Il Comitato Insegnanit Precari Caserta, parteciperanno al sit-in del 15 luglio. Da Caserta partirà una delegazione in rappresentanza della provincia; si invitano i colleghi ad unirsi a tale delegazione, per dare un segnale forte al governo. Le motivazioni della partecipazione, si possono leggere nel comunicato stampa che segue.
I CIP aderiscono alla manifestazione che si terrà in p.zza Montecitorio a Roma il prossimo 15 luglio a sostegno della scuola pubblica, in difesa del diritto all’istruzione di qualità dei giovani e al lavoro dei docenti precari.
I CIP contestano, nello specifico, la frammentarietà ed estemporaneità delle iniziative legislative in materia scolastica, del tutto prive di attendibilità pedagogica e scientifica e subalterne a miopi logiche di ragioneria contabile. Ma anche l'iter d’urgenza scelto dal governo per l’approvazione, col quale ha escluso sia la concertazione con le componenti della “scuola militante” sia la contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori del comparto scuola.
I CIP denunciano anche gli effetti destabilizzanti che tali iniziative legislative stanno avendo sulla entità, l’efficacia e la tempestività delle nomina del personale docente, con il conseguente pregiudizio per il regolare inizio delle attività didattiche del prossimo anno scolastico. Iniziative, così maldestre da essere sovresposte a ricorsi dalle troppe parti lese e a svariati giudizi avversi e sospensive dei competenti organi della giustizia amministrativa, con il conseguente venir meno della residua certezza del diritto in materia di istruzione.
I CIP, rifiutano: la sottrazione di oltre 8 miliardi di euro al finanziamento della scuola statale ed il relativo travaso di risorse finanziarie pubbliche a beneficio della scuola privata, mediante elargizioni incondizionate di superbonus a chi frequenta diplomifici e istituti confessionali; la scriteriata riduzione delle risorse economiche necessarie al normale esercizio funzionale ma anche alle attività didattiche ordinarie, complementari, di recupero e di approfondimento; la soppressioni di classi mediante l’aumento abnorme del numero degli alunni; la revoca del diritto all’integrazione dei ragazzi diversamente abili con la riduzione delle risorse destinate al sostegno; la chiusura dei plessi scolastici nei piccoli centri, peraltro già bocciata dalla Corte Costituzionale; la elusione sistematica della normativa sulla sicurezza negli edifici scolastici, con tutto il corollario di rischi e tragedie annunciate; l'adozione del maestro unico, la revoca delle compresenze e del tempo pieno nella istruzione primaria; la contrazione generalizzata degli orari di lezione negli altri ordini della scuola di base; la rimozione delle sperimentazioni e la contrazione del tempo scuola nei vari comparti dell’istruzione d’ogni ordine e grado, con grave pregiudizio per la varietà e la qualità dell’offerta formativa pubblica; la mutilazione degli organici ed il blocco del turnover; il proposito di affidare ai dirigenti scolastici la facoltà di scegliere, stabilizzare ed eventualmente gratificare gli insegnanti pur in assenza di regole certe, trasparenti e condivise; l’attacco sia alla libertà d’insegnamento e di espressione dei docenti sia al pluralismo e alla collegialità nell’azione didattica; il disegno di legge Aprea contenente norme per la chiamata diretta, ma anche disposizioni per la aziendalizzazione dell'istruzione e la gerarchizzazione della classe docente; l’accorpamento di più classi di concorso ed il conseguente abuso dello strumento della mobilità professionale a dispetto delle competenze specifiche e delle esperienze acquisite nel tempo; il sistematico ed indiscriminato linciaggio contro la professione docente e la dedizione al lavoro dell’intera categoria; i giudizi sommari ed arbitrari e le inaccettabili discriminazioni nei confronti degli insegnanti meridionali e delle scuole del sud; il mancato rispetto degli impegni sanciti dalla legge finanziaria 296/2006, in materia di docenti precari, che ha impedito l’assunzione di 150mila docenti e 30mila ATA, nonché l’assenza di un concreto disegno strategico alternativo per la stabilizzazione del personale scolastico impiegato da decenni con incarichi a tempo determinato.
I CIP, per tutto ciò, partecipano all’odierna iniziativa, ponendosi - così come hanno sempre fatto negli oltre dieci anni della loro attività - in prima linea in ogni iniziativa e manifestazione di protesta ma impegnandosi anche, con proposte costruttive, in tutte le sedi istituzionali nelle quali si amministra e si legifera in materia scolastica.
“I CIP, in questa prospettiva – sostiene la presidente nazionale Maristella Curreli - sollecitano ancora una volta, incontri e consultazioni sia al ministero sia nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato per la determinazioni di prospettive migliori per la scuola italiana, per chi la frequenta e per chi ci lavora, cosicché non vi sia precarietà, né per gli uni né per gli altri’’.
Caserta, 9 luglio 2009
C.I.P.- ComitatoInsegnanti Precari Caserta
cipcaserta@gmail.com
cell. 3345459124
Associazione riconosciuta dal M.I.U.R. con Nota Ministeriale prot. n. 31653 del 30/09/1998
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