giovedì 1 ottobre 2009

CARO PAPI NON TI VOGLIAMO. A BENEVENTO I DOCENTI NON VOGLIONO BERLUSCONI

corriere del sannio
Pubblichiamo le reazioni dei docenti beneventani alla notizia del premier a Benevento




Le precarie di Benevento,
“Caro papi, non ti vogliamo…”
Ecco come hanno reagito le precarie quando sono venute a conoscenza della visita di Berlusconi a Benevento.
“Abbiamo appreso che il 10 ottobre arriverà a Benevento, con la sua infinita schiera di cortigiani e di veline, Noi, caro Papi non la vogliamo.
Siamo sei insegnanti precarie da ormai un mese accampate con le tende fuori al provveditorato come gesto estremo di protesta contro i tagli e i licenziamenti alla scuola. Siamo anche salite sul tetto per 10 giorni, purtroppo non a prendere il sole, ma per cercare di far sentire ancor più forte la nostra rabbia nei confronti del suo ministro MariaStella Gelmini, che pur di non studiare andò a Catanzaro dove gli esami di abilitazione in quel periodo si pagavano e regalavano.
Siamo sei insegnanti e il fatto che siamo tutte donne sappiamo che in lei suscita una certa fribillazione che, quando va bene, scaturisce solo in cattiva ironia: peccato che noi non siamo in vendita, non vogliamo fare nè le ministre nè le deputate, ma vogliamo semplicemente poter lavorare dignitosamente come abbiamo sempre fatto negli ultimi 10 anni.
Ed invece per lei e la ministra Mariastella Gelmini della scuola si può anche far a meno.
Per trovare i soldi per mandare i nostri soldati a morire in Afghanistan, per finanziare gli abusi edilizi e le cementificazioni selvagge, per coprire gli sperperi di denaro pubblico, da qualche parte si dovrà pur tagliare: ecco allora che si ricorda della scuola!
Certamente per chi ha speculato e si arricchito in questi anni e ha pensato bene di nascondere i suoi miliardi nei paradisi fiscali e intestare lì i suoi yacht, le sue ferrari e i suoi jet privati, c’è subito pronto uno scudo fiscale per non far pagare loro le tasse come a noi comuni mortali.
Per difendere i loro privilegi, colpisce e taglia la scuola, il sapere, la cultura, i nostri figli.
Ma forse non è un caso, perchè saibene che il suo potere e il suo consenso si fondano indissolubilmente su quel male che ogni giorno noi combattiamo: l’ignoranza. Per fare le veline e i tronisti, per mentire ed imbrogliare, per corrompere e arricchirsi, non serve certo conoscere Socrate o Manzoni. Perchè dunque annoiare i nostri figli con la storia, la filosofia, la matematica o la fisica?
Ma forse tutte queste parole secondo lei sono anche superflue e sprecate.
Siamo entrambi sulle barricate, ma su due sponde diverse.
Lei a garantire i privilegi, noi a difendere i diritti.
Lei a diffondere ignoranza e servilismo, noi a insegnare saperi e dignità.
Lei dalla parte del denaro, noi dalla parte dell’umanità.
Per questo a Benevento non la vogliamo e non avremo nessun timore a dirlo .
Potraà schierare migliaia e migliaia di forze dell’ordine pur di non ascoltare la nostra voce, ma noi non molleremo.
Per questo, per dare ancor più forza alla nostra rabbia, facciamo un appello a tutte le forze sociali, ai movimenti, alle comunità , all’opposizione politica e sociale, l’opposizione reale e non quella dormiente nelle aule parlamentari, per una manifestazione di piazza contro le politiche antipopolari del governo Berlusconi”.

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