mercoledì 19 maggio 2010

ROMA: 300 DIRIGENTI SCRIVONO ALLE FAMIGLIE ....E A CASERTA? .........

Cari genitori, le scuole sono in bancarotta:
«Mancano fondi e personale»
I 300 dirigenti scolastici di Roma e Lazio scrivono alle famiglie. Preoccupazioni per la riduzione del tempo pieno. Ma il ministero replica: «Polemica pretestuosa»
ROMA - «Gentili genitori, le scuole sono alla bancarotta». I dirigenti scolastici dell’Asal, l’associazione scuole autonome del Lazio, scrivono alle famiglie dei propri alunni. E si tratta della seconda missiva, in un anno, che 300 presidi delle scuole di Roma e Lazio hanno deciso di far recapitare a circa 200 mila famiglie. Mercoledì mattina, in contemporanea, sono state raggiunte – spiega il direttore dell’Asal, Paolo Mazzoli – 70 mila famiglie, «il resto degli istituti afferenti alla nostra associazione, e parliamo di 345 scuole, spediranno la lettera nei prossimi giorni».

I PUNTI CRITICI - Nella lettera i dirigenti elencano le principali “criticità”, comuni a tutti gli istituti che l’hanno sottoscritta: «Le scuole sono senza materiale di consumo, con computer vecchi e privi di assistenza – sottolineano i presidi che, mercoledì, si sono riuniti nella scuola media Visconti di via IV Novembre – e siamo costretti a chiedere aiuto ai genitori dei nostri alunni per coprire le spese”. I dirigenti puntano il dito contro la cronica mancanza di risorse: «A livello di singola scuola, il finanziamento complessivo che ci è stato destinato – si legge ancora nella lettera – è gravemente insufficiente per assicurare il regolare funzionamento del servizio». Mancanza di fondi e tagli al personale docente e ata, scrivono ancora i presidi, determineranno «una forte riduzione del recupero scolastico e dei progetti educativi non finanziati direttamente dai genitori», «aule meno pulite per la mancanza di personale» e «alunni, anche in tenera età, meno vigilati negli spazi comuni e nei bagni e alunni che non svolgono le normali attività didattiche per un gran numero di ore».

TEMPO PIENO: 216 CLASSI IN MENO - Dice Mazzoli: «Con questa lettera i dirigenti scolastici manifestano la loro preoccupazione circa l’effettiva possibilità di garantire non solo il diritto allo studio – conclude il presidente del’Asal – e il rispetto dei tetti di spesa, ma anche un servizio scolastico di qualità a cui nessuno vorrebbe rinunciare». I dirigenti mostrano preoccupazione anche «per i tagli significativi al tempo pieno». E, martedì, studenti e genitori dell’istituto Comprensivo Via dell’Archeologia (Tor Bella Monaca) hanno avviato un presidio-occupazione proprio per «ribadire l'importanza del tempo pieno, soprattutto in scuole inserite nelle "Aree a rischio"»: «A fronte di una richiesta di organico per confermare il tempo scuola delle attuali classi e per attivare 6 nuove classi prime (tutte a tempo pieno) – dicono i genitori – il Miur ha assegnato alla scuola un organico che può consentire l’attivazione di 5 prime a Tempo Pieno e di una a 27 ore, e inoltre non garantisce le ore necessarie per il funzionamento a 30 ore dell’unica classe V a tempo normale esistente nell’istituto». Secondo i dati forniti dall’Asal, nel Lazio, «ci saranno per il prossimo anno, 216 classi in meno con il tempo pieno».

IL MINISTERO : POLEMICA PRETESTUOSA - Ma da Viale Trastevere replicano: «Il tempo pieno non è stato tagliano è, anzi, è aumentato, come avevamo promesso» ribadisce il ministro Gelmini a margine della firma del protocollo per la promozione della cultura della legalità nelle scuole. «Il ministero – spiega Gelmini – ha fatto una rilevazione da cui risulta che sono 50 mila in più i bambini che quest’anno usufruiranno del tempo Pieno. Anche questa polemica, mi pare assolutamente pretestuosa». Intanto, il Coordinamento scuole secondarie di Roma annuncia un sit-in, giovedì 20 maggio, davanti al ministero dell’Istruzione.

Simona De Santis
19 maggio 2010

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_19/scuola-prosteste-desantis-1703046584758.shtm

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