giovedì 2 maggio 2013

PERSONALE SCOLASTICO: LA VISITA FISCALE NON è OBBLIGATORIA

Red - Le visite fiscali a scuola: sono obbligatorie o no?
  La risposta è negativa. Ecco la normativa tuttora vigente: nessun obbligo di richiesta di visita fiscale tranne nel caso di assenze nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.
"Il Decreto-Legge 6 luglio 2011, n. 98 convertito in Legge 15 luglio 2011, n. 111 ha introdotto alcune innovazioni in materia di assenze per malattia dei pubblici dipendenti: tali previsioni, in vigore dal 6/7/2011, impattano sui casi nei quali l'amministrazione deve disporre il controllo, il regime della reperibilità, le modalità di giustificazione dell'assenza nel caso di visite, terapie, prestazioni specialistiche, e l'estensione del nuovo regime anche al personale in regime di diritto pubblico.
Per quanto attiene alla discrezionalità dell'amministrazione in merito alla richiesta del controllo sull'assenza, pur rimanendo l'obiettivo primario la riduzione dell'assenteismo, è rimessa al dirigente una maggior flessibilità, potendo tener in conto ai fini della decisione sia la condotta generale del dipendente (basandosi su elementi di carattere oggettivo), che la possibile copertura finanziaria dell'onere connesso all'effettuazione della visita fiscale. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.
Il regime della reperibilità continua a trovar riferimento nel Decreto Ministeriale 18 dicembre 2009, n. 206, (le visite devono essere effettuate nelle seguenti fasce orarie di reperibilità: dalle 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00). L'obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi compresi nel periodo di prognosi certificato. Il medesimo decreto individua, al comma 2, le cause di esenzione dall’obbligo di reperibilità:
a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita; b) infortuni sul lavoro; c) malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio; d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta. Qualora il dipendente debba allontanarsi dall'indirizzo comunicato per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti diagnostici, è tenuto a darne preventiva comunicazione all'amm.ne e produrre come giustificativo l'attestazione rilasciata da struttura, pubblica o privata, che ha erogato la prestazione."
 Ma c'è comunque una novità, che riguarda la questione delle visite fiscali. L'INPS ha emanato una nota interna che sancisce la temporanea "sospensione per le visite disposte d'iniziativa dell'istituto", quelle d'ufficio s'intende. Restano i controlli richiesti dalle aziende, ma a loro carico.
La misura, legata alla necessità di risparmio, 'taglia' la spesa per queste prestazioni che si attesta a circa 50 milioni l'anno.
La notizia, ovviamente, non piace ai medici fiscali, convinti che, in realtà, non ci sarà nessuna reale economia. Anzi, si rischia un boom di assenteismo, con una spesa assai maggiore per le casse pubbliche.
 "Il costo per l'indennità di malattia per le casse pubbliche - spiega Alfredo Petrone, coordinatore nazionale del settore Fimmg Inps - è di due miliardi l'anno. E ogni aumento dell'assenteismo tra lo 0,1% e lo 0,2% costa 100 milioni di euro in più. Questi numeri spiegano il rischio. Si tenga conto, ad esempio, che alcune categorie di lavoratori, come i braccianti agricoli, non hanno veri e propri datori di lavoro che possono disporre le visite. Questo significa rinunciare ai controlli. Inoltre, in un momento di crisi come questo, è particolarmente ingiusto far gravare solo sulle aziende il peso dei controlli".
 La decisione dell'Inps, presa per far fronte alla razionalizzazione della spesa richiesta dalla legge di stabilità, in poche settimane farà registrare "un importante aumento delle assenze per malattia e quindi una spesa ben superiore rispetto a quanto l'Istituto investe in un anno per le visite mediche di controllo d'ufficio", aggiunge Petrone. Questa misura porterà, inoltre, "al sostanziale licenziamento di circa 1000 medici in servizio da decenni. Le visite mediche di controllo Inps richieste dall'Istituto - prosegue Petrone - hanno da sempre rappresentato un punto di forza nella lotta all'abuso dell'assenteismo di malattia. Per questo motivo chiederemo un incontro urgente con la dirigenza dell'Inps e con il ministro del Lavoro, riservandoci di informare anche la Corte dei Conti di ciò che si profila come un errore perfetto".
 C'è un'altra novità sul fronte malattia per i dipendenti: sarà possibile visionare il proprio certificato di malattia on line.
 L'INPS ha pubblicato una guida per la consultazione dei certificati di malattia che i medici della mutua devono inviare online.
 La nuova sezione informativa, raggiungibile seguendo il percorso Menu Informazioni - Prestazioni a sostegno del reddito - Certificati medici online, è stata creata per integrare i canali di comunicazione su una materia particolarmente complessa, che interessa un’ampia platea.
 La guida “Come fare per consultare i certificati di malattia” fornisce informazioni di carattere generale sui certificati telematici e sulla normativa che li ha introdotti e ne regola la gestione, consente di utilizzare i servizi offerti dall’INPS, permettendo a datori di lavoro e lavoratori dipendenti di consultare dal portale dell'Istituto attestati e certificati di malattia.
 Nella guida c'è inoltre una sezione dedicata alle domande più frequenti rivolte all’INPS, classificate per tipologia di utente (lavoratori, datori di lavoro, medici) ed è possibile accedere alle informazioni sul sistema che gestisce i certificati telematici di malattia pubblicate nel sito dedicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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