06 novembre 2009 - red
Le Regioni confermano il parere negativo sul decreto emanato dal governo sui precari della scuola, come già annunciato la scorsa settimana quando al centro dell'attenzione era la riforma del II ciclo. Le motivazioni: non vi è stato, da parte del governo, nessun coinvolgimento preliminare delle Regioni su un decreto che scarica sostanzialmente su queste ultime i costi sociali dei tagli operati sulla scuola".
Le Regioni si dichiarano comunque disponibili ad affrontare il problema del personale precario della scuola.
La riunione si è svolta il 5 novembre e quasi tutti i presidenti delle Regioni hanno espresso un parere negativo sul decreto “salva precari', già approvato dalla Camera, e attualmente in discussione al Senato, dove non mancano certo i problemi e le polemiche.
Ricordiamo che i docenti con incarico annuale nell'a.s. 2008/09 hanno già presentato domanda per fruire del provvedimento, mentre il decreto dovrebbe essere esteso anche ai docenti che hanno totalizzato 180 giorni di servizio nello scorso anno scolastico.
Questi i numeri dell'operazione, che riguarda circa 16.000 docenti (non si conoscono ancora i numeri per gli Ata).
La situazione è molto differenziata sul territorio, ad es. in Lombardia il provvedimento è stato giudicato di scarsa utilità, perchè le graduatorie erano esaurite e i precari sono comunque riusciti a trovare una collocazione. Non altrettanto è possibile dire in Sicilia o Campania, che detengono il record di domande presentate
venerdì 6 novembre 2009
REGIONI: NO AL SALVA PRECARI
Pubblicato da
C.R.
alle
13:56
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