Brunetta e l’amore verso le private
La Gilda scuola chiede chiarimenti sui certificati delle scuola private
Michela Rossetti
Dare dei fannulloni a un'intera categoria e poi minacciarli con la galera forse è troppo. E la Gilda degli Insegnanti non ci sta. “Se il ministro Brunetta conosce casi specifici, farebbe bene a circostanziare le situazioni a cui si riferisce, piuttosto che lanciare accuse generiche, altrimenti la sua battaglia contro i cosiddetti fannulloni rischia di rivelarsi solo come un'operazione di propaganda e come una campagna di calunnie contro intere categorie”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta il provvedimento contenuto nel decreto legislativo sulla riforma della Pubblica amministrazione, che prevede una sanzione penale, con la reclusione da 1 a 5 anni, per i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro presentando un certificato medico falso.
Perché non iniziare dalle certificazioni delle private?
“Se il ministro Brunetta ha davvero intenzione di combattere le illegalità nella pubblica amministrazione - afferma Di Meglio - lo invitiamo a intervenire per porre fine allo scandalo delle false certificazioni rilasciate dalle scuole private ai docenti precari che, per guadagnare punteggio nelle graduatorie e diventare finalmente di ruolo, accettano di prestare servizio a titolo gratuito”.
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