domenica 20 settembre 2009

LETTERA ALLA GELMINI DA UN PRECARIO CASERTANO

Questa lettera è stata scritta al ministr Gelmini da Nunzio un collega di Caserta e, pubblicata su Il Mattino, un rivista. Ora pubblichiamo la versione integrale che ci ha inviato il collega.
Grazie Nunzio

Lettera aperta a Mariastella Gelmini, Ministro della Pubblica Istruzione
Cara Mariastella,
scusami se mi rivolgo a te dandoti del tu, ma sai, l'anagrafe dice che siamo quasi coetanei, per cui ho deciso di parlarti come lo si fa ad un'amica, anche se da quando occupi il Ministero della Pubblica Istruzione non ti sei di certo comportata come un'amica nei confronti della categoria degli insegnanti. Oggi per l'ennesima volta ti ho vista in TV mentre col solito piglio spocchioso annunciavi trionfante le ultime novità partorite dalla tua équipe per soccorrere il mondo della scuola...Che pena sentire sempre le stesse cose!!! Credo che tutti abbiano ormai capito qual è il reale obiettivo delle tue pseudoriforme, cioè tagliare i posti dei docenti e del personale educativo al fine di recuperare le risorse che il Governo di cui fai parte ha ben pensato di utilizzare per eliminare l'ICI ai grandi possidenti o per dare l'Alitalia ai nuovi proprietari senza alcun debito, ma quello che mi lascia ancora stupito è vedere la stampa, i TG e anche l'opposizione non muoverti alcuna critica. E' ormai più di un anno che noi insegnanti ci vediamo attaccati sotto tanti aspetti ed è ormai più di un anno che ci sentiamo offendere, sminuire nella nostra professionalità, caricarci di responsabilità negative. In questa lettera vorrei circoscrivere il discorso alle tue odierne affermazioni e proposte, tuttavia credo che sia prima necessario fare un passo indietro, visto che solo chi è dentro a questo mondo sa quale reale risvolto abbiamo le tue parole. Con la Finanziara 2008, la prima del quarto Governo Berlusconi, tu e i tuoi colleghi avete stabilito il taglio di 87.335 cattedre e di 45mila posti da ausiliari tecnico-amministrativi (il 17% del totale)...beh, forse a te questi numeri non avranno fatto impressione, ma a noi sì, al punto tale da pensare che forse era tutta una burla. Purtroppo non era così e con l'inizio dell'anno scolastico 2008/2009 migliaia di insegnanti e di collaboratori scolastici hanno scoperto di essere senza lavoro e di essere stati mandati a casa senza nessun riconoscimento dopo anni (spesso decenni) di precariato, durante i quali avevano profuso tutto il loro impegno e la loro professionalità per svolgere degnamente un compito fondamentale per ogni civile Società, cioè quello di formare le nuove generazioni. Ma tu hai mai pensato che dietro quei freddi numeri ci sono altrettante persone, ognuno delle quali con le proprie aspirazioni, i propri sogni, le proprie speranze ed i propri dolori? Dietro molte porte si stanno consumando delle piccole e delle grandi tragedie, delle quali nessuno parla e alle quali nessuno s'interessa! Lo sai che molte famiglie avevano contratto un mutuo per comprare una piccola casa che oggi rischiano di perdere perchè è inspiegabilmente venuto meno uno stipendio? Lo scorso anno ti sentivo spesso dire che per molto tempo la scuola era stata utilizzata come AMMORTIZZATORE SOCIALE, cioè in pratica dicevi che lo Stato assumeva degli insegnanti al solo scopo di diminuire il numero dei disoccupati..ma ti sei mai soffermata a riflettere su questa affermazione? Immagino che tu non abbia esperienza nel campo dell'istruzione, altrimenti sapresti che non è possibile improvvisarsi docenti! Diventare ministro sì, qualsiasi sconosciuto lo può diventare da un giorno all'altro, basta la nomina del Capo dello Stato su proposta del Presidente del Consiglio incaricato di formare il Governo, ma per diventare insegnante la strada è molto più lunga. Oltre alla laurea molti insegnanti hanno dovuto superare lunghi e difficili concorsi a cattedre, molti hanno frequentato stressanti scuole di specializzazioni e/o corsi di abilitazione riservati, alcuni sono titolari di dottorati di ricerca e di mille altri titoli...tutto questo per cosa? Tutto questo solamente per cominciare un lungo e tortuoso percorso di precariato, che in un arco di tempo imprecisato avrebbe dovuto assicurare l'agognato ruolo...e invece che è successo? Niente, tutti a casa, senza nemmeno un ringraziamento per il servizio prestato! Vuoi sapere com'è la vita di un precario? Lunghe estati trascorse davanti al computer per verificare graduatorie, disponibilità, assegnazioni, utilizzazioni, trasferimenti...snervanti attese per sapere se si rientra tra i convocati...intere giornate passate con la speranza di avere un incarico...E non finisce qui! Visti gli ultimi sviluppi, molto spesso si resta a casa in attesa della telefonata di una scuola che ti chiede la disponibilità per una supplenza, magari di pochi giorni e a centinaia di chilometri da casa, spesso in posti disagiati e presso istituti privi anche delle più elementari strutture! E allora che si fa? Allora si prende l'auto e si parte, lasciando a casa problemi e difficoltà, col cuore colmo di speranza...sì speranza, speranza di lavorare per qualche mese, speranza di poter nuovamente stringere uno stupendo rapporto con i nuovi alunni, speranza di provare di nuovo il piacere di vedere lo sguardo incuriosito ed interessato dei ragazzi che accolgono con entusiasmo le conoscenze che tu cerchi di trasmettere e di cui tu stesso ti nutri per primo. Pensare al futuro per noi è sempre stato difficile, ma oggi è addirittura diventato impossibile. Passiamo a stamattina. Come dicevo all'inizio della presente missiva, per l'ennesima volta ti ho vista in TV ad illustrare ed a elencare le geniali novità partorite dal tuo ministero per la formazione dei nuovi insegnanti (senza naturalmente soffermarti sul destino dei vecchi e storici precari...), ma in verità non ho capito molto. Innanzitutto non capisco dove siano le differenze col passato! Un ministro dovrebbe conoscere le cose di cui parla o almeno dovrebbe informarsi prima di intraprendere un argomento. Anche le SISS erano a numero chiuso e l'entità dei partecipanti era decisa in base alle necessità del luogo. Per potervi accedere gli aspiranti dovevano superare una selezione concorsuale, svolta sulle rispettive discipline di competenza. Durante i corsi di durata biennale (e ad esoso pagamento!!!) i partecipanti avevano l'obbligo di frequenza e, oltre alla materie attinenti alle proprie classi di concorso, erano costretti a seguire (e a superare i relativi esami) anche molte lezioni dell'area socio-psico-pedagogica (la cosiddetta area comune), ad effettuare attività di laboratorio e d'informatica. Ed infine c'erano anche gli esami di stato, con tanto di discussione di tesi. Ah, il tirocinio era già obbligatorio...240 ore per ciascuna classe di concorso, così suddiviso: 200 ore da effettuare presso le scuole convenzionate (definito tirocinio diretto) e 40 ore da seguire presso la sede universitaria (definito tircinio indiretto perchè erano i docenti delle scuole a venire presso il nostro istituto), entrambi svolti sotto l'attenta vigilanza di un tutor!!! Inoltre vorrei rammentarti che le SISS si sono regolarmente svolte anche dal 2001 al 2006, cioè quando al tuo posto c'era la tua amica di partito Sig.ra Moratti, quindi puoi sempre chiedere spiegazioni a lei...Dici di voler trovare un accordo con l'INPS per estendere anche ai precari della scuola che quest'anno rimarranno senza contratto gli ammortizzatori sociali previsti per le altre categorie di lavoratori. Ma quelli già ci sono e da molto tempo!!! Tuttavia dovresti sapere che hanno una durata limitatissima, non vi possono accedere tutti (bisogna rispettare severi requisiti) ed inoltre arrivano con mesi di ingiustificato ritardo. Ma a noi questi "contentini" non interessano, noi vogliamo solo che venga rispettato un nostro diritto, che abbiamo acquisito con anni di sacrifici, economici e fisici!!! Noi vogliamo insegnare, non elemosinare qualche euro per pochi mesi...Cara Mariastella, prima di parlare pubblicamente che ne dici di avere un confronto con me? Visto che i mass-media accolgono in maniera trionfale le tue dichiarazioni spacciandole per geniali trovate finalizzate a risollevare il destino della scuola italiana, messa in ginocchio dai tagli del triduo BERLUSCONI-TREMONTI-GELMINI, dobbiamo pensarci noi a spiegare al Paese intero cosa sta capitando...Non puoi continuare a sottrarti al confronto; un vero ministro, sicuro delle proprie iniziative, accetta il contaddittorio e cerca di dimostrare l'efficacia e la validità del propio operato con argomentazioni concrete ed adeguate. Non lasciare che migliaia di persone vengano abbandonate al proprio destino e vedano spegnersi definitivamente un sogno cullato per molto tempo e per il quale hanno già speso anni di duri e lunghi sacrifici.

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