venerdì 11 febbraio 2011

PRECARI UN ALTRO ANNO PER FARE RICORSO

Precari, un anno per fare ricorso
Un emendamento del Pd rimanda il colpo di spugna del governo che con il "collegato lavoro" prevedeva la scadenza del 23 gennaio come data ultima per impugnare il proprio contratto atipico davanti ai giudici. Si avrà tempo fino al 31 dicembre 2011.
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Dal Senato arriva una boccata d'ossigeno per i precari. Nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio, in cui si sta vagliano il decreto "milleproroghe", è stato approvato ieri un emendamento del senatore Pd, Achille Passoni, che interviene sulla scadenza del 23 gennaio imposta dal "collegato lavoro" a tutti quei precari che avessero riscontrato irregolarità nei loro contratti a tempo determinato e avessero deciso di impugnarli. Quella scadenza viene cancellata e, sulla base dell'emendamento approvato ieri, spostata al 31 dicembre 2011. C'è dunque quasi un anno di tempo per riverificare le varie situazioni e decidere se ricorrere in giudizio...........
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Ovviamente, l'emendamento incide solo sulla situazione retroattiva, cioè quella già in essere al momento del varo della legge - e ha comunque bisogno dell'approvazione definitiva da parte delle Camere per entrare in vigore - ma non modifica il termine di sessanta giorni per l'impugnazione di tutti i contratti stipulati da qui in avanti. Un termine che resta ancora esiguo perché corrisponde proprio al periodo che intercorre tra la possibilità di avere il rinnovo del contratto e la fine del contratto stesso. "Il lavoratore alla scadenza del contratto spera che, dopo qualche mese, il datore di lavoro glielo rinnovi. Cosa questa che induce a non agire per vedersi stabilizzato il contratto da un giudice, ma di attendere nella speranza di un rinnovo" dice ancora Passoni.

L'allungamento dei termini fa comunque sperare alla Cgil di poter intervenire ancora sul Collegato lavoro. "Agiremo anche contro le altre norme sbagliate e incostituzionali come la certificazione, l'arbitrato di equità, l'apprendistato a 15 anni" specifica Fammoni.

Sul decreto "milleproroghe" che continua lentamente il suo iter al Senato (ma che deve essere approvato in via definitiva, quindi anche alla Camera, entro il mese di febbraio) pende però l'ipotesi di un maxi-emendamento del governo con apposizione della fiducia. Ma sia il dirigente della Cgil che il senatore Pd tendono a escludere che il governo possa rimangiarsi la novità dopo averla approvata in Commissione. "Se accadesse si tratterebbe di un vero golpe", dice Passoni.
Articolo in parte ridotto.

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