giovedì 30 settembre 2010

BOCCIATI IN PARTE I TAGLI ALLE SUPERIORI

E' caos in tecnici e professionali

Il Consiglio di Stato conferma il provvedimento del Tar del Lazio e chiede di "rideterminare l'orario complessivo annuale". A lezioni iniziate, con gli organici già definiti, la riorganizzazione per gli istituti diventa un vero rompicapo di SALVO INTRAVAIA

ISTITUTI tecnici e professionali nel caos. Il Consiglio di stato ha respinto l'appello presentato dal ministero dell'Istruzione contro il provvedimento del Tar Lazio che dichiarava di fatto illegittimo il taglio delle ore di lezione nelle seconde, terze e quarte classi dei tecnici e nelle seconde e terze degli istituti professionali. A questo punto, visto che il massimo organismo della giustizia amministrativa intima al ministero di tornare sui propri passi, nessuno può prevedere cosa accadrà. Le lezioni sono iniziate da diverse settimane e i 750 mila studenti delle classi interessate hanno già iniziato con un orario ridotto, le scuole si sono organizzate e, soprattutto, gli organici sono stati definiti.

Tornare, come chiede il Consiglio di stato, a "rideterminarsi sulla definizione dell'orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali", diventa un vero e proprio rompicapo. Il taglio dell'orario settimanale in tutte le classi di tecnici e professionali previsto dalla riforma, comprese quelle che avevano iniziato col vecchio ordinamento e con la sola esclusione delle classi terminali, è sembrato subito un eccesso. Gli studenti delle seconde, terze e quarte classi si sono ritrovati quest'anno con le stesse materie dell'anno scorso alleggerite di alcune ore.

Ma era l'unico modo per il ministero dell'Istruzione per rispettare il taglio tutti le 87 mila cattedre preventivate nel 2008 dal ministro dell'Economia Tremonti. Sull'operazione si era espresso in maniera contraria il, Consiglio nazionale della Pubblica istruzione e lo Snals si era rivolto al Tar Lazio, che ha dichiarato illegittimo il taglio.
[Fonte: La Repubblica.it, 30 settembre 2010]
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