo aziendalistiche". Sarebbe "meglio definire selezioni e percorsi per attribuire responsabilità in base a criteri oggettivi".
Come ultimo punto, l'ex ministro parla di una scuola "in grado di presentare il proprio bilancio sociale alla comunità, e che mostri ai genitori la propria valutazione complessiva in termini di acquisizione, di conoscenze, competenze, di specificità di settore e di indirizzo".
 http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=23915
COMMENTIAMO SOLO  A FINE ARTICOLO LE DICHIARAZIONI DI FIORONI: ONOREVOLE, MA I 150 MILA LICENZIAMENTI CHE FINE FARANNO? LE VANNO BENE? NON C'è BISOGNO DI RISPOSTA, LO SI EVINCE DALLE DICHARAZIONI

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giovedì 30 settembre 2010

REM: SOGNO O INCUBO?


R.E.M., IN PSICOLOGIA, PAROLA TRADOTTA DALL’INGLESE, SIGNIFICA LETTERALMENTE RAPIDO MOVIMENTI DEGLI OCCHI.  INFATTI, I  NOSTRI OCCHI, NEL MOMENTO PRECISO IN CUI STIAMO SOGNANDO,  SI MUOVONO RAPIDAMENTE. QUELLO CHE VI VOGLIO RACCONTARE è UN SOGNO O INCUBO, FATTO  CONTEMPORANEAMENTE DA TRE PERSONE IN LUOGHI DIVERSI. LO RACCONTO DOPO TANTI MESI, PROPRIO PER QUESTA STRANA COINCIDENZA
UNA NOTTE TRA IL 4 E IL 5 GENNAIO, IO X. E P., METTO SOLO LE INZIALI FITTIZIE, SARANNO LORO, SE LO VORRANNO, A DIRE: QUEL SOGNO L’HO FATTO ANCH’IO. AVEVAMO (IN SOGNO) APPUNTAMENTO CON RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI LOCALI.   IN UFFICI CHE SI TROVAVANO A PIAZZA van Wittel, STRANAMENTE NON VANVITELLI, MA ANCORA IL COGNOME OLANDESE DEL FAMOSO ARCHITETTO. STRANAMENTE, O FORSE LOGICAMENTE, ESSENDO UN’ASSOCIAZIONE AUTONOMA ED INDIPENDENTE DA TUTTI, CI ERAVAMO TROVATI IN UNA SITUAZIONE STRANA , CHE DI SEGUITO RACCONTERO’.
ARRABBIATISSIMI, CI SEDEMMO SULLA PANCHINA ED INIZIAMMO A SCRIVERE UN COMUNICATO-STAMPA  IRONICO NEI CONFRONTI DEI RAPPRESENTANTI DI QUELLE ISTITUZIONI. IL COMUNICATO INIZIAVA COSI’:
Con questo comunicato-stampa intendiamo ringraziare l’assessore  e il segretario del rappresentante istituzionale, per averci dato finalmente una qualifica che aspettavamo da tempo. Ora noi precari, siamo insigniti del titolo di rappresentanti, anche perché avvicinandosi la befana, ci hanno voluto omaggiare con questo dono. La cronaca: il giorno 5 gennaio 2010 verso le ore dieci ci siamo recati in piazza van Wittel per chiedere un incontro con l’assessore ed un anonimo capogruppo consiliare, già presenti alla riunione dei precari tenutasi il 19 dicembe C/O il centro sociale . Pensando di trovare solidarietà e di vendere i calendari, cosa già avvenuta in altre province da parte dei precari del luogo, per finanziare la cassa di resistenza,onde aiutare economicamente i lavoratori della scuola rimasti senza lavoro. All’ingresso dell'istituzione di cui sopra, abbiamo incrociato l’assessore a cui abbiamo inoltrato la richiesta di vendere i calendari. L’assessore, ci ha spiegato che non rientrava tra i suoi compiti l’acquisto dei calendari e che avremmo dovuto presentare una domanda ufficiale per tale operazione. Facendo tesoro del consiglio dell’assessore, oggi noi inoltriamo richiesta formale al rappresentante di sposare la nostra causa, visto che,  rientra nei suoi compiti e, di acquistare, perché no, almeno una copia. Grazie all’intercessione dell’assessore siamo entrati nei locali, per cercare privatamente di venderne almeno qualche copia, cominciando dal segretario di cui sopra. Tuttavia, quest’ultimo,  tipo tenente Kojak, oltre a chiarici che non era possibile operare in questo modo presso un ufficio pubblico, ci ha spiegato che persone come noi, si presentano spesso da lui per vendere qualcosa o rappresentare prodotti. Da qui il titolo onorifico di venditori ambulanti. Non restava che iscriverci alla camera di commercio.

E’ PER QUESTO SOGNO O INCUBO CHE CONTINUERO A COMBATTERE.
E’ PER LUI L’INIZIO DI UNA NUOVA LINFA VITALE.
ED ANCORA PER LUI CHE INVITO TUTTI A CONTATTARCI E COMBATTERE INSIEME PER IL RISPETTO E PER IL DIRITTO AL LAVORO.
E’  SEMPRE PER QUESTO SOGNO CHE NON CREDO NELLE FAVOLE DEL POLITICO SENSIBILE CHE LASCIA CIO’ CHE STA FACENDO PER CORRERCI INCONTRO.
PER CONTATTI: ipcaserta@gmail.com-  cell.366/ 3119527
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