lunedì 28 settembre 2009

IL SALVA-RECARI: UNA MANCIATA DI SOLDI E DI PERSONE

Il salva-precari si sgonfia sempre più nei numeri. I docenti investiti da tale provvedimento sono sempre meno. Restano le briciole per accontentare i pochi e zittirli; in questo modo la Gelmini potrà dimostrare che i precari non esistono, ma sono solo quattro gatti, come ama definirci.

Mentre sembra calmarsi, ma non spegnersi, la polemica sui precari, in attesa delle annunciate manifestazioni nazionali e della quantificazione esatta dei docenti che non potranno essere confermati, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, recante "Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010".
Avrebbe dovuto essere inserito in un provvedimento omnibus, ma alla fine il Governo, viste anche le perplessità manifestate dal Capo dello Stato, ha optato per una norma apposita, riservata esclusivamente al problema dei precari.
I precari che non potranno avere conferma di supplenza avranno diritto ad una indennità di disoccupazione, avranno la precedenza nelle nomine temporanee da parte dei dirigenti scolastici (anche se non inseriti nelle graduatorie di istituto) e avranno diritto alla valutazione, comunque, dell'anno scolastico ai soli fini della anzianità utile per le graduatorie ad esaurimento o permanente.
Potranno anche essere utilizzati fino ad otto mesi su progetti (da meglio definire), finanziati dalle regioni e svolti in collaborazione con le regioni stesse per attività di carattere straordinario, anche ai fini dell'adempimento dell'obbligo dell'istruzione.
Sul numero esatto dei beneficiari non ci sono notizie definitive. Negli ambienti ministeriali si attendono ancora i dati di alcuni Uffici scolastici regionali, ma si stima che il dato di 18 mila precari interessati al provvedimento, di cui si parlava un mese fa, alla fine potrebbe essere di 3-4 mila in meno.
Quando e se questo problema sarà chiuso (per quest'anno), sarà necessario pensare anche al futuro, perché l'anno prossimo e gli anni successivi il problema si ripresenterà e per fronteggiarlo dovrà essere replicato un provvedimento analogo per quei precari che non potranno essere confermati.
E ci sarà anche il problema di questi 14 mila o più di quest'anno che non potranno essere dimenticati. Cosa ne sarà di loro? Le soluzioni non possono essere di natura congiunturale e provvisoria.
In attesa di conoscere il futuro... per il pomeriggio del 28 settembre è previsto un incontro con le organizzazioni sindacali per definire le misure di attuazione del decreto-legge.
da ttuttoscuola

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